Weekend a Malta fuori stagione: scopri balconi colorati, pastizzi e opere di Caravaggio

Giulia Ruberti

25 Novembre 2025

Roma, 25 novembre 2025 – Sempre più italiani decidono di visitare località turistiche famose nei periodi meno affollati dell’anno. Un fenomeno in crescita, soprattutto per chi cerca esperienze genuine, risparmiare qualcosa e vivere un viaggio con un ritmo diverso. Da Venezia a Firenze, dalle Cinque Terre alla Costiera Amalfitana, il tema divide: perché partire proprio quando tutti gli altri restano a casa?

Viaggiare fuori stagione: i vantaggi veri

Andare in vacanza nei mesi meno gettonati, come novembre o febbraio, ha un motivo semplice: meno gente, meno stress. Lo racconta Andrea, barista alla Stazione Santa Lucia di Venezia da vent’anni: «A ottobre o marzo si respira un’aria tutta diversa. Puoi parlare con la gente del posto. In estate invece è tutto un trambusto». Un’idea che confermano anche i dati di Federalberghi: nelle settimane fuori stagione le prenotazioni crescono tra il 12 e il 18% rispetto al passato.

Il risparmio non è l’unico motivo – anche se in quei mesi hotel e voli costano molto meno. Una doppia con vista sul Golfo di Sorrento, a febbraio, può costare fino al 40% in meno rispetto all’estate. Ma c’è di più. «A Firenze d’inverno – racconta Lucia, guida turistica – riesci a visitare gli Uffizi senza code chilometriche. E quando piove, le strade diventano tutte tue». Passeggiare sotto l’ombrello, fermarsi a una pasticceria nel pomeriggio. Sono piccoli momenti che restano.

Il silenzio delle città d’arte e la natura che cambia

Visitare una città d’arte fuori stagione significa vedere un altro volto. All’alba, in Piazza San Marco, si sente ogni passo sui sampietrini. I fotografi – quelli veri, non i turisti di passaggio – ne approfittano. Le gondole sembrano congelate nel tempo; qualche pescatore, una coppia che cammina mano nella mano.

Anche le zone naturali – dalle Dolomiti al Parco Nazionale del Cilento – mostrano un lato diverso fuori dal caos estivo. Marco, escursionista alle Tre Cime, racconta: «A settembre incroci più cervi che persone. I sentieri sono sempre tranquilli». Pioggia o sole, qui si segue il ritmo della natura, non quello delle navette o degli alberghi pieni.

Un turismo più sostenibile, anche per chi ci vive

Chi abita nelle mete più frequentate conosce bene questa differenza. «D’inverno si respira», ammette Francesca, albergatrice alle Cinque Terre. Secondo Italia Slow Tour, il turismo fuori stagione aiuta a distribuire meglio i flussi, riduce l’impatto sull’ambiente e rende la convivenza con i residenti meno complicata. A Positano hanno addirittura limitato gli arrivi nei fine settimana di primavera per spingere le visite da novembre a marzo.

E poi c’è la questione dei servizi. «Possiamo seguire meglio i clienti», spiega Francesca. Dai ristoranti ai musei, dai mezzi pubblici alle botteghe, tutto funziona con più calma. La qualità aumenta. Chi viaggia fuori stagione torna a casa con ricordi più personali.

Esperienze autentiche e nuovi punti di vista

Non è solo una questione di risparmio o tranquillità. Cambia anche il modo di vedere posti famosi. Un tramonto a Matera in dicembre può sorprendere chiunque; le luci delle case-grotta brillano nel buio della sera, le strade sono quasi vuote e ci si ritrova al bar per un caffè caldo. «In estate trovare un attimo di pace è impossibile», dice Nicola, commerciante del centro storico. «D’inverno riconosci chi viene a trovarti».

Anche gli eventi culturali si moltiplicano. In molti musei aumentano laboratori per famiglie e visite guidate nei mesi di bassa stagione. A Siena la contrada della Torre organizza cene aperte a tutti già da novembre; a Palermo si diffondono tour gastronomici tra mercati e botteghe storiche.

La sfida del meteo e le nuove abitudini

Il tempo, si sa, può essere un problema. Ma non è più una scusa valida per molti. «Con il giusto abbigliamento si può fare tutto», dice Marta, architetto milanese che organizza viaggi brevi tra gennaio e marzo. Il clima incerto richiede un po’ di flessibilità, ma proprio questo rende ogni viaggio unico.

Il fenomeno coinvolge anche l’Europa: piattaforme come Booking e AirBnb segnalano un aumento delle prenotazioni fuori stagione anche nelle grandi capitali. In vista dell’estate 2026, molte località puntano proprio sui mesi “lenti” per una ripartenza più equilibrata.

Scegliere di viaggiare fuori stagione vuol dire scoprire l’altra faccia delle destinazioni: meno foto da postare, più storie da vivere davvero. Forse il vero lusso oggi è questo – trovare tempo e spazio dove sembrava impossibile.

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