Scopri il magico viaggio sul Mont Blanc Express: avventure senza fine in treno

Scopri il magico viaggio sul Mont Blanc Express: avventure senza fine in treno

Scopri il magico viaggio sul Mont Blanc Express: avventure senza fine in treno

Silvana Lopez

24 Novembre 2025

Chamonix, 24 novembre 2025 – Il Mont Blanc Express, il piccolo treno che da oltre cento anni unisce Martigny a Chamonix-Mont-Blanc, resta uno dei modi più autentici per attraversare le Alpi tra Svizzera e Francia, anche in questa stagione invernale. In poco più di un’ora e mezza, il convoglio scivola tra paesaggi innevati, gole profonde e villaggi avvolti dal silenzio, regalando a chi viaggia un’esperienza che mescola storia, natura e suggestioni d’altri tempi.

Tra Svizzera e Francia, un viaggio sulle rotaie della memoria

La linea del Mont Blanc Express nasce nel 1906, ai tempi in cui il turismo sulle montagne cominciava a farsi strada. Allora, la tecnologia – binari stretti, tratti a cremagliera, viadotti e gallerie – era un vero salto avanti. Oggi, quei 30 chilometri sembrano fatti apposta per chi vuole prendersela con calma, quasi a meditare, e sentire davvero l’atmosfera dell’inverno in montagna.

Si parte da Martigny, a 471 metri sul livello del mare, una cittadina svizzera circondata da vigneti e castelli. Da qui la salita verso la Valle del Trient è rapida: in pochi minuti si lascia alle spalle la campagna per entrare in un mondo di case imbiancate. Il paesaggio cambia ad ogni curva: ponti sospesi, rocce rosa e grigie, tunnel brevi che si aprono all’improvviso su vallate immense. “È come vedere la montagna respirare”, racconta un pendolare che ogni giorno prende il treno per andare a lavorare a Chamonix.

Villaggi, gole e laghi ghiacciati: le tappe da non perdere

Una delle cose più belle del Mont Blanc Express è la libertà di scendere e risalire a piacere. Ogni stazione è come un piccolo capitolo di un racconto alpino. Les Marécottes è la prima sorpresa: un villaggio di legno immerso nella neve, famoso per lo zoo alpino e per una piscina scavata nella roccia che d’inverno diventa una lastra ghiacciata. Poco più avanti, Finhaut è la porta per la diga di Emosson, con montagne dai colori rossastri e strapiombi che ricordano quanto l’alta quota possa essere selvaggia.

A Trient, il paesaggio cambia ancora: il borgo rosa con la chiesa color confetto sembra uscito da un film nordico, sospeso nel tempo. Le fermate successive – Le Trétien e Les Granges – sono minuscole, incastonate tra boschi e pendii innevati. “Qui il tempo si ferma davvero”, confida una viaggiatrice francese scesa per una passeggiata tra i larici.

Inverno sulle Alpi: raclette, ciaspole e cani San Bernardo

Intorno al percorso ferroviario si apre una delle zone più versatili delle Alpi svizzere. Non solo sci: qui l’inverno si vive anche con le ciaspole ai piedi o semplicemente camminando tra i villaggi. A Champex-Lac, per esempio, il lago ghiacciato diventa uno specchio naturale. La Fondazione Barry organizza passeggiate sulla neve con i cani San Bernardo, un’esperienza che attira famiglie e appassionati da tutta Europa.

Da Vernayaz si raggiungono le Gorges du Trient, gole profonde formate dall’acqua nel corso di millenni. Poco lontano, la Cascade de Pissevache regala uno spettacolo naturale che resta negli occhi di chi la vede. Tutta questa zona fa parte del Pays du Saint-Bernard, che include Champex-Lac, La Fouly, Les Marécottes e Vichères-Liddes: 75 chilometri di piste da sci, sentieri per le ciaspole e percorsi per lo sci alpinismo.

Un inverno vero, lontano dalla folla

Il vero segreto del Mont Blanc Express è la sua autenticità. Lontano dai grandi resort e dal turismo di massa, questa parte delle Alpi offre un inverno genuino: raclette calda nei rifugi, legna umida che profuma nell’aria, silenzi rotti solo dal passaggio del treno. “Qui si respira ancora la montagna vera”, dice un anziano del posto, mentre guarda i fiocchi cadere lenti sui binari.

Per chi cerca qualcosa di diverso – meno appariscente ma più intenso – il viaggio sul Mont Blanc Express resta una scelta d’eccellenza. Un modo per vivere l’inverno da protagonisti, senza correre, ma portandosi a casa immagini e sensazioni che non si dimenticano.

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