Weekend a Malta: scopri i balconi colorati, i pastizzi autentici e le opere di Caravaggio fuori stagione

Giulia Ruberti

22 Novembre 2025

Milano, 22 novembre 2025 – **Viaggiare in Italia** fuori dai periodi di punta resta una scelta sempre più diffusa. Sono tanti – pendolari, turisti che ritornano e nuovi appassionati delle mete meno battute – a riscoprire il valore dei luoghi italiani quando non sono presi d’assalto da folle estive o natalizie. In queste settimane, con l’aria più limpida e i prezzi più bassi, si respira un’atmosfera diversa. **Più autentica**, dicono.

## **Il fascino discreto della bassa stagione**

Le cifre di **Federalberghi** parlano chiaro: nel 2024 le prenotazioni fuori stagione sono salite del 12% rispetto all’anno prima. Località come **Rimini**, **Siracusa** e vari borghi toscani vedono arrivare visitatori in ottobre, novembre e persino a febbraio. In quei giorni piazze, ristoranti e spiagge tornano a un ritmo più lento. «Si sente di più il posto», racconta Marco G., arrivato a **Cefalù** in una mattina di novembre con la famiglia. «C’è silenzio, i negozianti hanno tempo per raccontarti la loro storia».

Molti puntano alla **bassa stagione** per un motivo semplice: costi più bassi, hotel meno affollati, sconti nei musei e nei siti archeologici. Un biglietto per gli Uffizi a novembre può costare fino al 30% meno che in piena estate. Ma conta anche la possibilità di visitare tutto con calma. Niente file, niente ressa: questa è la vera differenza, dicono i viaggiatori.

## **Esperienze più genuine tra vicoli e trattorie**

Incontrare gente del posto al bar del paese, scambiare due parole davanti alla pasticceria, fermarsi a guardare la piazza mentre si svuota al tramonto. Piccoli gesti di vita quotidiana che in alta stagione spesso spariscono nel frastuono del turismo di massa. Eppure è qui che molti ritrovano il senso vero del viaggio.

Francesca C., trentadue anni, ha scelto **Orvieto** a gennaio: «Ho scoperto ristoranti con il menù ancora scritto a mano. Le trattorie sono frequentate dai veri abitanti, non solo dai turisti». E ancora: prezzi più bassi nei locali, meno attese ai tavoli e consigli sinceri dagli operatori. Secondo Slow Food Italia, «la bassa stagione dà spazio alle filiere corte e ai prodotti tipici che altrimenti resterebbero nascosti».

## **Paesaggi che si rivelano (senza filtri)**

Chi viaggia in questo periodo parla spesso della luce particolare. A **Venezia**, d’inverno, le nebbie ammorbidiscono i contorni dei palazzi; a **Napoli**, il mare sembra più intenso quando il Lungomare è quasi vuoto. Le foto scattate fuori stagione finiscono quasi sempre senza turisti sullo sfondo – un lusso non da poco.

Le guide locali confermano: «È proprio in questi mesi che i colori diventano più vivi». Lo dicono anche le statistiche del Touring Club Italiano: negli ultimi due anni sono cresciuti i weekend prenotati a novembre o febbraio, soprattutto da coppie under 40.

## **Risparmio e sostenibilità ambientale**

Un altro aspetto da non sottovalutare è la sostenibilità. Legambiente sottolinea come evitare i picchi estivi aiuti i territori a usare meglio le risorse: meno sprechi d’acqua e energia e meno pressione sulle infrastrutture. Chi sceglie queste settimane – anche solo per un fine settimana – risparmia spesso dal 20% al 40% sul costo totale del viaggio.

Andrea T., agente di viaggio a Bologna, conferma: «Consigliamo sempre ottobre o marzo. Si spende meno e si sta meglio». Anche l’offerta culturale ne guadagna: molti musei propongono visite guidate riservate nei mesi tranquilli; alcuni siti archeologici aprono aree solitamente chiuse al pubblico.

## **Il vero volto delle destinazioni**

Alla fine resta la sensazione di un’Italia diversa. Più vicina alla vita vera dei suoi abitanti. Senza code né vetrine pensate per orde di turisti. Per questo tanti ogni anno tornano in quei posti vissuti fuori stagione. Qualcuno si ferma solo per una passeggiata, altri per un piatto caldo nella mensa del centro storico.

Non è detto che questa tendenza continuerà a crescere ma chi ha provato il viaggio fuori stagione lo consiglia senza dubbi: «Cambia tutto», dice Serena L., impiegata romana. «Capisci davvero com’è una città». E forse proprio questo è il valore più grande di certi viaggi: vedere luoghi familiari come non li avevamo mai visti prima.

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