Milano, 8 dicembre 2025 – La Giamaica si conferma meta di tendenza per l’inverno e richiama sempre più italiani con le sue spiagge affacciate sul Mar dei Caraibi, i villaggi sul mare e un’atmosfera che si percepisce fin dal primo passo all’aeroporto di Montego Bay. Da gennaio a marzo, dicono le agenzie di viaggio milanesi consultate in questi giorni, sono in programma numerosi voli charter. E il flusso di turisti sembra in aumento rispetto al 2024. Ma cosa cercano davvero gli italiani quando scelgono questa isola?
Reggae, profumi e colori: la Giamaica vista dai viaggiatori
Scendere dal taxi a mezzogiorno e sentire nell’aria il profumo del jerk chicken che arriva dalle baracche lungo la strada. È uno dei dettagli che colpiscono chi arriva per la prima volta in Giamaica. A Negril, una delle località più famose, il mare cambia colore ogni due ore: azzurro chiaro all’alba, verde scuro nel pomeriggio. Gli operatori raccontano che la domanda di tour nella zona di Ocho Rios è salita del 12% rispetto allo scorso inverno. “Molti italiani vogliono vedere le Dunn’s River Falls e visitare i villaggi rastafari”, spiega Andre Brown, guida da dieci anni sull’isola.
Sui bus turistici è facile ascoltare conversazioni tra sconosciuti che passano dal reggae di Bob Marley alla cucina locale: si discute su dove mangiare i migliori patties o quale rum portare a casa. Per molti, l’isola è soprattutto un modo per “ritrovare lentezza”, racconta Lucia B., impiegata in trasferta da Verona: “A Port Antonio nessuno ha fretta, ti invitano a ballare anche in spiaggia”.
Spiagge da sogno e mercati autentici
Molti preferiscono passare le giornate sulla Seven Mile Beach, dove lettini e ombrelloni convivono con banchetti di frutta tropicale. Le acque trasparenti sono l’ideale per lo snorkeling, pratica sempre più popolare anche tra chi non ha esperienza, dicono le scuole locali. A Kingston invece emerge un altro volto dell’isola: mercati affollati come il Coronation Market, dove si contratta tra cesti di mango e sussurri in patois.
Chi vuole scoprire l’interno dell’isola può avventurarsi tra piantagioni di caffè e villaggi montani poco frequentati dal turismo di massa. “Alcuni tornano ogni anno solo per salire sulle Blue Mountains”, racconta Stephen Clarke, proprietario di una guesthouse a Buff Bay. Non tutto però è semplice: i collegamenti tra le città possono richiedere tempo e pazienza, soprattutto nelle giornate di pioggia.
Sapori forti e incontri improvvisati
Non è raro imbattersi in grigliate improvvisate sulle spiagge o piccoli bar con vista sull’oceano. Il piatto che conquista quasi tutti è il pollo alla jerk: speziato, cotto su legno d’alloro e servito con riso e fagioli rossi. I prezzi variano molto: nei resort partono da 15 dollari a porzione, nelle baracche locali spesso costano meno della metà.
La vita notturna regala poche ore di sonno: tra club reggae a Kingston e feste all’aperto a Montego Bay la musica non si ferma fino all’alba. Qualcuno preferisce serate più tranquille davanti a un cocktail con rum locale e succo di lime. “È il modo migliore per capire la gente dell’isola”, confida Marco, architetto di Bologna in viaggio con amici.
Consigli utili dai viaggiatori sul posto
Chi arriva per la prima volta nota subito due cose: il clima caldo (anche d’inverno fa tra i 26 e i 30 gradi) e la gentilezza dei giamaicani, pronti anche a scherzare durante le contrattazioni nei mercati. I mezzi pubblici non sono sempre puntuali; meglio affidarsi a taxi autorizzati o minibus privati per muoversi fuori dalle zone turistiche principali.
Un po’ di prudenza serve nei quartieri meno centrali delle grandi città. “A Spanish Town abbiamo evitato alcune zone dopo il tramonto”, racconta una coppia di Firenze. Per chi cerca esperienze autentiche, le guesthouse a gestione familiare hanno più successo dei grandi resort. I prezzi? Una camera semplice costa mediamente 45-60 euro a notte; per quelle fronte mare si supera facilmente i 120 euro.
Giamaica: tra cartolina e vita vera
La Giamaica resta un’isola dalle mille facce: spiagge caraibiche, natura selvaggia, suoni reggae ad ogni angolo e una cucina che racconta storie di mescolanze culturali. Molti tornano più volte proprio per questo mix unico, come spiega Arianna S., consulente romana: “Ogni viaggio qui è diverso dal precedente, dipende da chi incontri – e da cosa vuoi portare con te oltre ai souvenir”.
Le previsioni per il turismo nel 2025 confermano l’interesse crescente verso questa meta caraibica. Ma – come ricordano i viaggiatori più esperti – solo vivendo davvero la quotidianità locale si capisce cosa significhi trascorrere del tempo in Giamaica.