BOLZANO, 24 dicembre 2025 – Un viaggio in Alto Adige a fine settembre regala una nuova percezione del tempo. Il passaggio tra estate e autunno si fa sentire lungo le vie di Bressanone e nei vigneti già tinti delle prime foglie gialle. Chi ha scelto di trascorrere qui un weekend, magari sperando in un clima più dolce e nei profumi tipici della stagione, si è trovato immerso in un paesaggio che invita a prendersela con calma. In mezzo alle incertezze del meteo, tre elementi restano fermi: ristoranti autentici, un hotel con spa dove ricaricare le energie e attività che raccontano davvero il territorio.
Ristoranti da non perdere: tra piatti tipici e rivisitazioni
La cucina dell’Alto Adige è una miscela tra tradizione tirolese e influenze italiane. Nei ristoranti di Bressanone questa doppia anima si sente subito. In centro, per esempio, il ristorante Finsterwirt (via Portici Minori, 4) è quasi tappa obbligata: sale storiche con legno scuro, tovaglie bianche e un menù che alterna canederli, carne affumicata e dolci fatti in casa. “Lavoriamo con produttori locali”, spiega Matthias, uno dei giovani chef, mentre serve speck tagliato spesso accompagnato da pane nero appena sfornato.
Poco fuori dal centro, la trattoria Pacherhof, immersa tra i vigneti di Novacella, offre invece una cucina più moderna, giocata sulle materie prime di stagione. I ravioli alle erbe spontanee sono uno dei piatti più richiesti. “L’autunno ci regala ingredienti sempre diversi, quindi cambiamo spesso il menù”, dice la proprietaria Helga. Anche i clienti del posto sembrano apprezzare: alle otto di sera del sabato la sala è già piena.
Hotel con spa: relax tra legno e vapore
Per chi vuole staccare la spina, gli hotel con spa sono diventati una scelta molto gettonata. Tra questi spicca l’Hotel Löwenhof, a pochi minuti dal centro di Bressanone. L’edificio unisce dettagli moderni — grandi vetrate e arredi essenziali — a materiali tradizionali come il larice locale. La spa apre alle 9: sauna finlandese, bagno turco e piscina coperta con vista sulle montagne.
“Settembre è il mese ideale: c’è meno gente rispetto ad agosto e il servizio ne beneficia”, racconta Francesca, receptionist da dieci anni. La maggior parte degli ospiti arriva in coppia o in piccoli gruppi di amici. Il pacchetto più richiesto? Due notti con colazione e accesso libero alla spa, a partire da 180 euro a persona.
Esperienze tra natura e cultura
Il tempo qui non si conta solo con i pasti o i momenti di relax. A fine settembre le proposte cambiano: dalle passeggiate nei vigneti di Novacella alle visite guidate all’abbazia agostiniana del XII secolo, dove si produce ancora vino bianco. Il mercato del sabato in Piazza Duomo offre prodotti locali come miele di rododendro, formaggi di malga e pane di segale.
Chi ama la natura può scegliere l’escursione alla Plose, la montagna simbolo della zona. La cabinovia parte ogni mezz’ora — orario rispettato alla perfezione — portando escursionisti e famiglie fino a quota 2.000 metri. Da lì il panorama sulle Dolomiti ripaga ogni sforzo. “Venire qui a questa stagione vuol dire evitare le folle”, confida Günther, gestore del rifugio Rossalm.
Clima, prezzi e qualche consiglio pratico
Settembre in Alto Adige è imprevedibile: si alternano giornate ancora calde (fino a 25°C) a pomeriggi freschi con minime intorno ai 10 gradi dopo il tramonto. Il consiglio è vestirsi a strati e portarsi sempre una giacca nello zaino. I prezzi? Più bassi rispetto all’alta stagione: un pranzo completo in centro costa tra i 25 e i 35 euro, mentre una cena gourmet può superare i 60 euro scegliendo vini locali.
Arrivare a Bressanone è facile: la stazione collega la città a Bolzano e Verona in poco più di un’ora. Gli autobus urbani aiutano negli spostamenti; molti preferiscono noleggiare una bici — pratica per muoversi tra masi e borghi.
Il fascino discreto della “quasi-autunno”
Un weekend quasi autunnale a Bressanone sorprende per l’equilibrio tra relax e scoperta. Ogni dettaglio — dal tagliere di speck a una passeggiata tra le vigne — racconta una stagione in transizione, dove il silenzio delle montagne si mescola al rumore dei mercati cittadini. Gli ospiti lo notano subito: “Non sembra lo stesso posto che ho visto ad agosto”, racconta Chiara, turista milanese. Forse è proprio questa discrezione che rende l’Alto Adige così amato quando l’estate cede il passo all’autunno.