Oslo, 17 dicembre 2025 – Andare alle Svalbard può sembrare all’inizio una sfida. E invece, ogni anno, soprattutto tra giugno e agosto, centinaia di viaggiatori scelgono questo arcipelago remoto che si staglia tra il continente norvegese e il Polo Nord. Longyearbyen, il centro principale, si trova poco più di 1.000 chilometri a nord dell’Europa. Qui, le case in legno dai colori pastello si affacciano sulla costa e le renne passeggiano tranquille tra le vie in qualsiasi momento della giornata, raccontano i visitatori più recenti.
Cosa sapere prima di partire
Prima cosa: la posizione. Le Svalbard sono ben oltre il Circolo Polare Artico. Il clima resta rigido tutto l’anno, ma nei mesi estivi il sole non cala mai — un fenomeno noto come “sole di mezzanotte”. Secondo i dati del Norwegian Meteorological Institute, a luglio la temperatura media si aggira sui 7°C, anche se non è raro qualche giorno con valori sopra i 10°C.
Non ci sono voli diretti dall’Italia. Per arrivare bisogna prevedere almeno uno scalo a Oslo o Tromsø, poi si atterra all’aeroporto di Longyearbyen. Diverse compagnie norvegesi coprono la tratta; a giugno 2025 i biglietti partono da circa 380 euro andata e ritorno. Il volo da Oslo dura circa tre ore. Oltre al prezzo, conviene prenotare in anticipo: l’arcipelago non è affollato, ma gli alloggi economici finiscono presto nei mesi “caldi”.
Documenti e regole d’ingresso
Le Svalbard non fanno parte dell’area Schengen. Però i cittadini europei non hanno bisogno del visto per brevi soggiorni. Serve però il passaporto valido — la carta d’identità non basta. Ai controlli all’arrivo e alla partenza da Longyearbyen il passaporto viene verificato con attenzione. “Controllate bene scadenze e requisiti”, raccomanda il Consolato italiano a Oslo.
Sicurezza: nelle zone fuori dal centro abitato è obbligatorio farsi accompagnare da una guida armata. Non è una misura esagerata, spiegano i ranger del Parco nazionale: qui gli orsi polari superano di numero gli abitanti umani. Le escursioni da soli fuori città sono vietate senza un permesso speciale.
Cosa aspettarsi una volta arrivati
Longyearbyen conta poco più di 2.400 abitanti (dati 2024), un mix internazionale fatto soprattutto di norvegesi, ma anche tailandesi, russi e ucraini. La città offre i servizi essenziali — dall’ospedale al supermercato fino alla piccola università artica. La giornata inizia presto: molti negozi aprono già alle 8.
L’atmosfera è calma, sospesa tra la luce continua e la natura che circonda tutto intorno. Le attività principali? Inverno con motoslitta; estate con trekking sui ghiacciai o gite nei fiordi. Qualcuno racconta di balene che si avvicinano alla costa a mezzanotte, quando il sole resta basso sull’orizzonte.
La cucina è sorprendente per varietà: piatti a base di renna, pesce artico e dolci tipici scandinavi. Un pasto nei ristoranti parte da circa 35 euro — un prezzo alto, ma qui quasi tutto arriva dalla Norvegia continentale via nave cargo ogni settimana.
Costi, logistica e consigli pratici
I prezzi sono alti: una camera doppia in guesthouse parte da 140 euro a notte in bassa stagione (marzo-aprile), sale fino a oltre 220 euro in estate. Si usa la corona norvegese; pagamenti elettronici accettati ovunque.
Internet funziona bene ma può saltare durante tempeste magnetiche (succede più spesso di quanto si pensi). C’è solo una banca sull’isola e gli orari sono limitati.
Il fascino delle Svalbard sta nella natura estrema e nel ritmo lento della vita quotidiana: qui si va quasi sempre a piedi o in bici anche sotto zero; le auto sono poche e quasi tutte 4×4. “È come un altro mondo”, dicono molti viaggiatori alla partenza. Solo allora capisci perché molti promettono di tornare.
Chi cerca una meta insolita — lontana dai soliti percorsi affollati e piena di storie da raccontare — troverà nelle isole tra i ghiacci qualcosa di davvero speciale. A patto di preparare bene ogni dettaglio prima della partenza.