Roma, 5 dicembre 2025 – Quando si cerca una pausa dalla routine, le acque termali italiane si rivelano un vero rifugio. Dall’Appennino alla pianura padana, fino alla Maremma, sempre più persone scelgono di trascorrere anche solo un fine settimana immersi in bagni caldi, minerali e spesso sulfurei. È un modo diverso per scoprire l’Italia e le sue storie più lente, come ammettono in molti. Anche con il freddo che avanza, il richiamo delle terme resta forte. Ma cosa spinge davvero i visitatori verso questi luoghi? E quali sono i costi, le abitudini e le curiosità che li caratterizzano?
Un tuffo nelle acque calde dei borghi silenziosi
Le terme italiane hanno una storia antichissima: dai romani ai borghi medievali, ogni posto racconta la sua leggenda. A Saturnia, in provincia di Grosseto, chi arriva si lascia avvolgere dai vapori della famosa cascata del Mulino. I più esperti scelgono di arrivare all’alba, prima che la folla prenda possesso delle vasche naturali. L’aria fresca crea una nebbia leggera. “C’è chi arriva alle sei del mattino solo per ascoltare il rumore dell’acqua”, racconta Marco, che gestisce un piccolo bed&breakfast in zona.
In Emilia-Romagna, invece, i bagni di Salsomaggiore o di Bagno di Romagna attirano soprattutto famiglie e gruppi di amici. La maggior parte degli stabilimenti ha aperto le prenotazioni già a settembre. “Il fine settimana di dicembre è praticamente sempre tutto pieno”, conferma Stefania, receptionist dello storico stabilimento Berzieri.
Quanto costa immergersi nel benessere?
Chi pensa che andare alle terme sia un lusso per pochi si sbaglia di grosso. Molte vasche naturali sono liberamente accessibili: Saturnia è l’esempio più noto. L’offerta è varia: si va dai bagni liberi e antichi di Petriolo (Siena), immersi nel verde e raggiungibili solo con una breve passeggiata su strada sterrata, ai centri benessere attrezzati che negli ultimi anni hanno iniziato a proporre pacchetti su misura e offerte stagionali.
I prezzi cambiano molto: una giornata in un centro termale può andare dai 30 ai 60 euro, a seconda dei servizi come massaggi, saune o fanghi. Molti stabilimenti offrono anche ingressi serali con luci soffuse e aperitivo incluso — un modo per attirare i più giovani. “Vengono sempre più ragazzi – spiega Silvia, direttrice del centro termale di Montegrotto – soprattutto da Milano e Bologna. Spesso arrivano il venerdì sera in treno e ripartono la domenica.”
I veri benefici: tra scienza e sensazioni
Oltre al relax, cosa offre davvero una giornata alle terme? Le ricerche dell’Istituto Superiore di Sanità confermano che l’acqua termale può aiutare concretamente chi soffre di alcune malattie della pelle o problemi respiratori. Le acque sulfuree di Bagni San Filippo o delle terme Euganee vengono usate anche in protocolli medici specifici. “Dopo un bagno si sentono meno dolori e si dorme meglio”, racconta Paola, pensionata fedele agli stabilimenti tra Toscana e Lazio.
C’è però chi va semplicemente per staccare la spina: “Non so se ci sia una spiegazione scientifica”, dice Giuseppe, 42 anni, mentre si asciuga nella zona relax di Rapolano Terme, “ma dopo qualche ora qui tutto sembra più leggero”. Gli esperti raccomandano comunque sempre di affidarsi a centri qualificati e consultare il medico se si hanno patologie croniche.
Il turismo lento cresce: non è solo moda
I dati dell’ENIT (Agenzia Nazionale del Turismo) parlano chiaro: nell’ultimo anno il settore delle terme ha visto crescere le presenze del 17%. Una sorpresa solo a metà per chi lavora nel settore. “Il turismo del benessere va molto d’accordo con la voglia di vivere esperienze autentiche”, spiega Roberta Marini, presidente dell’associazione degli stabilimenti termali italiani.
Per questo molte strutture offrono esperienze legate al territorio: degustazioni di vini locali, passeggiate tra i vigneti o gite nei borghi vicini. “Si viene alle terme – racconta una coppia incontrata alle terme libere di Bagni Vignone – ma poi finisci a comprare olio o formaggi nel paese accanto.”
Da nord a sud: tradizione e novità nelle mete termali
Questo fenomeno attraversa tutta la penisola. Dalle Terme di Merano in Alto Adige alle acque salso-bromo-iodiche di Ischia, fino agli antichi bagni di Acqui Terme in Piemonte. Ogni luogo trova un equilibrio fra tradizione e modernità. Alcuni centri restano fedeli al passato — piscine scavate nella roccia o ambienti in stile liberty — mentre altri puntano sull’innovazione con saune panoramiche o trattamenti hi-tech per attrarre nuovi clienti.
Tra luci soffuse e bagni fumanti resta il fascino semplice dell’acqua calda che scivola lentamente tra pietre antiche. Per tanti è solo relax; per altri una scoperta dell’Italia meno battuta; per tutti forse il segreto sta nel tempo che qui sembra fermarsi davvero.