Podgorica, 8 dicembre 2025 – Podgorica entra nel vivo del suo anno da Capitale europea della Gioventù, dando il via a una serie fitta di progetti, eventi e iniziative dedicate ai giovani. La città montenegrina, nel 2025, si ritrova così al centro dell’attenzione internazionale: un vero laboratorio a cielo aperto sulle politiche giovanili, dove idee e creatività si mescolano a incontri e workshop pensati per dare voce alla nuova generazione europea.
Capitale europea della Gioventù 2025: progetti e protagonisti
La nomina di Podgorica a Capitale europea della Gioventù è arrivata lo scorso novembre, dopo un lungo percorso di candidatura. Un traguardo che la sindaca Olivera Injac definisce “un’occasione per mettere in luce le capacità dei giovani montenegrini e le sfide che li aspettano”. L’obiettivo è chiaro: trasformare la città in un punto di riferimento per le nuove generazioni e aprire un dialogo con le altre capitali europee su temi come inclusione, partecipazione e innovazione sociale.
Più di cinquanta associazioni locali e internazionali sono già entrate nel programma. Tra queste spiccano nomi noti dell’attivismo giovanile – dal Centro Culturale Giovani Podgorica all’organizzazione no profit Kreaktiv – che lavorano da settimane insieme alle istituzioni cittadine. Nel calendario ci sono laboratori di arte urbana, hackathon dedicati alla sostenibilità, festival musicali nei quartieri più periferici. Ma anche dibattiti sul futuro del lavoro, iniziative di volontariato ambientale e corsi di formazione digitale. Molte di queste attività sono partite già tra fine novembre e la prima settimana di dicembre.
Eventi e ricadute: una città in fermento
Nelle piazze del centro – soprattutto vicino a Trg Nezavisnosti, dove ieri sera hanno preso posto le prime installazioni – si respira un’aria vivace. Alle 18.30 gruppi di studenti, insegnanti e volontari hanno dato vita al primo flash mob musicale, mentre decine di passanti si sono fermati a osservare le prove del nuovo spettacolo teatrale del collettivo Alternativa, atteso per il prossimo weekend.
“Non vogliamo solo celebrare i giovani, ma coinvolgerli nelle scelte della città”, ha spiegato Nenad Vuković, assessore comunale alle politiche giovanili. Per questo motivo, accanto ai concerti e alle mostre, è stata lanciata una piattaforma digitale dove ragazze e ragazzi possono proporre idee e progetti. Una sorta di forum permanente che il Comune vuole tenere attivo anche dopo il 2025.
Il turismo culturale ha già cominciato a risentirne. Secondo i dati dell’ente Visit Montenegro, negli ultimi quindici giorni gli arrivi dall’estero sono cresciuti del 12%, con richieste soprattutto da Italia, Germania e paesi balcanici. Numeri che fanno ben sperare per ristoranti, alberghi e attività ricreative locali, come conferma il direttore dell’associazione albergatori Dušan Drljević.
Innovazione sociale ed Europa: uno sguardo oltre i confini
Il titolo di Capitale europea della Gioventù non è solo una festa locale. Podgorica è stata scelta anche per la sua capacità di ospitare progetti pilota europei su temi come inclusione sociale, lotta alla marginalità e partecipazione democratica dei giovani. Il programma, sostenuto da fondi UE per oltre tre milioni di euro, prevede collaborazioni con enti di Polonia, Spagna e Italia. Tra gli appuntamenti più importanti ci sono il Summit europeo degli Under30 previsto per il 15 marzo e la Youth Design Week in calendario a maggio.
“In un momento in cui tanti ragazzi si sentono ai margini della società, offrire spazi d’ascolto diventa fondamentale”, ha sottolineato Ana Janković, responsabile del progetto Youth Voices. L’attenzione è puntata su questioni come l’accesso al lavoro e la salute mentale – temi già trattati durante il primo forum del mese scorso nella sala conferenze del Municipio. Dalla stesura dei “manifesti” per la città del futuro alle campagne social contro le dipendenze: l’obiettivo è coinvolgere attivamente anche chi solitamente resta fuori dai giochi.
La sfida: costruire eredità durature
A Podgorica quasi un abitante su tre ha meno di trent’anni secondo i dati dell’Ufficio Statistico nazionale. Per questo il 2025 rappresenta anche una prova generale per politiche giovanili più solide. “Non vogliamo che questa sia solo una parentesi”, confida la sindaca Injac. “Stiamo lavorando perché molte delle iniziative lanciate quest’anno restino nel tempo”. I dettagli non sono ancora tutti chiari: si parla di fondi comunali dedicati a start-up sociali, accordi tra scuole superiori e università locali, nuovi spazi pubblici.
Intanto nelle strade si sente qualcosa di nuovo. I giovani sembrano aver trovato finalmente un palco vero dove farsi sentire. Un anno che potrebbe segnare una svolta per Podgorica – non solo capitale montenegrina ma anche ponte tra le nuove generazioni d’Europa.