Bologna, 2 dicembre 2025 – Bologna entra a sorpresa nella classifica delle città più ciclabili al mondo. Il Global Bicycle Cities Index 2025, diffuso ieri dalla società tedesca Coya, ha acceso i riflettori sulla città emiliana. È infatti l’unica italiana a comparire tra le prime venti metropoli internazionali per piste ciclabili dedicate, sicurezza e mobilità sostenibile.
Bologna, una realtà ciclabile che cresce
Lo studio, giunto alla quinta edizione, ha valutato oltre 90 città su quattro continenti. I criteri? Dalla presenza di infrastrutture ciclabili alla qualità dell’aria, dal numero di incidenti alla facilità con cui i ciclisti accedono ai servizi. Bologna si è piazzata al diciottesimo posto mondiale, guadagnando una posizione rispetto all’anno scorso. Dietro solo a capitali come Copenaghen, Amsterdam e Monaco di Baviera. Nessun’altra città italiana è riuscita a entrare tra le prime trenta.
Andrea Colombo, assessore alla Mobilità del Comune di Bologna, ha commentato la notizia con entusiasmo: “Siamo felici ma non sorpresi: questi dati confermano che la strada intrapresa anni fa – investendo su ciclabilità, zone 30 e trasporti integrati – era quella giusta. Ora il vero obiettivo è consolidare e ampliare la rete”.
Più piste, meno incidenti: i numeri che raccontano Bologna
Nel rapporto spicca la presenza di oltre 220 chilometri di piste ciclabili in città (dato aggiornato a novembre 2025), con un aumento del 13% rispetto all’anno scorso. Un numero che si traduce nella vita quotidiana dei bolognesi: ieri mattina alle 8.30 in via San Felice decine di biciclette si muovevano verso il centro.
Ma non è solo questione di quantità. La sicurezza sulle strade migliora: il tasso di incidenti con biciclette è sceso del 18% negli ultimi tre anni secondo l’ASL locale. Il Comune porta l’esempio concreto di via Sabotino, dove dopo l’arrivo della pista protetta nel maggio 2024 si sono registrati solo due incidenti lievi in un anno.
Mobilità sostenibile: Bologna cambia pelle
La svolta ciclabile non riguarda solo il centro: nei quartieri periferici come Bolognina e Barca sono in corso lavori per nuovi collegamenti che dovrebbero essere pronti entro la prossima primavera. “Non vogliamo una Bologna divisa in due velocità”, spiega Colombo. L’obiettivo della Giunta è chiaro: entro il 2026 almeno il 90% dei cittadini deve poter raggiungere una pista ciclabile a piedi in meno di cinque minuti.
Anche dal punto di vista ambientale arrivano buone notizie. Il Global Bicycle Cities Index assegna a Bologna un punteggio alto per la qualità dell’aria nei mesi primaverili e autunnali. Secondo Arpae Emilia-Romagna i livelli medi di PM10 sono scesi sotto i 30 microgrammi per metro cubo nelle zone più ciclabili.
La città e i suoi cittadini: storie di cambiamento
Tra gli abitanti cresce il senso di orgoglio per questo riconoscimento internazionale. Davanti alla stazione centrale, ieri sera poco dopo le 19, Andrea, studente universitario di 27 anni, racconta: “La bici è il modo più veloce per muoversi in centro. Con più piste mi sento anche più sicuro”. E Silvia M., insegnante elementare, conferma: “Prima avevo paura delle auto sui viali; ora porto mio figlio all’asilo in bici ogni mattina”.
Il prossimo passo? A Palazzo d’Accursio si parla già dell’espansione della “Bicipolitana”, una rete di percorsi interconnessi ispirata ai modelli nord-europei. Il bando per il progetto definitivo dovrebbe partire entro febbraio 2026.
Bologna come modello per l’Italia
Resta aperta la domanda nazionale: perché solo Bologna tra le italiane nella top 20? Secondo gli analisti del report molti centri mancano ancora di reti continue, investimenti stabili e cultura della mobilità alternativa. Per ora però Bologna fa da laboratorio permanente per le due ruote. Tra cantieri aperti e traffico che rallenta la sensazione è che la strada sia tracciata. Ora tocca alle altre città italiane pedalare e raggiungere questo traguardo.