Bishkek, 16 novembre 2025 – Il Kirghizistan, piccolo gioiello dell’Asia centrale, continua a sorprendere chi lo visita. Paesaggi che cambiano a ogni passo e tradizioni antiche si mescolano a esperienze autentiche, lontane dai soliti itinerari. Dai boschi infiniti ai canyon rossi, fino al secondo lago alpino più grande del mondo, questo paese è un paradiso per chi ama l’avventura e può concedersi qualche giorno in più per scoprire i suoi segreti.
Son-Köl, il lago d’alta quota tra pastori e cavalli
A oltre 3.000 metri, il lago Son-Köl si stende su 270 chilometri quadrati, circondato da pascoli silenziosi, dove si sente solo il soffio del vento. Qui, tra le yurte dei pastori, si respira la vita nomade kirghisa: greggi al pascolo, cavalli che attraversano la riva, uccelli migratori di passaggio. “Arrivare a Son-Köl a cavallo dal passo Kyzart è un’esperienza che non si scorda”, racconta una guida giovane di Kochkor. Chi arriva deve però fare i conti con l’altitudine: qualche giorno di adattamento è fondamentale prima di salire.
Osh, la capitale dei sapori centroasiatici
Vicino al confine con l’Uzbekistan, Osh è un crocevia di culture e sapori. Ai piedi della montagna sacra di Sulaiman Too, legata alla leggenda di Babur, convivono kirghisi, uzbeki, coreani e altre comunità. Il risultato è una cucina ricca e accessibile: maida manty (ravioli di patate), laghman (spaghetti fatti a mano), plov (riso con carne), shashlyk (spiedini alla brace). “Osh è come tutta l’Asia Centrale in un solo posto”, spiega Atabek Abdullaev, guida locale. Qui il cibo racconta storie di nomadi e sedentari, di scambi e contaminazioni.
Bishkek, tra birre artigianali e tesori UNESCO
Spesso considerata solo una tappa veloce, la capitale Bishkek offre invece una scena gastronomica vivace e locali dove assaggiare birre artigianali come PIVO o Save the Ales. Nei dintorni si trovano la torre di Burana (XI secolo) e i siti di Suyab e Navekat, tutti patrimonio UNESCO, perfetti per una gita fuori porta. Chi ama la natura può spingersi nelle valli di Ala-Archa e Chunkurchak, ideali per escursioni anche di un giorno.
Arslanbob, la foresta di noci più grande del mondo
Secondo la leggenda, qui Alessandro Magno raccolse le noci da portare in Grecia. Oggi ad Arslanbob si trova la più vasta foresta di noci del pianeta. In ottobre, le famiglie si spostano nei boschi per la raccolta, caricando sacchi su ogni mezzo possibile. Fuori stagione, il villaggio è punto di partenza per passeggiate tranquille tra gli alberi o escursioni verso le cascate vicine. In inverno, l’associazione CBT organizza una gara di sci aperta anche ai turisti.
Karakol e Jyrgalan, paradisi per gli amanti della natura
Ai piedi delle montagne del Tian Shan, Karakol è la base perfetta per chi cerca trekking e natura. In estate si parte dai sentieri verso l’arboreto di Ak-Suu o il lago Ala-Köl, mentre d’inverno la stazione sciistica richiama appassionati da tutta l’Asia centrale. “Venite a giugno: i fiori esplodono e la neve copre ancora le cime”, consiglia Aidar Emilbek Uluu, guida locale. Poco lontano, il villaggio di Jyrgalan offre un’alternativa più tranquilla per escursioni e sci.
Issyk-Köl sud: spiagge tranquille e yurte sul lago
Se il nord del lago Issyk-Köl è affollato e vivace, la sponda sud è un rifugio per chi cerca pace. Tra Karakol e il villaggio di Ton si susseguono baie isolate e campeggi in yurta con vista sull’acqua. Ad Almaluu si dorme tra i meli, mentre Elestet regala panorami dalla scogliera. Altri campi, come Ak Tengir o Feel Nomad, si raggiungono solo percorrendo strade sterrate fino alla fine dell’asfalto.
Valle di Alay: panorami mozzafiato ai piedi del Picco Lenin
A sud, la Valle di Alay regala alcuni degli scenari più spettacolari del Kirghizistan. Il Picco Lenin (7.134 metri) attira alpinisti da tutto il mondo, ma anche chi non scala può godersi il paesaggio dalle yurte vicino ai laghi di Tulpar Köl. Chi vuole camminare senza salire troppo può affrontare il trekking “Heights of Alay”: cinque giorni tra due passi montani.
Talas: tra storia antica e letteratura
Nel nord-ovest, la regione di Talas conserva tracce della battaglia che nel 751 segnò i confini culturali dell’Asia centrale. Oggi si visita soprattutto il mausoleo di Manas Ordo, dedicato all’eroe epico kirghiso. Poco lontano, nel villaggio di Sheker, è nato lo scrittore Chinghiz Aitmatov: un piccolo museo ricorda il suo impatto sulla cultura nazionale.
Il Kirghizistan resta così una meta dove natura, storia e ospitalità si intrecciano senza filtri. Un viaggio tra laghi d’alta quota, foreste leggendarie e città dai mille sapori che lascia il segno, anche ai viaggiatori più esperti.