Roma, 20 novembre 2025 – Ogni anno, lungo le **linee ferroviarie italiane**, durante i lavori di **manutenzione** o ammodernamento, riaffiorano resti e strutture di epoche diverse che raccontano un passato spesso inatteso. Da nord a sud, gli scavi nei pressi dei binari – tra cantieri, traverse in legno e ghiaia grigia – portano alla luce tracce della storia antica dei territori attraversati dalle ferrovie. Succede a Pavia, come a Salerno, ma anche in aree meno note, dove il passaggio dei treni si intreccia con quello di popoli lontani.
## **Antichi ritrovamenti lungo le ferrovie**
La presenza di **resti archeologici** vicino alle infrastrutture ferroviarie non sorprende più i tecnici di Rete Ferroviaria Italiana (RFI). «Spesso ci imbattiamo in vecchie mura o oggetti antichi durante gli scavi», racconta un responsabile dei lavori a Firenze Santa Maria Novella. «La legge impone di fermare subito il cantiere per far intervenire la Soprintendenza». Solo a maggio scorso, vicino alla stazione di Arezzo, sono affiorati frammenti di una villa romana risalente al I-III secolo d.C. «All’inizio sembrava solo terra mossa», ammette un operaio, «poi sono spuntati quei mattoni rossi, troppo regolari per essere casuali». La scoperta ha bloccato i lavori per una settimana e ha fatto scattare uno scavo approfondito con gli archeologi al lavoro giorno e notte.
Non è solo nei grandi cantieri che si trovano sorprese: anche in piccoli interventi – come la sostituzione di rotaie in periferia, per esempio a Sesto Fiorentino nel 2023 – può emergere una necropoli etrusca o un muro medievale dimenticato. La Soprintendenza archeologica conferma: «Questi ritrovamenti aiutano a ricostruire la storia stratificata dei nostri territori».
## **Un puzzle che si ricompone sotto i binari**
Quando saltano fuori reperti, si segue una procedura precisa. I tecnici segnalano subito il ritrovamento alle **autorità competenti**: arriva la polizia locale, l’area viene recintata e partono i rilievi degli archeologi. Sulla linea Napoli-Salerno, l’estate scorsa, precisamente a metà agosto nella frazione Baronissi, sono emersi resti di una fornace tardo-romana. “Non è un caso raro”, spiegano gli esperti locali: spesso le ferrovie si sovrappongono a vecchie vie consolari o antichi centri produttivi.
A volte si tratta solo di pochi cocci o qualche moneta. Altre volte invece – come è successo a Modena nel 2022 – è stato necessario rivedere tutto il progetto per salvaguardare una cisterna medievale. «Ci sono cantieri che si bloccano per mesi», dice un funzionario RFI. Ma queste scoperte sono viste come un valore aggiunto: «Così conosciamo meglio cosa c’è sotto l’Italia», sottolinea la Soprintendenza Emilia-Romagna.
## **Nuove conoscenze grazie ai lavori ferroviari**
Lungo la dorsale adriatica, tra Rimini e Pesaro, durante l’ampliamento dei binari è venuto alla luce un tratto di strada romana. Gli archeologi locali spiegano che quella era parte della **via Flaminia**, la strada che collegava Roma al mare Adriatico. Tecnici e operai hanno visto affiorare pietre bianche levigate, uno strato dopo l’altro. Un operaio racconta: «Sembrava di fare un viaggio nel tempo».
Tutti i ritrovamenti vengono catalogati e studiati con cura. Alcuni restano visibili grazie a pannelli informativi vicino alle stazioni; altri vengono coperti dopo le indagini necessarie. Chi lavora in cantiere sa bene che tutto questo allunga i tempi e impone nuove procedure da seguire. Ma non manca una certa curiosità diffusa: «Ogni scavo è come aprire un libro», confida il capo-squadra della tratta Roma-Orte.
## **Un legame tra passato e presente**
Il ripetersi di questi casi dimostra quanto sia ricco il sottosuolo italiano di storie nascoste. Lo conferma l’archeologa Francesca Marini: «Le ferrovie seguono spesso tracciati antichi legati a insediamenti romani o medievali». Secondo la Soprintendenza nazionale, solo nel 2024 sono stati segnalati oltre 30 siti storici durante lavori sui binari.
In fondo, ogni intervento diventa un’occasione per capire meglio il territorio. Da quasi due secoli i binari tagliano l’Italia da nord a sud; sotto la ghiaia però c’è ancora molto da scoprire. E chissà se la prossima sorpresa non sia dietro l’angolo: tra una traversa e l’altra, la storia d’Italia continua ad affiorare silenziosa ma presente.