Milano, 5 dicembre 2025 – Andare in bici non è mai stato così piacevole. Il Copenhagenize Index 2025 ha appena svelato la classifica delle città più ciclabili al mondo, mettendo in fila trenta metropoli dove piste, servizi e abitudini rendono la vita dei ciclisti decisamente più facile rispetto alla media globale. Dietro a questo studio danese c’è un’idea chiara: non conta solo quante piste ci sono, ma anche come la bici fa parte della vita di tutti i giorni.
Europa in sella: le città che tengono il passo
Al primo posto, come da tradizione, c’è Copenhagen. La capitale danese, con i suoi quasi 800mila abitanti e i canali che sembrano fatti apposta per le due ruote, resta imbattuta grazie a una rete di piste ciclabili dedicate che supera i 400 chilometri, semafori “intelligenti” e parcheggi per bici ovunque. “Qui la bici non è solo un mezzo ecologico, è parte della vita di tutti i giorni”, spiega Mikael Colville-Andersen, ideatore della classifica. Dietro di lei c’è Amsterdam, confermando il dominio olandese: qui il 38% degli spostamenti avviene in bici, tra campanelli e cestini carichi.
Per la prima volta sul podio sale anche Utrecht, un’altra città olandese che negli ultimi anni ha spinto forte sulla mobilità a pedali. La cifra parla chiaro: ogni giorno quasi 500mila biciclette attraversano il centro storico. E non mancano parcheggi multipiano dedicati, come quello davanti alla stazione centrale che può ospitare oltre 12mila bici.
Italia in salita ma con qualche segnale positivo
E l’Italia? Nessuna città riesce a entrare nella top ten, ma qualche segnale di crescita si vede. Bologna si piazza al 21° posto: negli ultimi due anni ha aperto nuovi percorsi protetti soprattutto vicino all’università e lungo i viali principali. Più indietro c’è Torino, appena fuori dalla top 30. Milano invece soffre ancora su sicurezza e continuità delle piste ciclabili. “Non basta una ciclabile in centro – dice Andrea Colombo, assessore alla Mobilità di Bologna – bisogna creare collegamenti sicuri verso le periferie e servizi per chi usa la bici tutto l’anno”.
Come funziona il Copenhagenize Index
Il Copenhagenize Index prende in considerazione diversi fattori: lunghezza e qualità delle piste ciclabili, facilità nel passare da un mezzo all’altro (treni, bus), efficienza del bike sharing, presenza di rastrelliere e semafori dedicati. Ma non finisce qui: conta anche quanto gli abitanti usano davvero la bici ogni giorno e quanto le istituzioni spingono per questa mobilità. Il metodo? Gli esperti danesi hanno studiato decine di città durante l’anno usando sensori sul traffico, dati pubblici e sopralluoghi sul campo. In alcune realtà – come Anversa o Siviglia – a fare la differenza sono state le nuove politiche anti-auto introdotte da poco.
Parigi sorprende: quinta posizione per la Ville Lumière
Una novità di quest’anno riguarda Parigi: la capitale francese guadagna posizioni fino al quinto posto. Dopo la pandemia, l’amministrazione guidata da Anne Hidalgo ha spinto forte sul piano “Vélo”, realizzando più di 100 chilometri di nuove piste ciclabili e creando zone a traffico limitato dove spesso le bici hanno precedenza sulle auto. “Abbiamo cambiato il modo in cui parigini e turisti vivono le strade”, racconta Hélène Chartier, responsabile urbanistica del Comune. All’inizio i cittadini erano divisi; oggi però nei bistrot si parla sempre più spesso di “mobilité douce”, mentre nelle ore di punta decine di migliaia di ciclisti riempiono Boulevard Sébastopol o Rue de Rivoli.
Fuori dall’Europa: il ciclismo resiste anche dove fa freddo
Oltre Europa, si fanno notare due città canadesi – Montréal e Vancouver – rispettivamente nona e undicesima nella classifica. Qui il clima rigido non frena chi ama pedalare grazie a piste riscaldate e incentivi per chi va al lavoro in bici. Più indietro ci sono metropoli asiatiche come Tokyo e Seul, dove però la bicicletta resta soprattutto un mezzo dei quartieri residenziali.
Gli autori dell’indice mettono nel mirino soprattutto Sud America: qui la sfida sarà aumentare la sicurezza sulle strade e integrare meglio bici e mezzi pubblici nelle grandi città. Intanto chi cerca una vacanza “a pedali” può scegliere tra trenta destinazioni senza ansie per il traffico: dal vento del Baltico alle rive della Senna, il futuro della mobilità urbana – almeno secondo il Copenhagenize Index 2025 – sembra scritto su due ruote.