Valzer a Vienna: un weekend romantico tra fatica e magia

Valzer a Vienna: un weekend romantico tra fatica e magia

Valzer a Vienna: un weekend romantico tra fatica e magia

Luca Mangano

1 Novembre 2025

Vienna, 12 giugno 2024 – Nel 2025 Vienna spegne duecento candeline per Johann Strauss II, il compositore che ha fatto del valzer viennese un simbolo riconosciuto in tutto il mondo. La città, già celebre per i suoi saloni scintillanti e le atmosfere da fiaba, si prepara a un anno ricco di eventi, concerti e iniziative aperte a tutti. Orchestre, artisti e pubblico di ogni età saranno protagonisti di questa grande festa. Un’occasione speciale, dicono gli organizzatori, per imparare a muoversi seguendo una danza che da sempre incanta le generazioni.

Il valzer viennese: storia e ritmo che trascinano

Strauss II, nato nel 1825, ha lasciato un segno indelebile nella musica europea con il suo caratteristico ritmo in tre quarti, capace di far ballare intere folle. Nel 2025, Vienna si trasformerà in un enorme palcoscenico: dalle prime mondiali agli spettacoli in realtà aumentata, passando per concerti classici e rappresentazioni teatrali. Le orchestre più prestigiose della città – come la Wiener Philharmoniker e la Volksoper – offriranno un calendario fitto di appuntamenti, dalla musica da camera all’arte digitale.

Per molti visitatori, però, il vero fascino è imparare a ballare il valzer proprio dove tutto è cominciato. “Non potevamo lasciarci scappare questa occasione”, racconta una turista italiana arrivata da Roma con le nipoti. “Loro sognavano crinoline e saloni luccicanti, io volevo capire come si muove davvero chi balla il valzer”.

Le scuole di ballo: tradizione che guarda avanti

A Vienna le scuole di valzer non mancano. La Tanzschule Rueff, dietro il Municipio, propone lezioni singole anche per chi parte da zero. “Abbiamo scelto questa scuola perché ti permette anche di prenotare un partner”, spiega la turista. All’ingresso via i jeans, dentro vestiti leggeri e scarpe adatte a scivolare sul parquet. Ad accogliere gli allievi ci sono Stephan e Kate, maestri esperti che seguono i passi con pazienza.

“Il valzer viennese si basa su sei passi fondamentali”, spiega Stephan mentre guida la lezione. “La vera sfida è la velocità: se il ritmo vi stordisce, fermatevi un attimo e riprendete fiato”. Un consiglio pratico: “Guardate sempre nella direzione del ballo, mai verso il pavimento”.

La lezione comincia senza musica, solo seguendo i movimenti del maestro. Poi, a sorpresa, le note non sono quelle di Strauss, ma di “Ti Amo” di Umberto Tozzi. “È più lenta, perfetta per chi inizia”, spiega Stephan. Solo alla fine arriva il valzer classico: i partecipanti volteggiano tra applausi e sorrisi. “Ballare dodici valzer in una sera equivale a un’ora di esercizio fisico”, confida Kate. “Si fanno circa 2.500 giri e si percorrono cinque chilometri”.

Sale da ballo e il fascino delle debuttanti

Vienna non ha mai smesso di danzare. Ogni settimana, sale come la BallSaal – quasi 500 metri quadrati – ospitano feste che durano fino all’alba. E poi c’è il celebre Ballo delle Debuttanti all’Hofburg: 140 coppie selezionate tra i 17 e i 25 anni si esibiscono in una notte che parte alle 20:30 e finisce alle 5 del mattino dopo. Una tradizione che ha superato i confini austriaci: anche a Roma, l’8 novembre, le debuttanti si esibiranno in una serata ispirata proprio a quella viennese.

Dopo la danza, una dolce pausa da Demel

Dopo la fatica in pista, non può mancare una pausa golosa. La storica pasticceria Demel, fondata nel 1786 da Ludwig Dehne, è famosa per le sue Kaiserschmarrn: soffici frittelle servite con confettura o semplicemente calde, appena fritte. “Una delizia che conquista anche senza nulla sopra”, raccontano i clienti abituali. Da Demel all’Hofburg il passo è breve: qui si respira ancora l’atmosfera degli Asburgo e della principessa Sissi.

Sissi, Beethoven e Klimt: Vienna tra mito e realtà

L’Hofburg ospita il museo dedicato a Sissi – Elisabetta d’Austria – con oltre 300 oggetti personali in mostra. La sua figura, resa famosa dal cinema, resta legata al mito della Vienna imperiale: abiti ricamati, gioielli, attrezzi ginnici e ricordi di viaggi in nave raccontano una vita dorata, ma segnata da solitudine e rigide regole di corte.

Non manca un omaggio alla musica classica: al Palazzo della Secessione si può ammirare il fregio di Gustav Klimt dedicato alla Nona Sinfonia di Beethoven, accompagnato da alcuni passaggi dell’opera ascoltabili con cuffie disponibili in sala. Un’esperienza che unisce arte e musica, dimostrando come Vienna resti un crocevia di cultura e innovazione.

Il valzer oggi: un legame tra passato e presente

Ballare il valzer a Vienna nel 2025 significa tuffarsi in una tradizione ancora viva. “Non saremo mai ballerine professioniste”, ammettono i principianti, “ma poter dire di aver danzato sulle note di Strauss qui è qualcosa che resta”. E mentre la città si prepara a celebrare il suo compositore più famoso, il valzer continua a essere – nelle sale storiche come nelle scuole moderne – il battito elegante di una capitale che non smette mai di girare su se stessa.

Change privacy settings
×