Le Spiagge più Belle delle Bahamas: Guida alle Oasi di Sabbia Bianca e Acque Cristalline

Silvana Lopez

2 Dicembre 2025

Nassau, 2 dicembre 2025 – Alle Bahamas, un arcipelago fatto di oltre 700 isole e un’infinità di isolotti sparsi nel cuore dell’Atlantico, i viaggiatori continuano a scegliere queste acque cristalline e le spiagge di sabbia bianchissima. Proprio oggi, tra i moli del porto di Nassau, crocieristi arrivati da Stati Uniti, Canada ed Europa hanno condiviso – tra valigie e scatti al tramonto – il fascino che questo luogo esercita da decenni. Ma dietro alle foto patinate delle guide turistiche si nasconde una realtà fatta di piccoli dettagli: approdi raggiungibili solo in motoscafo, ristoranti a gestione familiare, tratti di costa battuti dal vento con nomi che raccontano le radici coloniali.

Oltre le spiagge: la vita quotidiana nelle Bahamas

Dietro l’esperienza dei turisti c’è la vita vera degli abitanti – poco più di 400 mila persone secondo l’ultimo censimento di Nassau – che alternano il lavoro nel turismo con la pesca o l’artigianato. «Ogni giorno accogliamo gente da tutto il mondo», racconta Karen Rolle, che gestisce una piccola guesthouse a Paradise Island, una delle mete più famose. «Ma ci piace far vedere anche quella parte delle Bahamas che non si trova nelle brochure».

Nel cuore storico di Downtown Nassau, tra botteghe artigiane e bancarelle di frutta su Bay Street, si mescolano profumi di pesce fresco e mango. Dalle radio all’aperto arrivano le note calde del reggae e della soca. Gli orari qui seguono un ritmo particolare: molte attività chiudono già verso le 18, mentre la vita notturna prende vita solo dopo cena nei locali sul porto. A chi arriva da fuori può sembrare strano, ma qui è così da sempre.

Clima, trasporti e costi: cosa sapere prima di partire

Scegliere le Bahamas significa anche fare i conti con qualche dettaglio pratico. Il clima? Il Dipartimento di Meteorologia di Nassau parla di temperature che oscillano tra i 21 e i 32 gradi quasi tutto l’anno, con un picco di umidità tra giugno e ottobre e un rischio uragani soprattutto ad agosto e settembre. Gli albergatori ammettono: «Il periodo natalizio è il più richiesto, ma molti preferiscono aprile o maggio per evitare la folla», spiega Leon Evans, manager di un resort a Eleuthera.

Gli spostamenti tra isola e isola non sono sempre semplici. Solo le più grandi – come Grand Bahama o Abaco – hanno voli regolari o traghetti; per tutte le altre ci si deve affidare a piccoli charter o barche private. E i prezzi? «Negli ultimi anni sono aumentati», dicono diversi operatori sentiti in aeroporto. Una notte in hotel può superare i 200 dollari, mentre un pasto tipico nei ristoranti del centro difficilmente scende sotto i 30 dollari a persona. Per girare e visitare più isole l’unica soluzione resta taxi o noleggio auto.

Ambiente in bilico: il turismo sotto la lente

Negli ultimi mesi si è tornati a parlare dell’impatto del turismo sull’ambiente locale. Uno studio pubblicato dalla rivista “Caribbean Environmental Journal” mette in luce come l’aumento degli arrivi negli ultimi cinque anni abbia portato soldi ma anche problemi nuovi: gestione dei rifiuti, erosione delle spiagge, pressione sugli ecosistemi marini. Il governo bahamense ha avviato campagne per ridurre la plastica usa e getta e promuovere pratiche più rispettose negli hotel e nei villaggi turistici.

«Siamo consapevoli dei rischi», ha detto Diane Bastian, portavoce del Ministero del Turismo, durante una conferenza alla Camera di Commercio lo scorso ottobre. «Il nostro obiettivo è mantenere intatta la bellezza delle isole senza rinunciare alle opportunità offerte dal turismo». Intanto alcune comunità spingono per un’accoglienza più responsabile – dai tour naturalistici all’ecoturismo nelle aree protette – ma resta aperto il tema della convivenza tra sviluppo economico e tutela dell’ambiente.

Un arcipelago sospeso tra fascino globale e radici locali

Al tramonto sulle spiagge della Exuma, o tra le case dai colori pastello di Harbour Island, il tempo sembra rallentare. Qui i bambini giocano sulla battigia fino a sera, mentre i pescatori tornano con reti piene di conchiglie. Per molti viaggiatori il ricordo più vero non è quello stampato nello smartphone ma quello vissuto dal vivo: una partita a domino sotto un portico, una zuppa di pesce condivisa in famiglia. Sono questi piccoli momenti – semplici ma autentici – a raccontare davvero cos’è oggi il viaggio alle Bahamas, ben oltre le cartoline.

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