Milano in movimento: la danza dei giovani nei quartieri racconta la città

Milano in movimento: la danza dei giovani nei quartieri racconta la città

Milano in movimento: la danza dei giovani nei quartieri racconta la città

Giulia Ruberti

14 Novembre 2025

Milano, 14 novembre 2025 – Quattordici giovani dai quartieri periferici di Milano mettono in scena sogni, paure e speranze con la danza e la musica in Painted Blues: la danza dei quartieri, il nuovo docufilm firmato dal bluesman milanese Folco Orselli. Il progetto, appena presentato, fa parte di Blues In Mi: quartieri identità di Milano, un’iniziativa che dà voce a quei ragazzi delle periferie spesso dimenticati nel cuore della città.

Blues In Mi: un ponte tra periferia e centro città

L’idea è nata da Folco Orselli, cantautore cresciuto tra le vie milanesi, che ha voluto raccontare la città attraverso gli occhi dei suoi giovani. “Nei quartieri come Giambellino, Baggio o Gratosoglio – spiega Orselli – molti ragazzi si sentono fuori dal giro, come se la città non li vedesse davvero. Eppure hanno talento, voglia di fare e tante idee”. Il progetto si sviluppa in una serie di docufilm dove si intrecciano musica, danza, teatro e arte, con l’obiettivo di promuovere inclusione sociale e benessere.

Nei primi episodi sono stati protagonisti i giovani di zone come San Siro, Affori, Turro, Farini, Lambrate e Maciachini. Ogni storia parte dalle strade, spesso segnate da difficoltà economiche o sociali, e arriva fino ai luoghi simbolo della cultura milanese. Un percorso che vuole trasformare spazi dimenticati in laboratori di creatività e nuove possibilità.

Painted Blues: la danza che parla a tutti

Con il terzo docufilm, Painted Blues: la danza dei quartieri, il viaggio continua. Sette ragazze e sette ragazzi, ognuno con la sua storia e da un quartiere diverso, si raccontano con la danza. Le coreografie prendono vita in luoghi come la Pinacoteca di Brera e Palazzo Citterio, che hanno dato il loro appoggio all’iniziativa. “La danza è un modo per esprimersi senza dire una parola”, confida una delle protagoniste, 17 anni, di Baggio. “Quando ballo, mi sento libera”.

Il progetto non si ferma al docufilm: è previsto un calendario di incontri nelle scuole, nelle università e ai festival della città. Lo scopo è avvicinare i giovani all’arte e alla danza, valorizzandone il senso culturale e il potere di guarigione. “L’arte può curare l’anima”, ha detto Orselli durante la presentazione.

Cultura come luogo di incontro

La scelta di girare le coreografie in luoghi simbolo della cultura milanese non è casuale. “Volevamo creare un ponte tra centro e periferia”, spiega Orselli. Le opere della Pinacoteca di Brera diventano fonte d’ispirazione per i giovani ballerini. Il direttore Angelo Crespi sottolinea il valore emotivo e culturale del progetto: “Questi ragazzi portano energia nuova dentro i nostri musei. Ci ricordano che la cultura non è mai lontana dalla vita di tutti i giorni”.

La colonna sonora è firmata dallo stesso Orselli, con il brano originale The Whole Life of the World. A sostenere i ballerini ci sarà anche un coro gospel, per sottolineare il senso di comunità che attraversa tutto il progetto.

La comunità si mobilita per Painted Blues

Per sostenere Painted Blues è partita una raccolta fondi insieme alla Fondazione di Comunità Milano. La campagna resterà aperta fino al 31 ottobre 2025 e punta a coinvolgere cittadini, imprese e istituzioni. “Abbiamo bisogno di tutti”, ammette Orselli. “Solo così possiamo continuare a dare spazio ai sogni di questi ragazzi”.

Chi vuole aiutare può farlo sul sito ufficiale del progetto (bluesinmi.com/painted-blues-la-danza-dei-quartieri), dove si trovano anche gli episodi precedenti della serie.

In una città che cambia a ritmo serrato, tra grattacieli e vecchi caseggiati popolari, la voce dei giovani delle periferie trova finalmente spazio. La danza diventa così il linguaggio per raccontare chi sono, dove vogliono andare e cosa significa sentirsi parte di Milano.

Change privacy settings
×