Milano, 28 novembre 2025 – Da **Parigi a Tokyo**, da **New York alle strade polverose di Marrakech**, gli **stilisti di moda** si affidano ai **viaggi** da decenni come fonte inesauribile di ispirazione. Succede ancora oggi, nonostante i tempi cambino e le distanze sembrino accorciarsi. La ricerca di idee – dettagli, colori, materiali – nasce proprio dallo sguardo su ciò che è lontano e nuovo.
## **Viaggi e moda: un legame che dura da sempre**
Negli archivi della **moda italiana** spuntano lettere di **Giorgio Armani** risalenti al 1987. Raccontava le atmosfere dell’India: «I mercati di Jaipur», scriveva, «sono un vortice di stoffe, profumi, rumori. Da lì ho portato a casa una nuova tavolozza di colori, il blu delle notti e il rosso delle spezie». Anche **Miuccia Prada**, in tempi più recenti, ha detto a Vogue di aver disegnato la collezione Primavera-Estate 2019 dopo una lunga sosta a Tokyo: «Lì ho capito che il rigore può essere elegante e che la moda non è mai una formula fissa».
Non è roba solo dei grandi nomi. Tante **campagne pubblicitarie** celebri devono il loro successo proprio all’incontro tra marchi noti e posti inaspettati. Nel 2003, per esempio, la maison **Louis Vuitton** scelse la costa amalfitana per uno spot diventato iconico: valigie ammassate su una Cinquecento gialla al tramonto, la strada per Ravello sullo sfondo. Immagini che ancora oggi restano nella memoria collettiva.
## **Stilisti in viaggio: l’ispirazione prende forma**
Viaggiare – per lavoro o per piacere – è quasi un passaggio obbligato per chi sta nel mondo della **moda**. Ogni stagione porta con sé la voglia di scoprire materiali nuovi o tradizioni da riscoprire. Così si spiega il successo degli abiti di **Stella Jean**, spesso un mix tra tessuti africani e tagli sartoriali italiani. «Per me il viaggio non è mai solo evasione», ha detto la stilista durante la Milano Fashion Week 2024. «Cerco sempre storie da raccontare con i vestiti».
Anche il giovane **Marco Rambaldi** parla spesso dei suoi viaggi nei piccoli paesi dell’Appennino emiliano: «Guardo come si vestono le donne più anziane, la loro semplicità, i bottoni lucidi sulle camicie, come abbinano i colori senza timore». Questi dettagli, poi riportati sulle passerelle milanesi, diventano piccoli omaggi alle radici.
## **Dalle immagini alle passerelle: campagne nate lontano**
Non è solo una questione personale. Le stesse **case di moda** scelgono spesso luoghi esotici o insoliti per girare le loro campagne. Basta pensare alla sfilata Cruise 2022 di **Dior** ad Atene, al tempio di Poseidone: un modo per raccontare l’unicità del marchio attraverso l’incontro tra storia e presente. Oppure agli scatti di Mario Testino per Burberry: pioggia vera sulle strade londinesi, modelli avvolti in trench. «L’atmosfera non si crea in studio», spiegava Testino a Harper’s Bazaar. «Ci vuole vento vero, freddo sulle mani».
Il legame tra moda e viaggio ha anche una parte pratica: le collezioni pensate per chi viaggia sono diventate un vero segmento del mercato. Dalle borse a mano compatte ai cappotti che resistono agli sbalzi climatici – ogni pezzo parla alle esigenze di chi si sposta spesso.
## **I nuovi viaggi degli stilisti**
Oggi le fonti d’ispirazione sono molteplici. Se prima si partiva per mesi con blocchi da disegno e taccuini, oggi bastano pochi giorni e uno smartphone per cogliere dettagli, ambienti e sensazioni. Ma resta qualcosa che non si può perdere: la ricerca sul campo. «Non capisci l’energia di una città se non cammini nei suoi quartieri», ha detto Pierpaolo Piccioli in una recente intervista a Roma.
Anche i giovani creativi trovano nei viaggi un modo per emergere in mezzo a tante proposte contemporanee. Raccolgono tessuti nei souk di Fez, osservano le linee delle architetture brutaliste a Berlino o si perdono nei mercatini delle pulci londinesi: tutto questo torna – prima o poi – nelle collezioni che vediamo sfilare.
## **Un futuro sempre in movimento**
Con l’accelerazione dei tempi e il digitale che prende piede ovunque, qualcosa è cambiato davvero. Le idee viaggiano veloci quanto gli stilisti stessi; si scambiano foto in tempo reale con i team creativi rimasti negli studi a Milano o Parigi. Eppure – come ammettono molti del settore – niente può sostituire l’incontro diretto con le persone e le culture incontrate lungo il cammino.
Così la moda resta un viaggio continuo: uno sguardo oltre confine che diventa stoffa, taglio e racconto.
In fondo, ogni grande collezione nasce così: dal desiderio – spesso incontenibile – di portare a casa un pezzo del mondo e trasformarlo, stagione dopo stagione, sotto una luce nuova.