Sotto le case, un labirinto di cunicoli: cosa nasconde davvero Orvieto

Orvieto

Orvieto, la città alta e antica sospesa nel tufo che racconta l’Umbria - okviaggi.it

Lorenzo Fogli

1 Settembre 2025

Fondata dagli etruschi e costruita su una rupe di tufo, Orvieto è un concentrato di storia e paesaggio. Come arrivare, cosa vedere e perché visitarla oggi.

Fondata su una rupe di tufo, Orvieto si affaccia da secoli sulla valle del Paglia, sospesa tra cielo e roccia. Il nome stesso racconta la sua identità più profonda: urbs vetus, cioè città vecchia. Non un borgo qualunque, ma uno dei centri abitati più antichi dell’Italia centrale, punto d’incontro tra Umbria, Lazio e Toscana. A poco più di un’ora e mezza da Roma, Orvieto è facilmente raggiungibile in treno, auto o autobus, ma una volta arrivati, è a piedi che si esplora davvero.

Le strade lastricate conducono tra piazze medievali, palazzi pubblici, pozzi rinascimentali, resti etruschi e vedute improvvise sulla campagna umbra. Ogni angolo sembra custodire qualcosa: un affresco nascosto, una bottega antica, un passaggio scavato nella pietra. Chi arriva in treno trova una funicolare panoramica pronta a salire verso il centro storico. Chi sceglie l’auto può parcheggiare nelle aree attrezzate appena fuori le mura, da cui partono scale mobili e ascensori per risalire la rupe. Il cuore della città è chiuso al traffico, pensato per essere percorso con calma, metro dopo metro.

Le opere simbolo di Orvieto: duomo, pozzo, grotte e palazzi

Il primo impatto con Orvieto è visivo, fortissimo. Il Duomo appare all’improvviso tra i vicoli, con la facciata dorata che riflette la luce. Cattedrale di Santa Maria Assunta, è tra le più imponenti d’Italia. Iniziato nel 1290, il cantiere durò secoli. Lo stile è un misto di gotico e romanico, con dettagli raffinati: il rosone centrale, i bassorilievi biblici, i mosaici dorati. All’interno, la Cappella di San Brizio conserva gli affreschi del Beato Angelico e di Luca Signorelli, tra le rappresentazioni più intense del Giudizio Universale. Poco distante, incassato nella roccia, si trova il Pozzo di San Patrizio, costruito nel Cinquecento per garantire approvvigionamento d’acqua in caso di assedio. È profondo 54 metri, ha 248 scalini e due rampe elicoidali distinte, una per scendere, l’altra per salire. Oggi è uno dei luoghi più visitati della città, e chi lo percorre spesso getta una moneta alla base, gesto di buon auspicio.

Orvieto
Orvieto, la città alta e antica sospesa nel tufo che racconta l’Umbria – okviaggi.it

Sotto il centro storico si estende un’intera città scavata nel tufo. È la Orvieto sotterranea, un reticolo di grotte, cunicoli, pozzi e cantine che risale all’epoca etrusca e si è ampliato nei secoli. Gli scavi archeologici hanno portato alla luce oltre 1200 cavità artificiali. La visita guidata, prenotabile sul sito ufficiale, conduce in alcuni tratti riaperti al pubblico e offre un quadro completo delle funzioni di questi ambienti: stalle, magazzini, frantoi, vie di fuga. Accanto al Duomo si affaccia il Palazzo del Popolo, un edificio imponente in basalto locale, costruito tra il XII e XIII secolo. Fu sede del Capitano del Popolo, figura amministrativa di derivazione comunale. Oggi ospita eventi e manifestazioni.

Attraversare la città e i suoi dintorni: tra necropoli, torri e silenzi

Orvieto è stratificata anche nel paesaggio. La Torre del Moro, nel centro cittadino, permette di salire a 47 metri d’altezza e guardare il perimetro urbano dall’alto, con il Duomo in asse e i tetti rossi che seguono l’andamento della rupe. Ai margini opposti si trovano la Fortezza Albornoz, costruita nel XIV secolo, e il Pozzo della Cava, testimonianza delle prime tecniche idrauliche etrusche. Tra le zone meno battute, il quartiere medievale e la zona dei Palmenti di Pietragalla, dove un sistema di vasche scavate nella roccia veniva usato per la pigiatura dell’uva e la fermentazione del vino.
Fuori le mura, ma sempre visibile, il Tempio del Belvedere racconta la fase religiosa etrusca, mentre la Necropoli del Crocifisso del Tufo, a valle, offre uno spaccato del rituale funerario pre-romano. Chi visita Orvieto può alternare arte e passeggiate, scoprendo anche il Teatro Mancinelli, edificio ottocentesco che ospita ancora oggi concerti e stagioni di prosa, e il Museo dell’Opera del Duomo, con materiali provenienti dalle varie fasi costruttive della cattedrale. Nei ristoranti del centro si servono piatti della cucina umbra come la trippa alla orvietana, il cinghiale in umido, il pecorino fresco, accompagnati dal vino bianco locale noto già in epoca etrusca. Tra i prodotti tipici spicca il pane di farina di grano duro, cotto a legna. Orvieto si raggiunge facilmente, ma non si lascia in fretta. Ogni passaggio, ogni affaccio, racconta una fase storica, spesso ancora visibile nei materiali, nei rilievi scolpiti, nei dettagli lasciati vivi.

Change privacy settings
×