Milano, 5 dicembre 2025 – Pedalare in città è sempre più facile, anche per chi non è un ciclista navigato. Ieri è uscita la classifica del Copenhagenize Index 2025, che mette in fila le metropoli più amiche delle biciclette nel mondo. Il trend è chiaro: cresce chi punta su piste sicure e mobilità sostenibile. Al vertice, conferme senza sorprese: Copenhagen resta saldamente in testa, seguita da vicino da Amsterdam e Parigi. Ma la vera curiosità sta nella lista completa delle prime trenta, con nuove città che entrano in classifica, qualche passo avanti e qualche inciampo. Il report è stato diffuso online alle 11 di mattina, subito seguito da centinaia di commenti di utenti e giornali europei.
Copenhagen e Amsterdam: il regno della bici
In cima c’è sempre Copenhagen, punto di riferimento per chi va in bici. Qui le strade riservate alle due ruote sono tante, ben segnalate e collegate da oltre 400 km di piste ciclabili. Un dettaglio che fa la differenza. “La bici qui fa parte della vita di tutti i giorni. Che sia inverno o estate, non si rinuncia mai”, racconta Helle Jensen, impiegata quarantenne che ogni mattina attraversa Vesterbro per andare a lavoro. Dietro di lei c’è Amsterdam, dove più del 60% degli spostamenti si fa ancora su due ruote. Jeroen de Boer, olandese doc, non ha dubbi: “Da noi senza auto si vive meglio. E così va avanti da decenni”.
Parigi: la sorpresa che scala il podio
Sul terzo gradino sale con forza Parigi, una novità degli ultimi anni. La capitale francese ha fatto passi avanti importanti grazie agli investimenti recenti. Durante la pandemia ha introdotto le “coronapistes”, corsie temporanee per bici che poi sono diventate permanenti dopo il successo tra i cittadini. Oggi Parigi conta oltre 1.000 km di piste per bici e monopattini, superando molte città del Nord Europa che tradizionalmente dominano questa classifica. “Non è stato facile, ma ce l’abbiamo fatta”, ha detto ieri il vicesindaco David Belliard durante la presentazione del report in Rue de Rivoli.
La Top 30: l’Italia fatica a tenere il passo
L’Italia resta un passo indietro e compare solo ai margini della classifica: Bologna si piazza al ventiseiesimo posto, mentre Milano scende al trentesimo. Niente traccia di Roma, Firenze e Torino, assenze che secondo il Copenhagenize Index riflettono “una città ancora pensata troppo per le auto”. La Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta (FIAB) sottolinea come “poche piste ciclabili e percorsi poco continui penalizzano le nostre città”, spiega la presidente Giulietta Pagliaccio. A Bologna – racconta un pendolare intervistato vicino a Porta San Felice – “qualcosa si muove, ma ci sono ancora tanti tratti senza protezioni”.
Tra le new entry più interessanti ci sono invece città come Lipsia, entrata diciottesima grazie a un piano urbanistico rivisto nel 2023, e Oslo, ventesima grazie a percorsi sicuri anche nei mesi più freddi.
Come funziona il ranking: sicurezza e bici tutti i giorni
Il Copenhagenize Index valuta ogni anno le grandi metropoli su tre aspetti fondamentali: la sicurezza delle piste ciclabili, quanto è facile usarle (geograficamente ed economicamente) e quanto effettivamente si usa la bici tutti i giorni. Contano anche altri elementi come i parcheggi sorvegliati per bici, campagne di sensibilizzazione e sistemi di bike sharing funzionanti. “Non premiamo solo chi ha tante piste – dicono gli autori –, ma chi riesce davvero a far convivere la bici con la città”.
Secondo il rapporto diffuso ieri mattina, dove si investe in infrastrutture ciclabili di qualità diminuisce il traffico delle auto e migliora l’aria che respiriamo. Un dato importante anche per molti sindaci italiani alle prese con traffico congestionato e livelli di smog ancora lontani dagli standard europei.
La mobilità cambia: più bici ogni anno
Non si tratta solo di classifiche o prestigio internazionale. Dove ci sono reti efficaci – spiega lo studio – l’uso della bici cresce fino al 20% ogni anno. A Copenhagen oltre il 45% della popolazione usa regolarmente la bici per andare a scuola o al lavoro. Ad Amsterdam nel 2024 sono stati percorsi oltre due milioni di chilometri al giorno su due ruote.
In Italia invece siamo ancora indietro: a Milano solo l’8% degli spostamenti quotidiani avviene in bicicletta; a Bologna poco sopra il 12%. “Ma basta iniziare a investire per vedere subito i risultati”, conferma FIAB. Tra i pendolari italiani c’è chi guarda con un pizzico d’invidia le capitali nordiche e chi sprona a continuare sulla strada delle piste dedicate.
Una sfida aperta: verso una nuova cultura urbana
Il Copenhagenize Index 2025 non è solo un elenco annuale; è una sfida tra metropoli grandi e piccole che vogliono cambiare volto alla mobilità urbana. Il messaggio per le città italiane è chiaro: serve fare sul serio con scelte concrete – più sicurezza, percorsi protetti e investimenti costanti – se vogliono far diventare la bici una cosa normale nelle strade cittadine. Intanto nei Paesi nordici si pedala tranquilli tra semafori dedicati e parcheggi custoditi; qui invece si rincorre ancora… ma qualche segnale positivo comincia a farsi vedere.