Roma, 1 dicembre 2025 – **Quanti passeggeri, negli ultimi mesi, si sono trovati all’aeroporto solo per scoprire che il loro volo era stato cancellato o rimandato di ore?** I numeri parlano chiaro: secondo **Assaeroporti**, da inizio anno più di **2,3 milioni di viaggiatori** hanno dovuto fare i conti con **cancellazioni o ritardi superiori alle tre ore** negli aeroporti italiani. Il problema non risparmia nessuno: voli nazionali e internazionali, giovani e meno giovani, chi vola per lavoro, chi per una vacanza o per rivedere la famiglia.
## **Ritardi e cancellazioni: numeri che non lasciano scampo**
Negli ultimi sei mesi, soprattutto tra giugno e settembre, i voli annullati all’ultimo momento sono aumentati del 18% rispetto allo scorso anno. Un dato che ha acceso un campanello d’allarme anche al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. “Stiamo parlando con le compagnie principali – ha detto un funzionario del ministero guidato da Matteo Salvini – per assicurarci che rispettino le regole a tutela dei passeggeri”. Nei grandi scali come Fiumicino, Malpensa, Venezia e Napoli le aree di assistenza sono spesso prese d’assalto nelle fasce orarie più critiche: dalle 7 alle 10 del mattino e poi di nuovo nel tardo pomeriggio.
A soffrire di più sono i voli diretti a **Londra Heathrow**, **Parigi Charles de Gaulle**, **Francoforte** e in Italia quelli verso gli aeroporti di **Palermo** e **Catania**, soprattutto in estate. Gli operatori raccontano di lunghe file ai banchi informazioni, passeggeri che fotografano i tabelloni elettronici e occhi fissi sui display che cambiano improvvisamente da verde a rosso.
## **Dietro il caos: pochi addetti e scioperi**
Ma perché succede tutto questo? I motivi sono diversi. Le compagnie spiegano spesso con la “mancanza cronica di personale a terra e a bordo”, mentre i sindacati puntano il dito contro gli scioperi programmati e la “scarsa attenzione agli investimenti nelle infrastrutture aeroportuali”. “Non è tutta colpa nostra”, ammette al telefono un operatore Alitalia in servizio a Fiumicino alle 8.20, “a volte non basta il personale quando ci sono picchi improvvisi di passeggeri o guasti tecnici”.
Secondo **ENAC**, oltre il 60% dei ritardi tra luglio e ottobre è dovuto a problemi organizzativi interni alle compagnie. Ma ci sono anche cause meteorologiche e guasti agli aerei. Per i voli intercontinentali si aggiunge la questione delle riprotezioni: molti passeggeri devono accettare cambiamenti anche fino a due giorni dopo la partenza prevista.
## **Diritti dei viaggiatori: rimborsi e assistenza tra speranze e realtà**
Il Regolamento europeo (CE 261/2004) tutela chi resta bloccato per colpa della compagnia. Sono previsti rimborsi tra i 250 e i 600 euro, a seconda della distanza del volo e della durata del ritardo. Però, secondo associazioni come **Codacons** e **Altroconsumo**, “non sempre i passeggeri vengono messi al corrente dei loro diritti o ricevono l’assistenza adeguata subito dopo la cancellazione”. In molti raccontano di ore d’attesa senza neppure un buono pasto o un posto in hotel.
“Abbiamo visto mamme con bambini piccoli sistemate sui sedili”, racconta una dipendente alla reception di Malpensa, “e gruppi di studenti bloccati senza informazioni chiare su cosa sarebbe successo”. Le richieste online di rimborso schizzano soprattutto nei weekend e durante le feste.
## **Viaggiatori sul campo: rabbia ma anche rassegnazione**
Non mancano tensioni nei terminal: discussioni ai desk, voci alzate davanti agli altoparlanti spenti o porte d’imbarco chiuse. “La gente si arrabbia, soprattutto chi deve essere da qualche parte per lavoro o ha coincidenze strette”, spiega Francesca, hostess Alitalia con più di dieci anni di esperienza. “Molti non sanno nemmeno che possono chiedere un risarcimento. Lo scoprono solo dopo aver perso mezza giornata”.
Nonostante le compagnie abbiano promesso canali digitali più efficaci – app dedicate o sms automatici – resta la sensazione diffusa di impotenza. Dopo ore passate fra valigie ed errori nei contatti telefonici, l’unico messaggio spesso è un generico aggiornamento sullo stato del volo.
## **Guardando avanti: cosa può cambiare per evitare il disastro**
Dal tavolo tecnico tenutosi recentemente a Roma (con ENAC, autorità aeroportuali e delegati Ryanair, ITA Airways ed EasyJet) emergono alcune idee concrete: potenziare il personale nei momenti critici e garantire una comunicazione più chiara ai passeggeri. “Stiamo lavorando per evitare che situazioni simili si ripetano durante le vacanze natalizie”, ha detto un portavoce dell’Ente Nazionale Aviazione Civile.
Solo il tempo dirà se l’aumento dei voli previsto con l’avvio della stagione invernale sarà gestibile senza ulteriori disagi. Nel frattempo resta valido il consiglio degli addetti ai lavori: arrivare in aeroporto con buon anticipo, tenere sempre d’occhio la propria prenotazione online e informarsi subito sui propri diritti se qualcosa va storto. Perché quella frustrazione causata da una cancellazione – come testimoniano centinaia di viaggiatori ogni giorno – sembra lontana dal finire presto.