Genova, 8 dicembre 2025 – La Liguria fuori stagione sta conquistando un posto di rilievo nel panorama del turismo internazionale. Negli ultimi mesi, tra entroterra e lungomare, sempre più viaggiatori scelgono di visitare questa regione lontano dall’affollamento estivo. Secondo l’Osservatorio Turistico Regionale, tra ottobre e novembre 2025 gli arrivi dall’estero sono cresciuti del 18% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ma qual è il vero motivo di questo boom? Un mix vincente: microclima mite, panorami nitidi e piatti della tradizione. Ma soprattutto, una bellezza che d’inverno si fa sentire.
Il fascino discreto della Liguria d’inverno
Da Portofino a Finale Ligure, passando per i borghi dell’entroterra come Varese Ligure e Apricale, si vedono tavolini occupati anche a dicembre, negozi aperti e un movimento insolito per la stagione. A guidare questa nuova ondata sono soprattutto francesi, tedeschi e svizzeri. Marco Galassi, albergatore a Camogli, racconta: “Quest’anno ho visto arrivare coppie giovani in treno persino da Rotterdam. Cercano silenzio, buon cibo e una passeggiata con vista mare. Qui trovano tutto questo”.
Il microclima fa la sua parte: temperature intorno ai 16-18 gradi fino a dicembre, pioggia scarsa e cieli limpidi che in giornate fortunate lasciano vedere fino alla Corsica. Così si può ancora mangiare all’aperto, specialmente nei ristoranti storici tra Nervi e Alassio.
Tradizione e accoglienza: l’arma segreta
Gli operatori puntano forte sulla cucina ligure, che in bassa stagione riscopre piatti semplici ma gustosi: minestrone, focaccia al formaggio, ravioli di borragine. Paola Bianchi della Trattoria da Lino a Moneglia spiega: “Abbiamo mantenuto il menù invernale con trofie e salsa di noci. La gente lo apprezza molto; spesso tornano gli stessi turisti di settembre”.
L’assenza della folla estiva rende il tutto ancora più invitante: meno traffico sull’Aurelia, spiagge semi-deserte dove anche i residenti amano tornare a passeggiare la sera. Un’atmosfera diversa, quasi familiare, come conferma Donatella Rizzo, artigiana di Varazze: “A novembre ho venduto più ceramiche che in tutto luglio. Chi viene adesso sembra prendersi davvero il tempo per conoscere quello che facciamo”.
Destinazione internazionale: dati e reazioni
Federalberghi segnala una crescita netta delle presenze da Paesi Bassi e Belgio, ma anche dagli Stati Uniti e dal Canada. Solo a novembre sono stati registrati oltre 55mila pernottamenti stranieri nei principali centri della riviera ligure. Le prenotazioni online segnano un +24% su base annua.
Gli operatori guardano con un cauto ottimismo al futuro. Marco Sciolla, presidente degli albergatori del Ponente, ammette: “Non avevamo mai visto così tanti arrivi tra ottobre e dicembre”. Tuttavia resta la sfida più grande: mantenere i servizi attivi tutto l’anno. Molti locali infatti lavorano solo nei weekend o chiudono del tutto a gennaio.
Paesaggi che respirano e turismo sostenibile
L’entroterra ligure, con boschi e mulattiere (il Parco dell’Aveto è aperto tutto l’anno), attrae chi vuole vivere esperienze fuori dai soliti percorsi affollati. Sentieri accessibili fino a fine dicembre, fiere del tartufo a Millesimo, mercatini natalizi a Triora e piccoli festival enogastronomici nelle valli sono dettagli che fanno la differenza.
Laura Ferrando, guida ambientale escursionistica, racconta: “Qui il turismo lento trova la sua casa ideale. Chi arriva in questa stagione si gode davvero il territorio senza correre da una parte all’altra ma ascoltando storie antiche”.
Ed è proprio così che la Liguria si svela per quello che è davvero: un mosaico di borghi colorati affacciati su un mare cristallino, lontano dalla classica vacanza mordi-e-fuggi.
Prospettive e qualche incognita
Questo successo della Liguria fuori stagione può diventare una cosa stabile? Le istituzioni ci credono: la Regione ha annunciato investimenti su mobilità dolce e promozione dell’artigianato locale. Anche Trenitalia ha aggiunto corse nei weekend tra Genova e le Cinque Terre fino a marzo.
Resta qualche dubbio: come bilanciare turismo in crescita e rispetto del territorio? Come evitare che i borghi più piccoli perdano la loro identità? E poi c’è il nodo dei prezzi: da Levanto a Bordighera molti visitatori notano che “fuori stagione non si spende poco come altrove”.
La Liguria fuori stagione, insomma, attira perché è diversa — più silenziosa ma viva quanto basta. E mentre i turisti stranieri la scoprono piano piano, anche i liguri sembrano ritrovare le loro piazze, l’aroma della focaccia fresca al mattino e un modo antico di accogliere chi arriva da lontano.