Sempre più viaggiatori partono con uno zaino da 7 kg: una scelta radicale che cambia tutto.
Uno zaino da sette chili, un volo low cost senza bagaglio da stiva, scarpe comode e poco altro. È tutto quello che si portano dietro migliaia di italiani che hanno scelto il minimalismo estremo per viaggiare. Niente valigie ingombranti, niente trolley trascinati su marciapiedi sconnessi. L’obiettivo è muoversi con il minimo, eliminare tutto ciò che non è essenziale e ridurre il viaggio a un’esperienza di leggerezza, autonomia e adattabilità. Secondo i dati raccolti da un’indagine del 2025 condotta da Nomadi Digitali, circa il 12% dei viaggiatori tra i 20 e i 45 anni ha dichiarato di essere partito almeno una volta con uno zaino inferiore agli 8 kg, spesso senza neppure portare con sé dispositivi elettronici oltre al telefono.
Come nasce il viaggio ultraleggero e perché chi lo sceglie non torna più indietro
Il termine tecnico è “ultralight travel” e prende ispirazione dal mondo del trekking e dell’escursionismo, dove da tempo si è affermata la filosofia del carico ridotto per migliorare autonomia e performance. Ma il concetto ha ormai oltrepassato il confine delle escursioni. Chi parte con uno zaino da 7 kg lo fa per affrontare viaggi lunghi, città complesse, aeroporti affollati. Il peso diventa un limite preciso, ma anche una bussola: costringe a scegliere, a fare a meno, a ridurre gli oggetti a pochi gesti fondamentali.

Molti raccontano che questo tipo di viaggio cambia il rapporto con il tempo. Prepararsi richiede attenzione, pianificazione e un certo addestramento mentale: capire cosa serve davvero, cosa è solo abitudine o conforto inutile. Si rinuncia alla varietà dei vestiti, spesso a libri, trucchi, dispositivi superflui. In cambio, si guadagna mobilità immediata, possibilità di cambiare direzione senza dover tornare in hotel, e una certa sicurezza psicologica: tutto ciò che serve è sempre con sé.
Un dato significativo riguarda i mezzi utilizzati: il viaggio leggero si presta a treni, autobus, traghetti e autostop, perché consente di muoversi senza vincoli. Anche in caso di voli low cost, con regole sempre più severe sui bagagli, chi rientra nei 7 chili può salire a bordo senza intoppi, evitando code, supplementi e attese al nastro bagagli.
Molti partono per gioco o sfida personale, ma finiscono col trasformarlo in stile di vita. C’è chi ha fatto il giro dell’Asia con 6,4 kg, chi ha vissuto due mesi nei Balcani con uno zaino da 5,9. Le testimonianze raccolte da portali di viaggio e forum mostrano una ricorrenza: chi ha provato, non riesce più a tornare al viaggio tradizionale. Troppo faticoso, troppo dispersivo.
Cosa si porta davvero in 7 kg e come cambia la percezione dello spazio e del comfort
Dentro uno zaino così leggero non c’è spazio per l’imprevisto. Ogni oggetto ha una funzione. Chi viaggia in questo modo usa indumenti tecnici, spesso in lana merino o materiali sintetici a rapida asciugatura, che si lavano a mano e si asciugano in poche ore. I colori sono spesso neutri, i capi intercambiabili. L’igiene personale si riduce all’essenziale: un sapone solido, uno spazzolino, un asciugamano in microfibra. E il carica batterie, ovviamente, spesso condiviso con altri viaggiatori o acquistato in versione universale.
La disconnessione digitale è un effetto collaterale comune. Non portando con sé computer o tablet, molti riscoprono la scrittura a mano, i diari cartacei o semplicemente la conversazione. La mancanza di oggetti crea spazio mentale, dicono in molti. Lo zaino stesso diventa una seconda pelle, un’estensione del corpo, qualcosa di familiare e stabile, soprattutto in viaggi lunghi.
Questo tipo di viaggio mette alla prova. Alcuni abbandonano dopo qualche giorno, soprattutto se non abituati a dormire in posti spartani o a cambiare ogni notte. Ma altri trovano proprio nella fatica un elemento fondante. Dormire per terra, adattarsi al clima, portare tutto addosso senza scaricare mai davvero, genera un senso di autonomia difficile da spiegare a chi non lo ha vissuto.
Nel 2025 è nato in Italia il primo gruppo Telegram dedicato al viaggio sotto i 7 kg, con più di 4.000 iscritti in pochi mesi. Si condividono configurazioni di zaino, consigli per comprimere il volume, trucchi per usare meno ma meglio. C’è chi è arrivato a pesare ogni oggetto con precisione da laboratorio. Non è moda. È una ricerca consapevole di essenziale, che contagia chi ha voglia di viaggiare in modo più umano, più lento, e anche più economico.