Roma, 12 dicembre 2025 – Da ieri e fino all’11 gennaio 2026, il maestoso Vittoriano nel cuore di Roma ospita la mostra “Le ferrovie d’Italia (1861–2025). Dall’unità nazionale alle sfide del futuro“. Un percorso che ripercorre più di 160 anni di storia, innovazioni e cambiamenti legati ai treni e al trasporto su rotaia. L’iniziativa, curata dalle Ferrovie dello Stato Italiane insieme al Ministero della Cultura, mette in luce come la rete ferroviaria abbia tenuto insieme il Paese attraverso guerre, boom economici, crisi e l’era digitale.
Tra passato e futuro nel cuore di Roma
Allestita nella sala centrale del Complesso del Vittoriano, con ingresso da via di San Pietro in Carcere (aperta tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.30), la mostra si sviluppa tra oggetti originali, plastici, documenti d’epoca e fotografie che raccontano le tappe più importanti dello sviluppo delle ferrovie italiane. Dal 1861, anno dell’Unità nazionale, quando la rete era poco più di 2.000 chilometri di binari, fino ai giorni nostri con l’alta velocità: un racconto che invita a riflettere sul legame tra ferrovie e identità del Paese.
Un visitatore si sofferma davanti a una vecchia lanterna da capostazione, legge distrattamente la didascalia, poi si ferma più a lungo davanti a una teca con i biglietti dei primi viaggi da Napoli a Milano. C’è chi scatta foto ai pannelli sulle linee principali e chi ascolta l’audio guida che parla di treni a vapore, viadotti sospesi sulle valli liguri e l’arrivo della trazione elettrica.
Il racconto visivo di un’Italia in movimento
Tra gli oggetti più ammirati ci sono i modellini storici dei convogli – come una fedele riproduzione del famoso “Settebello” degli anni Cinquanta – ma anche le prime divise dei ferrovieri e telegrammi inviati in momenti cruciali, come la visita del re Vittorio Emanuele III in Sicilia dopo il terremoto del 1908. “Volevamo mostrare come la modernità abbia sempre camminato accanto ai nostri binari,” ha detto Luigi Ferraris, amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato Italiane, durante l’inaugurazione.
Nelle sale si intrecciano storie personali: fotografie sbiadite di macchinisti e capistazione affiancate da video recenti delle cabine di guida dei treni Frecciarossa. Un pannello racconta i primi scioperi ferroviari che hanno segnato la nascita delle lotte operaie; un altro descrive i danni subiti durante le due guerre mondiali e la ricostruzione degli anni Cinquanta.
Le sfide di oggi e gli orizzonti di domani
Ma non è solo il passato a catturare l’attenzione. Negli ultimi spazi espositivi si parla delle sfide attuali: ambiente, digitalizzazione dei servizi e nuove infrastrutture per collegare meglio l’Italia all’Europa. Gli organizzatori sottolineano quanto il trasporto su rotaia sia centrale nella strategia nazionale per la transizione ecologica e per tagliare le emissioni inquinanti.
“Le ferrovie restano una colonna portante della mobilità sostenibile,” ha ricordato il ministro dei Trasporti Matteo Bianchi. Oggi la rete italiana supera i 16.000 chilometri, trasportando circa 800 milioni di passeggeri all’anno. Nuovi progetti puntano all’interconnessione con Francia, Austria e Svizzera. In mostra c’è anche uno spazio dedicato all’intelligenza artificiale usata per gestire il traffico: le sale di controllo digitalizzate della stazione Milano Greco Pirelli sono protagoniste.
Un viaggio pensato anche per le nuove generazioni
I curatori hanno voluto rendere la mostra interessante anche per i più giovani: laboratori didattici, filmati interattivi e un plastico in scala vicino all’ingresso attirano gruppi di bambini che guardano affascinati trenini muoversi su ponti minuscoli o attraversare stazioni animate. “È bello vedere quanto sono curiosi i ragazzi davanti a tecnologie che spesso danno per scontate,” ha detto con un sorriso Francesca Neri, insegnante accompagnatrice di una terza media.
Nella sala principale il via vai non si ferma: turisti stranieri sfogliano cataloghi in inglese e francese; appassionati discutono animatamente davanti alla riproduzione della Direttissima Firenze-Roma; pensionati raccontano decenni passati sui binari.
La mostra “Le ferrovie d’Italia (1861–2025)” resta aperta fino all’11 gennaio con ingresso gratuito (prenotare è consigliato nei fine settimana). In un Paese spesso diviso sulle sue radici, questo viaggio sulle rotaie è anche una metafora: binari paralleli che corrono insieme — legati da una storia ancora in movimento.