Un’avventura in treno tra le gemme dell’ex impero asburgico: Budapest, Praga e Vienna

Un'avventura in treno tra le gemme dell'ex impero asburgico: Budapest, Praga e Vienna

Un'avventura in treno tra le gemme dell'ex impero asburgico: Budapest, Praga e Vienna

Simona Carlini

16 Novembre 2025

Budapest, Praga, Vienna: un viaggio in treno tra le capitali dell’ex Impero Asburgico d’inverno

Budapest, 16 novembre 2025 – Un viaggio in treno tra Budapest, Praga e Vienna, nel pieno dell’inverno, sulle tracce dell’antico Impero Asburgico. Lo scorso dicembre, questo itinerario ha fatto riscoprire tre capitali europee legate da una storia comune, ma ciascuna con la sua atmosfera e il suo carattere. Un percorso lento, scandito dal ritmo costante dei treni e dalla luce particolare che solo dicembre sa dare a queste città.

Budapest d’inverno: il fascino discreto di una città da scoprire

Arrivare a Budapest a dicembre significa trovare una città avvolta in una sottile nebbia, con un freddo che spinge a rifugiarsi nei caffè storici o tra i mercatini di Natale. Il primo passo è stata la visita alla galleria del Párisi Udvar Hotel, un gioiello Art Nouveau riaperto nel 2019, dove il profumo di dolci si mescola al fascino di un’epoca passata. Oltre il Danubio, la salita sulla Collina del Castello regala una vista mozzafiato su Pest illuminata: il Parlamento e i palazzi si specchiano nel fiume, mentre ai piedi della Chiesa di San Mattia i mercatini natalizi animano le vie.

Il freddo non spaventa, anzi diventa quasi un complice di questo viaggio che invita a rallentare. Nei giorni seguenti, le pause al Gerbeaud – dove la Dobos Torte è un must – si alternano a passeggiate nei quartieri ottocenteschi. Una mattina limpida conduce ai Bagni Széchenyi, tra colonne neobarocche e vasche fumanti: qui la tradizione termale, nata ai tempi dei Romani, è ancora oggi un rito quotidiano.

Quando cala la notte, il Museo Nazionale Ungherese racconta una storia complessa fatta di incontri e invasioni. Chi cerca sapori autentici trova nel Mercato Centrale paprika, salumi e pani che parlano più di tante parole dell’Ungheria.

Praga tra tram storici e riti d’Avvento

Al quarto giorno, dalla stazione Nyugati – un capolavoro della Compagnia Eiffel – parte il treno per Praga. Sei ore dopo, la città accoglie con la sua Stazione Centrale decorata da motivi dorati. Praga si scopre meglio in tram: dal quartiere barocco di Malá Strana, con la Chiesa di San Nicola e il Ponte Carlo, fino ai tradizionali riti dell’Avvento. Ogni sera, un accendilampade in uniforme austro-ungarica riaccende le lampade a gas sul ponte, trasformando il tramonto in un rito collettivo.

Per scaldarsi, un bicchiere di svařák, il vin brulé ceco, è quasi d’obbligo. La seconda giornata è tutta per Stare Město, la Città Vecchia: qui l’Orologio Astronomico anima la piazza principale ogni ora, mentre la Casa Municipale invita a una cena tra arredi Art Nouveau. Per un pasto più semplice, il Havelská Koruna offre piatti locali in un ambiente genuino.

Un incontro inatteso con Roman, ex senzatetto e oggi guida turistica grazie a un’associazione locale, svela una Praga diversa: “Vi racconto la città che nessun altro mostra”, confida con un sorriso. Sullo sfondo, la Collina di Petřín e il Monastero di Strahov regalano una pausa di pace lontano dal centro.

Il Castello di Praga domina la città con la Cattedrale di San Vito e cortili silenziosi: in inverno, il calore delle stufe di maiolica trasforma questi spazi in rifugi senza tempo.

Vienna: tradizione e modernità a portata di mano

Il settimo giorno, dopo una colazione veloce, il viaggio prosegue verso Vienna. Il treno si ferma vicino al Belvedere, dove la Secessione viennese trova casa nel Belvedere Superiore. Una sosta al Café Schwarzenberg, rimasto quasi uguale dal 1861, restituisce l’atmosfera della vecchia capitale asburgica. La sera, il mercato di Natale davanti al Rathauspark riempie la piazza di luci e suoni.

Il giorno dopo è la volta del Naschmarkt: durante la settimana è il regno del cibo, ma il sabato si trasforma in un mercato delle pulci dove si trovano oggetti di ogni genere, tra antiquari e svuota-cantine. L’artigianato locale rimane protagonista in negozi storici come Lobmeyr (cristalli) o Gunkel (biancheria), mentre caffè e beisl restano luoghi frequentati dai viennesi.

L’ultimo giorno è tutto dedicato alla cultura: dalla Cattedrale di Santo Stefano alla Cripta dei Cappuccini – dove riposano gli Asburgo – fino al Kunsthistorisches Museum. Nella Sala X della Gemäldegalerie, le scene innevate di Pieter Bruegel sembrano dialogare con l’inverno fuori dalla finestra.

Un caffè al Prückel chiude il viaggio. Tre città, unite dalla storia ma diverse nell’anima. Viaggiare in inverno tra Budapest, Praga e Vienna non toglie nulla: anzi, mette in luce dettagli che solo la stagione più fredda e buia sa regalare.

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