Bishkek, 15 novembre 2025 – In Kirghizistan, tra le vette innevate del Tian Shan e le vaste steppe all’orizzonte, il viaggio mantiene ancora un gusto d’avventura. Chi arriva qui, oggi come mille anni fa, si ritrova a seguire le orme delle antiche carovane della Via della Seta, a cavallo o a piedi, tra laghi alpini, siti sacri e villaggi dove il tempo sembra scorrere più lento. Ecco alcune delle esperienze che, secondo viaggiatori e operatori locali, raccontano meglio l’anima di questo paese dell’Asia centrale.
Dormire in una yurta sotto un cielo stellato a Son-Köl
A oltre 3.000 metri di altitudine, il lago Son-Köl regala uno spettacolo da cartolina: un anello di montagne circonda le acque limpide, mentre pastori kirghisi guidano cavalli e pecore nei pascoli estivi. Qui, tra giugno e settembre, le comunità locali aprono le loro yurte ai viaggiatori. “Di notte il cielo è così pieno di stelle che sembra di poterle toccare”, racconta Aizada, guida del posto. Raggiungere il lago non è semplice: si arriva in auto, a cavallo o a piedi, spesso mescolando più mezzi per godersi il panorama.
Un tuffo nelle acque gelide della riserva di Sary-Chelek
Nella provincia di Jalalabad, la riserva di Sary-Chelek ospita sei laghi glaciali incastonati tra colline e pareti rocciose. Il sentiero sterrato che li collega regala scorci improvvisi su cascate e boschi fitti. I kirghisi vengono qui per un bagno rinfrescante anche in piena estate – l’acqua è sempre fredda – o per camminare lungo gli undici chilometri del percorso che costeggia i laghi più piccoli.
Sulle orme dell’eroe Manas
Nel distretto di Talas si trova la tomba attribuita a Manas, l’eroe nazionale celebrato in un poema epico di 500.000 versi, record mondiale secondo il Guinness dei Primati. Ogni anno migliaia di pellegrini si fermano qui per ascoltare le storie delle sue imprese, tramandate di generazione in generazione.
Cucina Dungan a Karakol: imparare l’ashlyanfu in famiglia
A Karakol, sulle rive del lago Issyk-Köl, la comunità Dungan – musulmani di origine cinese – accoglie i visitatori nelle proprie case per una cena tradizionale e una lezione di cucina. Il piatto forte è l’ashlyanfu: tagliolini fatti a mano, gelatina di amido e un brodo speziato con carne e verdure. “Nessuno lo prepara meglio di noi”, assicura Nurzat, cuoca e padrona di casa.
Petroglifi millenari nella valle di Saimaluu Tash
Più di 90.000 incisioni rupestri ricoprono le rocce della remota valle di Saimaluu Tash, vicino a Kazarman. Le immagini – uomini, animali, scene di caccia – risalgono al III millennio a.C. Il sito è visitabile solo poche settimane all’anno, tra luglio e agosto, quando la neve si scioglie e lascia emergere i massi decorati.
Arte post-sovietica tra le vigne di Kuntuu
Alle porte di Bishkek, in un’ex cantina abbandonata nel villaggio di Kuntuu, il Tolon Museum of Modern Art ospita oltre duemila opere che raccontano la storia recente del Kirghizistan e dell’Asia centrale. Il fondatore Tolondu Toichubaev spiega che il museo ospita regolarmente artisti provenienti da tutto lo spazio post-sovietico.
Cavallo e yurta: la vita nomade tra passato e presente
“Il cavallo è le ali dell’uomo”, dice un proverbio locale. Escursioni a cavallo partono ogni giorno da villaggi come Kochkor o Kyzart verso Son-Köl o le valli più lontane. Chi vuole vivere l’esperienza completa può dormire in una yurta anche d’inverno: nei campi attrezzati di Kok Jaiyk o Jyrgalan si arriva con ciaspole o sci da freeride. Prenotare in anticipo è d’obbligo: la richiesta cresce ogni anno.
Caravanserragli e minareti: la memoria viva della Via della Seta
Il caravanserraglio di Tash Rabat, costruito nel XV secolo in pietra grigia, accoglie ancora oggi viaggiatori diretti verso la Cina o le montagne del Naryn. Poco lontano, i minareti karakhanidi di Uzgen e Burana ricordano lo splendore dell’impero che dominava queste terre nel XII secolo.
Laghi, ghiacciai e trekking d’alta quota
Dal trekking sull’Ak-Suu Transverse – sette passi alpini in sette giorni – alla salita sul ghiacciaio Inylchek, il quinto più lungo al mondo fuori dai poli, il Kirghizistan offre percorsi per escursionisti esperti e principianti. Chi preferisce rilassarsi può seguire i locali sulle spiagge del lago Issyk-Köl in estate: tra resort affollati a nord e yurte tranquille a sud, c’è spazio per tutti.
Un viaggio fuori rotta nel Batken
Nel sud del paese, la regione montuosa di Batken attira pochi turisti ma molti alpinisti. Un trekking ad anello di nove giorni parte dal villaggio di Ozgorush e attraversa paesaggi che i locali chiamano “la Patagonia asiatica”. Per entrare serve un permesso speciale, che molte agenzie procurano a prezzi tra 1.300 e 2.600 som.
Il Kirghizistan resta così: un paese dove la natura detta ancora i tempi del viaggio e ogni incontro – con pastori, artisti o cuochi – diventa parte del racconto.