Roma, 22 novembre 2025 – **National Geographic** ha svelato oggi la selezione ufficiale delle **Pictures of the Year 2025**, una raccolta di immagini che, come ogni anno, prova a raccontare il mondo attraverso l’occhio di alcuni dei fotografi più coraggiosi e famosi in circolazione. **Uno squalo bianco nel Pacifico, elefanti africani tra polvere e luci dorate, stormi immensi in migrazione**: sono solo alcune delle fotografie scelte dal celebre magazine per catturare – anche solo per un attimo – la continua trasformazione della natura.
## **Le foto simbolo dell’anno secondo National Geographic**
Fin dai primi giorni di gennaio, la redazione di **National Geographic** aveva annunciato una ricerca serrata degli scatti più forti: “Abbiamo ricevuto più di 40.000 proposte”, racconta Bill Shapiro, il curatore della selezione, “ma cercavamo immagini capaci di parlare anche per chi non ha voce: animali, paesaggi, comunità lontane”. In copertina – si legge nel comunicato pubblicato alle 10 sul sito del magazine – spicca la **foto di un giovane squalo bianco al largo delle coste sudafricane**, firmata dall’australiano Paul Nicklen. Il predatore sembra fluttuare, solo e affilato tra le onde, mentre l’azzurro si mescola al grigio del suo dorso.
La redazione ha puntato anche su uno scatto dal tono più caldo: un **branco di elefanti africani che si abbevera all’alba nel Parco Nazionale di Amboseli, Kenya**. La foto è opera di Ami Vitale, che ha passato settimane a seguire gli animali in condizioni tutt’altro che facili. “L’unico rumore erano gli zoccoli sul terreno”, ricorda la fotografa in un’intervista sul sito del National Geographic pubblicata ieri. Tra polvere sollevata dal passo lento e il sole basso, la scena sembra quasi sospesa nel tempo.
## **Migrazioni e cambiamenti climatici**
Non potevano mancare le immagini dedicate alle **migrazioni degli uccelli**: stormi compatti catturati al tramonto nella zona umida di Doñana, in Spagna. Il fotografo francese Lucas Payr racconta di aver aspettato giorni interi – sveglio prima dell’alba con l’attrezzatura pronta vicino a un canneto – per cogliere il momento in cui gli uccelli avrebbero lasciato l’acqua. “Era tutto buio”, confida, “poi il cielo si è riempito di movimento”. Queste fotografie servono anche a mostrare gli effetti reali della crisi climatica. Nel comunicato si sottolinea come alcune scene ritratte “potrebbero non ripetersi in futuro se le temperature continueranno a salire”.
Un capitolo a parte lo meritano le foto sulla **siccità nel bacino del Nilo** e sulla lotta delle popolazioni locali. In uno scatto firmato da Mohamed Abdallah, alcune donne etiopi trasportano brocche vuote sulle spalle attraversando campi ormai crepati dalla mancanza d’acqua. “La fatica si vedeva nei loro gesti”, spiega la didascalia. Un lavoro che secondo Shapiro “mescola denuncia sociale e racconto naturalistico”.
## **Dietro l’obiettivo: tecnica e umanità**
“Non abbiamo premiato solo la bellezza”, precisano dalla direzione del magazine americano. Ogni fotografia è stata scelta soprattutto per quello che racconta: dietro agli scatti ci sono storie fatte di attese lunghissime (come quella della tigre siberiana fotografata nella taiga da Xiang Zhang) e rischi veri. Il National Geographic cita il caso di un servizio girato in Mozambico dove i fotografi hanno dovuto lasciare le macchine fotografiche in automatico vicino alle pozze frequentate dagli animali notturni.
La post-produzione – assicurano – è stata limitata al minimo per mantenere fede alla realtà dello scatto. L’elenco completo delle **foto dell’anno**, con tutte le storie dietro gli scatti, è disponibile nella galleria online pubblicata oggi sul sito ufficiale del magazine.
## **Le reazioni della comunità scientifica**
Non sono solo appassionati e addetti ai lavori a commentare questa raccolta: le immagini hanno già suscitato interesse anche tra i ricercatori. “L’impatto emotivo può davvero sostenere la scienza”, ha detto all’Università di Oxford la biologa marina Jane Goodenough. Anche il WWF ha diffuso una nota sottolineando come queste foto abbiano “un valore che va ben oltre l’estetica: aiutano a far capire le urgenze del pianeta”.
Per chi vuole approfondire o lasciarsi guidare dalle fotografie, sul sito del National Geographic ci sono sia i dati tecnici degli scatti sia brevi interviste ai fotografi. In queste ore le visite stanno aumentando velocemente: dalle prime stime risultano oltre 300mila utenti che hanno già visto la gallery nel primo giorno dal lancio.
**Pictures of the Year 2025** conferma così non solo il ruolo di vetrina per la fotografia mondiale ma anche quello di richiamo – silenzioso ma forte – a tenere alta l’attenzione sui cambiamenti in atto sul nostro pianeta.