Prix Versailles 2025: ecco le 7 stazioni più belle del mondo da non perdere

Giulia Ruberti

12 Dicembre 2025

Napoli, 12 dicembre 2025 – Ieri sera il Prix Versailles 2025 ha svelato le sue “magnifiche sette”, premiando le stazioni ferroviarie e metropolitane più belle del mondo. In questa edizione, la giuria internazionale ha voluto riconoscere quegli spazi che non sono solo punti di passaggio: grazie a scelte architettoniche coraggiose e a soluzioni estetiche curate, sono diventati veri e propri simboli culturali e urbani. Da New York a Seul, passando per Napoli, il Premio sottolinea ancora una volta quanto il design stia cambiando i volti degli snodi della mobilità globale.

Sette stazioni protagoniste del panorama architettonico

Il premio è stato consegnato ieri pomeriggio a Parigi, nella sede dell’Unesco, davanti a un pubblico di architetti, urbanisti e rappresentanti delle principali società ferroviarie mondiali. Le stazioni che si sono aggiudicate il riconoscimento sono: Grand Central Madison di New York, Napoli Afragola, Shibuya Station di Tokyo, la nuova Hauptbahnhof di Vienna, la Central Station di Rotterdam, Gwangmyeong in Corea del Sud e la futuristica Gare Saint-Denis Pleyel nell’area metropolitana parigina. Ognuna ha una storia diversa, ma tutte condividono un’attenzione speciale allo spazio, alla luce e all’accoglienza.

Un aspetto che ha colpito molto i giurati – tra cui il presidente del Prix, François Delarozière, noto progettista francese – è stata la capacità di queste stazioni di “far dimenticare l’attesa”, come ha detto lui stesso durante la cerimonia. “Non sono più solo luoghi di passaggio, ma vere piazze coperte, punti d’incontro: qui si percepisce la città che cambia”, ha spiegato Delarozière.

Napoli Afragola: il cuore italiano della selezione

L’Italia entra nel novero grazie a Napoli Afragola, progetto firmato da Zaha Hadid Architects. Inaugurata nel 2017 e ancora oggi al centro di dibattiti per l’impatto sul paesaggio e alcune difficoltà logistiche iniziali, la stazione si è distinta per la sua “struttura dinamica e l’originale impianto visivo”, come ha sottolineato la giuria. Il bianco delle superfici curve, le grandi vetrate e le rampe sospese che si intrecciano come ponti hanno colpito anche chi ci passa per caso. “Attraversarla è un po’ come entrare in una galleria d’arte”, racconta Angela Russo, pendolare che viaggia spesso tra Napoli e Roma.

Dopo anni di stop-and-go tra problemi amministrativi e critiche sulla funzionalità, oggi il progetto viene visto sotto una nuova luce. Il sindaco Gaetano Manfredi si è detto soddisfatto per questo riconoscimento: “Napoli Afragola è una sfida vinta. Rappresenta un simbolo del Mezzogiorno che sa rinnovarsi”. Nel frattempo Ferrovie dello Stato annuncia nuovi investimenti per migliorare i servizi.

Le tendenze globali: sostenibilità e spazi accoglienti

Quest’anno la giuria è rimasta colpita soprattutto dalla capacità delle stazioni premiate di integrare tecnologie verdi con spazi pensati anche per chi non viaggia. Alla Grand Central Madison di New York – l’ultima nata nella rete sotterranea della città – la luce naturale arriva fino ai corridoi più profondi grazie a grandi vetrate che ricordano i grandi terminal storici.

A Tokyo invece Shibuya Station sta vivendo una trasformazione continua. “È una stazione dentro la città verticale”, spiega Hiroshi Tanaka, architetto giapponese invitato al Prix. Tra area commerciale, servizi digitali e arte pubblica si capisce come i nodi della mobilità siano ormai luoghi complessi e multifunzionali.

Il ruolo delle stazioni nell’era della connessione

Il premio del Prix Versailles arriva proprio mentre si ripensa la mobilità urbana. Le stazioni devono essere non solo funzionali ma anche belle e accessibili: “Accolgono ogni giorno migliaia di persone che meritano rispetto”, ha detto Delarozière nel suo discorso finale. La stessa Gare Saint-Denis Pleyel – ancora in parte in costruzione ma già apprezzata per l’impatto visivo sull’hinterland parigino – promette di diventare un simbolo della nuova città metropolitana francese.

Per chi viaggia ogni giorno o per chi ci passa solo qualche minuto, questi snodi sono ormai tappe da scoprire e non più semplici transiti obbligati. Con il suo riconoscimento, il Prix Versailles mette al centro un principio chiaro: anche l’attesa può trasformarsi in un’esperienza piacevole in uno spazio bello. Un dettaglio che oggi fa davvero la differenza tra una città che scorre veloce e una città che resta nel cuore.

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