Bordeaux, 29 dicembre 2025 – Sulle dolci colline della Gironda, lungo quel famoso percorso ciclabile che collega la Norvegia alla Spagna, c’è un angolo che negli ultimi mesi sta attirando visitatori da tutta Europa. Parliamo di Saint-Émilion, piccolo borgo francese noto soprattutto per i suoi vini. Visto all’alba tra i filari, il paesaggio sembra fermarsi nel tempo. Da settimane, prenotazioni di alberghi, degustazioni e tour guidati sono in costante aumento. Chi arriva qui cerca qualcosa di preciso: un’esperienza fatta di storia, sapori e silenzio, lontano dal turismo di massa.
Saint-Émilion: tra vigneti e pietra antica
Entrando nel cuore di Saint-Émilion, si ha l’impressione di entrare in un piccolo teatro fatto di pietra color miele. Le strade strette e acciottolate si snodano tra chiese millenarie e vecchie maison vinicole. Dalla piazza principale la vista spazia sui vigneti – vero cuore della zona – punteggiati dalle tenute delle famiglie storiche che ancora portano avanti la tradizione del vino locale.
Alle 10 del mattino, il profumo dei croissant appena sfornati si mescola a quello del mosto che esce dalle cantine. “Qui ogni stagione ha un suo volto, ogni vigna ha il suo respiro”, racconta Arnaud Giraud, guida del territorio e sommelier. Il borgo si può visitare anche in una giornata sola, ma chi resta almeno una notte lo fa soprattutto per partecipare alle tante degustazioni organizzate nelle maison du vin, alcune ospitate in antichi monasteri. “Ogni bicchiere racconta una storia di famiglia”, aggiunge Giraud.
EuroVelo 1: la ciclabile che incanta
Gran parte del fascino di Saint-Émilion arriva anche dalla presenza della EuroVelo 1, il percorso ciclabile che collega Capo Nord a Sagres, attraversando mezza Europa per più di ottomila chilometri. Nel tratto francese tra Bordeaux e Libourne, la pista passa proprio vicino al borgo: qui ciclisti da tutta Europa fanno tappa spesso a mezzogiorno per una pausa all’ombra dei tigli o nei piccoli bistrot dove si servono formaggi locali e vini del posto.
“Non mi aspettavo tanta accoglienza”, confida Markus, turista tedesco diretto verso il Sud della Spagna insieme alla moglie, arrivato il 28 dicembre. L’inverno rende le mattine silenziose; però è proprio questa calma a trasformarsi in uno dei punti forti del paese fuori stagione.
Chiese rupestri e misteri sotto terra
Oltre al vino, Saint-Émilion nasconde sorprese per chi ama la storia antica. La chiesa monolitica – scavata nella roccia calcarea che domina il paese – è uno degli esempi più suggestivi dell’architettura medievale in Francia. Risalente al IX secolo, si raggiunge scendendo una scala poco segnalata vicino alla piazza principale: dentro, giochi di luce e silenzio raccontano secoli di fede e leggende.
La visita continua nei sotterranei dove passaggi nascosti e piccole cappelle venivano usati prima dai monaci e poi dai vignaioli per conservare bottiglie e documenti. “Saint-Émilion è un vero labirinto”, spiega la storica locale Claire Dupont, “le sue cantine sembrano non finire mai”.
Dove dormire e cosa mangiare
A Saint-Émilion non ci sono solo hotel di lusso o relais eleganti: negli ultimi anni sono nate piccole strutture gestite da giovani famiglie locali. Camere ricavate nelle vecchie case in pietra affacciate su cortili interni dove al mattino si servono marmellate fatte in casa e pane caldo.
Nei ristoranti del borgo – dal bistrot con pochi tavoli ai locali stellati – il menu segue la stagionalità: piatti a base d’anatra, paté de foie gras, formaggi freschi e dolci alle prugne sono tra i più gettonati. I prezzi? Una notte in chambre d’hôtes parte da circa 90 euro; le degustazioni classiche vanno dai 15 ai 40 euro a persona.
Un luogo dove tempo e gusto si incontrano
Quando cala la sera e le lanterne diffondono una luce calda sulle mura antiche, Saint-Émilion mostra il suo volto più autentico. Nelle vie appena illuminate si incrociano piccoli gruppi di viaggiatori e abitanti del posto: qualcuno rientra con le baguette sotto braccio, altri ammirano le vetrine delle pasticcerie.
Secondo i dati dell’ente turistico locale, nel 2025 le visite sono salite del 12% rispetto all’anno prima. E anche se il borgo è da anni meta prediletta dagli amanti del vino – lo confermano i tanti premi internazionali ottenuti dai produttori locali –, resta comunque un paese a misura d’uomo.
In tempi in cui molti cercano strade alternative al turismo affollato, Saint-Émilion si conferma come tappa perfetta per chi vuole mescolare bici, storia e sapori autentici. “Alla fine qui conta il tempo lento”, riflette Giraud salutando un gruppo di ciclisti appena arrivati dal Belgio. “E proprio questo cercano tutti quelli che passano da qui”.