Monaco di Baviera, 12 giugno 2024 – Un cerchio di pietra perfettamente conservato, scoperto quasi per caso durante i lavori per un bacino di raccolta delle acque piovane, sta riscrivendo la storia della presenza romana nell’Alta Baviera. La scoperta, avvenuta vicino al villaggio di Wolkertshofen, nel distretto di Eichstätt, ha sorpreso gli archeologi dell’Ufficio Statale Bavarese per la Conservazione dei Monumenti Storici (BLfD), che ora parlano di un ritrovamento “inaspettato” e fondamentale per capire le pratiche funerarie e la vita sociale nella provincia romana della Rezia.
Un monumento romano riappare tra i campi di Nassenfels
Il sito, a pochi chilometri da Nassenfels, mostra una struttura circolare in pietra, larga circa 12 metri, affiancata da una base quadrata di due metri per lato. Dalle prime analisi, sembra trattarsi delle fondamenta di un tumulo funerario romano, più precisamente di un cenotafio: una tomba simbolica costruita per ricordare una persona di alto rango, sepolta altrove. Nessun resto umano né corredo funerario è stato trovato all’interno, ma la posizione e la forma non lasciano dubbi agli esperti.
“La scoperta di un monumento funerario di queste dimensioni è stata una sorpresa”, ha detto il professor Mathias Pfeil, Conservatore Generale del BLfD. “Era posto lungo una strada romana importante, un segno visibile di prestigio sociale”, ha aggiunto, sottolineando come la posizione confermi l’idea che il luogo fosse dedicato a un esponente dell’élite locale.
La strada romana e i segni degli antichi abitanti
Il tumulo si trova proprio accanto a quella che un tempo era una delle vie principali nella provincia retica: la strada che collegava Nassenfels alla valle dell’Altmühl. Un percorso strategico, attraversato per secoli da mercanti, soldati e viaggiatori. A poca distanza, gli archeologi hanno scoperto anche i resti di una villa rustica, probabilmente appartenuta a un ricco proprietario romano.
Durante gli scavi sono emersi altri indizi sulla lunga storia del luogo: pezzi di ceramica, tracce di insediamenti neolitici e segni dell’età del bronzo e del ferro. Oggetti concreti – cocci, pietre annerite, piccoli utensili – che raccontano una continuità di vita durata migliaia di anni. “Qui la stratificazione è chiara”, ha detto uno degli archeologi, mostrando una lama di selce trovata a pochi centimetri dal monumento romano.
Un ritrovamento raro nella provincia romana della Rezia
La particolarità sta nelle dimensioni del tumulo: monumenti funerari simili si conoscono nella tradizione romana, ma strutture così grandi sono rarissime in questa parte della Germania meridionale. Gli esperti del BLfD sottolineano come la base quadrata e il cerchio perfetto richiamino modelli architettonici tipici dell’antica Roma. In Baviera, però, i tumuli più antichi spesso risalgono a epoche precedenti all’arrivo dei Romani.
“Questa fusione di stili e tecniche rende la scoperta di Wolkertshofen unica e fondamentale per capire i contatti culturali nell’antica provincia romana”, hanno spiegato gli archeologi in una nota. Solo guardando da vicino le pietre, posate con cura millenaria, si capisce davvero l’importanza del ritrovamento: un punto d’incontro tra tradizioni locali e influenze imperiali.
Analisi in corso per svelare nuovi dettagli
Ora gli studiosi si concentrano sull’analisi dei campioni di terreno e dei materiali da costruzione raccolti sul posto. L’obiettivo è datare con precisione il monumento e ricostruirne la storia, pezzo dopo pezzo. “Cerchiamo tracce organiche, residui che ci possano dire di più sulle persone che hanno costruito e frequentato questo luogo”, ha spiegato uno degli archeologi impegnati negli scavi.
Un semplice cerchio di pietre – come lo chiamano in paese – che dopo duemila anni continua a parlare. Racconta come le comunità romane in Baviera celebravano memoria, identità e potere. E forse, nascosto tra le pieghe della terra bavarese, conserva ancora qualche segreto pronto a venire alla luce.