Cina in mostra: nuova portaerei e arsenale missilistico sfidano gli Stati Uniti

Cina in mostra: nuova portaerei e arsenale missilistico sfidano gli Stati Uniti

Cina in mostra: nuova portaerei e arsenale missilistico sfidano gli Stati Uniti

Silvana Lopez

18 Novembre 2025

Pechino, 18 novembre 2025 – La Cina ha varato oggi la sua terza portaerei, un segnale chiaro della sua crescente ambizione nel campo militare e navale. L’evento si è svolto a Shanghai, con il presidente Xi Jinping in prima fila, indossando la classica camicia verde militare. Nel suo discorso, Xi ha ribadito la volontà di rafforzare il ruolo del Paese sulla scena mondiale e ha rivolto un messaggio preciso agli Stati Uniti: “Washington deve prendere sul serio il disarmo nucleare”.

“Fujian”: la nuova portaerei che cambia le regole del gioco

La nuova nave, chiamata “Fujian”, segna un salto tecnologico rispetto alle due precedenti. Fonti ufficiali parlano di un sistema di lancio elettromagnetico per gli aerei da combattimento, una tecnologia finora usata solo dalla Marina americana. Con oltre 300 metri di lunghezza, la portaerei può ospitare più di 2.000 uomini e decine di velivoli. Il varo, avvenuto alle 10 del mattino nel cantiere Jiangnan, è stato trasmesso in diretta dalla televisione di Stato.

Xi Jinping ha sottolineato come “la sicurezza nazionale richieda una Marina moderna, pronta a difendere gli interessi cinesi ovunque”. Ha aggiunto poi che “la pace si costruisce anche mostrando forza e tecnologia”. L’evento, seguito da alti ufficiali e membri del Politburo, è stato curato nei minimi dettagli, senza lasciare nulla al caso.

Missili in aumento: la Cina rafforza la sua deterrenza

Oltre alla nuova portaerei, Pechino ha confermato un’espansione significativa dei siti per la produzione di missili. Il Ministero della Difesa parla di lavori in corso per ampliare almeno cinque impianti nelle province di Shaanxi e Gansu. L’obiettivo è chiaro: “potenziare la capacità di risposta rapida e la deterrenza dell’Esercito Popolare di Liberazione”.

Secondo fonti occidentali, tra cui Reuters, la produzione di missili balistici è cresciuta del 20% rispetto al 2023. Un dato che preoccupa Washington e i suoi alleati nel Pacifico. “La Cina sta investendo con decisione per colmare il divario con l’esercito americano”, spiega un esperto del Center for Strategic and International Studies di Washington.

Il messaggio diretto a Washington e le tensioni in aumento

Durante la cerimonia, Xi Jinping ha lanciato un chiaro avvertimento agli Stati Uniti: “Chiediamo agli Usa di impegnarsi seriamente nel disarmo nucleare”. Il presidente ha sottolineato che la stabilità mondiale dipende dalle scelte delle grandi potenze, in un chiaro riferimento alle tensioni su Taiwan e nel Mar Cinese Meridionale.

Negli ultimi mesi, il Pentagono ha espresso più volte preoccupazione per l’aumento delle capacità militari cinesi. John Kirby, portavoce del Dipartimento della Difesa americano, ha ribadito: “Gli Stati Uniti continueranno a garantire la libertà di navigazione nella regione”. La risposta di Pechino non si è fatta attendere: “La nostra crescita militare è legittima e necessaria”, ha detto Wang Wenbin, portavoce del Ministero degli Esteri.

Reazioni in Asia e oltre: cresce la tensione

L’annuncio della nuova portaerei ha subito fatto scattare campanelli d’allarme nelle capitali asiatiche. A Tokyo, il ministro della Difesa Minoru Kihara ha parlato di uno sviluppo da “tenere d’occhio con attenzione”. A Seul, invece, è stata convocata d’urgenza una riunione del Consiglio di Sicurezza Nazionale. Anche l’Australia segue la situazione con preoccupazione: “Serve chiarezza sulle vere intenzioni di Pechino”, ha detto il premier Anthony Albanese.

Gli analisti ritengono che la Cina voglia arrivare entro il 2030 a una flotta navale in grado di competere con quella americana nel Pacifico. Questa terza portaerei è solo una tappa di un percorso più ampio. “Pechino vuole farsi riconoscere come un attore globale, non più solo regionale”, spiega Bonnie Glaser, esperta di sicurezza asiatica.

Un equilibrio instabile e una sfida aperta

La giornata si è conclusa con una parata militare nella base navale di Qingdao, tra bandiere rosse e slogan patriottici. Xi Jinping ha salutato i marinai con un gesto della mano, lasciando il palco poco dopo mezzogiorno. Ma resta una domanda che molti si pongono da tempo: fino a dove arriverà la Cina nella sua corsa agli armamenti? E come reagiranno gli Stati Uniti? Per ora, la partita è ancora tutta da giocare.

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