Trekking in autunno: la guida pratica per restare asciutti e caldi

Una donna intenta a fare trekking in autunno

Una donna intenta a fare trekking in autunno | Pixabay @Mircea Iancu - Okviaggi.it

Alessandro Bolzani

19 Novembre 2025

L’autunno è una stagione di contrasti perfetta per chi ama il trekking: i boschi si trasformano in tavolozze di colori, l’aria diventa più pulita e i sentieri si svuotano. Ma è anche un periodo in cui il meteo può cambiare nel giro di poche ore: mattine gelide, nebbia che sale dai fondovalle, brevi acquazzoni e risalite di temperatura nel corso della giornata. Per godersi l’escursione senza sorprese è necessario scegliere capi e accessori tecnici che sappiano adattarsi a queste oscillazioni, mantenendo il corpo asciutto, caldo e libero nei movimenti.

La regola degli strati

Quando le temperature oscillano molto durante la giornata, la soluzione più efficace resta il sistema a strati. Un abbigliamento modulare permette di gestire facilmente il calore corporeo: uno strato base che trasmette l’umidità, un secondo che isola e uno esterno che protegge dalle intemperie. Al contatto con la pelle servono materiali traspiranti — lana merino o tessuti tecnici — capaci di allontanare il sudore; sopra, un pile o una giacca softshell trattiene il calore senza appesantire; infine, lo strato esterno dovrebbe essere leggero ma impermeabile o almeno idrorepellente, così da respingere pioggia fine e vento senza soffocare la traspirazione. Lo zaino, poi, deve avere spazio per riporre rapidamente i capi tolti o aggiunti durante la camminata.

Proteggersi da nebbia, vento e pioggia sottile durante i trekking in autunno

Le giornate autunnali possono trasformarsi in pochi minuti: il sole lascia il posto alla foschia e il vento aumenta la sensazione di freddo. Una giacca antivento con trattamento DWR (idrorepellente) è spesso più che sufficiente per contrastare rovesci brevi e nebbia, mentre i pantaloni tecnici con finitura idrorepellente evitano che l’umidità del sottobosco penetri fino agli strati inferiori. Nei tratti esposti, dettagli come cuciture termosaldate, cappuccio regolabile, polsini con chiusura e cerniere di ventilazione sottascella fanno davvero la differenza, offrendo comfort e protezione senza rinunciare alla traspirabilità.

Cappello, guanti e scaldacollo: piccoli ma essenziali

Sono gli accessori “minori” a fare la differenza durante i trekking in autunno. Un berretto sottile in lana merino trattiene il calore perso dalla testa e protegge le orecchie dal vento. I guanti softshell, sottili ma isolanti, consentono di usare i bastoncini o stringere lacci senza perdere sensibilità; avere un paio di ricambio asciutto nello zaino è buona pratica. Lo scaldacollo multifunzione è l’elemento più versatile: può essere fascia, berretto o protezione per naso e bocca contro l’aria fredda. Occupano poco spazio, ma sapranno salvare la giornata quando la temperatura scende improvvisamente.

I dettagli che fanno la differenza: pantaloni, calze e protezioni

Anche i capi secondari vanno scelti con cura. I pantaloni autunnali migliori sono leggeri, elasticizzati e con trattamento idrorepellente: non devono essere imbottiti, ma devono asciugare rapidamente e lasciare libertà di movimento. Le calze tecniche, spesso in un mix di lana e fibre sintetiche, sono decisive per evitare vesciche e mantenere i piedi caldi; un paio di ricambio asciutto nello zaino è sempre utile. Le ghette, poi, proteggono le caviglie dall’acqua e dal fango, particolarmente preziose dopo notti di pioggia o su sentieri ricoperti di foglie bagnate.

Calzature adatte a fondi bagnati e radici scivolose

Il fondo cambia continuamente in autunno: foglie umide che nascondono radici, fango e lastre di pietra rese viscide dalla condensa. Perciò bisogna puntare su suole aggressive con tasselli profondi per garantire un grip efficace; per escursioni tecniche o più lunghe uno scarpone alto offre protezione e stabilità alla caviglia, mentre per percorsi brevi possono bastare scarpe da trail con buona aderenza.

Scarpe da trekking sul foliage
Scarpe da trekking sul foliage | Pixabay @ Aline Dassel – Okviaggi.it

Verificate sempre lo stato del battistrada: una suola consumata aumenta il rischio di scivolata, specialmente alle prime gelate mattutine.

Come tenere asciutti gli accessori nello zaino

Uno degli errori più comuni è ritrovare a fine giornata guanti e scaldacollo fradici. Per evitarlo è utile riporre gli accessori in sacchetti impermeabili separati — preferibilmente nelle tasche interne dello zaino — e portare un cambio asciutto per testa e mani. Durante le soste, arieggiate quanto possibile: chiudere tutto in un vano umido peggiora la situazione. Questi semplici accorgimenti preservano il comfort nelle successive ore di marcia o al termine dell’escursione.

Gestire la termoregolazione durante i trekking in autunno

Saper modulare l’abbigliamento è fondamentale per non sudare troppo in salita né raffreddarsi in cresta o durante la pausa. Meglio prevenire: togliere uno strato in salita o aprire le cerniere di ventilazione mantiene il primo strato asciutto; quando ci si ferma, indossare subito qualcosa di caldo — anche una micro-piuma compressa — impedisce la dispersione termica. Tenere sempre a portata di mano un guscio leggero permette una risposta rapida a vento o pioggia imprevisti. La regola pratica è semplice: agire prima di avere freddo o di sudare eccessivamente.

La giusta preparazione fa la differenza nei trekking in autunno

L’autunno offre scenari che valgono ogni sacrificio, ma per goderli è necessario un abbigliamento intelligente: capi leggeri, traspiranti e facilmente modulabili, accessori mirati e calzature adeguate. Più che costruire un “equipaggiamento perfetto”, l’obiettivo è avere soluzioni versatili che permettano di adattarsi alle condizioni in rapido mutamento. Con la giusta preparazione, anche le giornate più imprevedibili diventano passeggiate memorabili.

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