Travel hack Italia: come prenotare un tavolo in qualsiasi ristorante senza stress

Luca Mangano

14 Dicembre 2025

Milano, 14 dicembre 2025 – Nel cuore degli uffici di Lonely Planet a Melbourne, una figura è diventata fondamentale per la quotidianità del team. Si chiama Ella Morrison (così la chiamano i colleghi al settimo piano). Il suo ruolo ufficiale è quello di coordinatrice del ciclo di vita e della programmazione dei contenuti. Ma, come spesso succede nelle redazioni internazionali, le etichette finiscono per stare strette: Morrison è diventata la vera esperta delle prenotazioni e il cervello dietro ogni dettaglio organizzativo che tiene insieme il lavoro redazionale.

Il doppio volto di Ella Morrison: tra viaggi e organizzazione

La mattina inizia presto per Ella, seduta alla sua scrivania con vista su Collins Street. Tra dati, email e telefonate, racconta a chi la incontra in pausa caffè alle 9.40 che il suo lavoro è “un continuo gioco di incastri tra programmazione dei contenuti e pianificazione delle risorse”. Da un lato coordina le pubblicazioni, seguendo tutto il ciclo degli articoli; dall’altro si occupa delle richieste di prenotazione per viaggi, conferenze o spostamenti interni.

Il telefono non smette mai di suonare. Un collega da Dublino cerca all’ultimo minuto una sala per una call urgente. Dall’ufficio stampa invece chiedono l’accesso all’archivio fotografico. “Sono la persona a cui tutti si rivolgono quando serve una soluzione veloce,” spiega Morrison con un sorriso tra una riunione e l’altra. Il suo nome compare in ogni chat aziendale dedicata alla logistica: “Prenotare non significa solo fissare date. Vuol dire prevedere problemi, trovare soluzioni e capire cosa ha la priorità,” chiarisce.

Dietro le quinte di Lonely Planet

Quello che i lettori non vedono — confermano i colleghi — è la complessità dietro ogni pubblicazione. Ogni guida o articolo online nasce da uno sforzo collettivo che va dalla scelta delle fonti fino alla gestione di visti e permessi. “Se un autore non parte in tempo o se un volo viene cancellato all’ultimo momento, tocca a Ella trovare un’alternativa,” racconta Janet Ford, caporedattrice. “Quando abbiamo cinque uscite editoriali in settimane diverse e distribuite su tre fusi orari, lei fa davvero la differenza.”

L’organizzazione dei viaggi è diventata quasi maniacale negli ultimi due anni, segnati da restrizioni e cambi repentini. Morrison aggiorna continuamente una lista con le regole di ingresso per ogni Paese coperto da Lonely Planet: “Le norme cambiano rapidamente. A volte basta un dettaglio burocratico per bloccare tutto,” spiega.

Tra mappe digitali e caffè: la routine che regge tutto

Gli imprevisti non mancano mai. Può succedere che una prenotazione online venga rifiutata o che si debbano riorganizzare i posti per una trasferta notturna proprio quando la pressione è al massimo. “Bisogna essere rapidi ma precisi. Basta un attimo per perdere un’occasione importante,” osserva Morrison. Chi lavora con lei descrive l’ambiente come “un fitto intreccio di email, chat e file condivisi”, dove velocità fa rima con attenzione ai dettagli.

Ogni decisione viene annotata subito su una piattaforma digitale interna. Gli aggiornamenti corrono da un canale all’altro, tra messaggi brevi e telefonate veloci — un flusso continuo che non si ferma nemmeno nel pomeriggio, quando aumentano le richieste dall’Europa.

Turismo editoriale alle prese con nuove sfide

Morrison ammette che il lavoro è molto cambiato negli ultimi anni. “La pandemia ha complicato tutto,” ha detto durante un incontro interno a settembre. “Oggi ogni spostamento va valutato anche dal punto di vista sanitario. Siamo ancora più attenti a norme e protocolli.” Nel frattempo la digitalizzazione ha accelerato i ritmi: le guide si aggiornano quasi in tempo reale, i contributi dai corrispondenti arrivano via cloud.

Lonely Planet, storica realtà nel mondo del viaggio editoriale, punta proprio su queste figure-ponte. La capacità di adattarsi in fretta — tra ruoli ufficiali e informali — resta essenziale per restare competitivi: “Alla fine il viaggio lo prepariamo prima ancora di partire,” conclude Morrison.

È anche grazie alla dedizione silenziosa di chi lavora dietro le quinte se tante storie e consigli arrivano puntuali ai lettori in tutto il mondo, senza intoppi o ritardi. Una professionalità fatta di piccoli dettagli… e degli imprevisti risolti prima ancora che qualcuno se ne accorga.

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