Premio Bomprezzi-Capulli 2026: candidature aperte per il giornalismo inclusivo su disabilità e viaggi accessibili

Giulia Ruberti

19 Dicembre 2025

Milano, 19 dicembre 2025 – Torna il Premio in memoria di Franco Bomprezzi e Maria Grazia Capulli, giunto alla sua quinta edizione, con l’obiettivo di riportare sotto i riflettori un pezzo di giornalismo troppo spesso trascurato: quello che parla di disabilità, diritti e partecipazione sociale con un taglio positivo e concreto. Le candidature sono aperte fino al 3 febbraio 2026. Tra le novità di quest’anno, spiccano tre menzioni speciali dedicate a chi ha saputo raccontare il mondo dei viaggi accessibili e delle esperienze pensate davvero per tutti.

Un premio che fa spazio a un giornalismo inclusivo

L’annuncio è arrivato stamattina all’Urban Center di Milano, luogo caro a Franco Bomprezzi, voce storica del giornalismo italiano sulla disabilità. “Vogliamo far emergere storie che spesso restano ai margini”, ha spiegato Laura Gualdani, coordinatrice del premio. Il senso del riconoscimento sta proprio qui: “Raccontare la normalità della disabilità, mettere in luce chi ogni giorno lavora per abbattere barriere, sia fisiche che culturali”, ha aggiunto.

I promotori, tra cui la Fondazione Adecco per le Pari Opportunità e il network Giornalisti nell’Erba, non lasciano spazio a dubbi: “Il giornalismo può cambiare il modo in cui guardiamo la realtà, ma solo se la racconta con onestà, senza pietismi”, si legge nel comunicato diffuso a fine conferenza.

Candidature aperte fino al 3 febbraio 2026

Chiunque abbia realizzato servizi, articoli o inchieste su temi come inclusione, accessibilità o partecipazione civica può candidarsi. Il termine scade alle 23:59 del 3 febbraio 2026, data scelta appositamente vicino alla Giornata dei Diritti delle Persone con Disabilità.

Una delle novità più interessanti riguarda le menzioni speciali per chi si è dedicato ai viaggi accessibili. “Non si parla solo di rampe o ascensori – precisa Paolo Palumbo della giuria – ma di esperienze, servizi e nuovi modi di pensare la mobilità e il turismo”. Le sezioni principali sono tre: stampa scritta, radio-tv e digitale. La gara è aperta sia ai professionisti sia ai giovani freelance; c’è anche una categoria riservata agli under 30.

Premi in denaro e nuove menzioni

La formula dei premi principali resta invariata: sono previsti premi in denaro (l’ammontare non è stato ancora comunicato), che nelle edizioni passate hanno raggiunto i 2.500 euro per i vincitori assoluti. Accanto a questi ci sono le tre nuove menzioni – “Accessibilità nei viaggi”, “Esperienze per tutti”, “Innovazione sociale” – nate per dare spazio anche a progetti o storie che spesso sfuggono ai grandi media.

“Ci interessa raccontare i dettagli concreti”, sottolinea Silvia Tagliaferri della giuria. “I problemi risolti, quelli ancora aperti, ma soprattutto come vengono raccontate queste storie al pubblico”. Non basta parlare di inclusione: serve un modo nuovo di farlo, che dia voce alle persone senza retorica.

L’eredità di Bomprezzi e Capulli

Il premio porta il nome di due figure importanti: Franco Bomprezzi, scomparso nel 2014, e Maria Grazia Capulli, venuta a mancare l’anno dopo. Entrambi hanno segnato la professione con uno stile sobrio e attento ai racconti degli “invisibili”. Bomprezzi fu uno dei primi a denunciare le barriere architettoniche negli edifici pubblici milanesi; Capulli si impegnò molto sui temi della qualità della vita dei malati cronici, sempre evitando sensazionalismi.

Il palmarès delle passate edizioni mostra una bella varietà: da reportage sulle scuole accessibili in provincia di Torino a approfondimenti sul lavoro inclusivo nei piccoli centri del Sud Italia. Un cammino che gli organizzatori vogliono vedere continuare a crescere. Le candidature sono già aperte sul sito ufficiale; basta compilare un form online e inviare i materiali richiesti.

Un premio che vuole cambiare prospettiva

Non si tratta solo di soldi o visibilità. “È un invito a guardare la realtà senza filtri inutili”, ha detto oggi un giovane reporter tra il pubblico. Forse proprio questo è il cuore del Premio dedicato a Bomprezzi e Capulli: dare spazio a voci ed esperienze che arricchiscono davvero il racconto dell’Italia di oggi. La speranza dei promotori è che quest’anno rispondano ancora più redazioni grandi e piccole, testate locali e nazionali. Perché solo raccontando le cose con onestà, attenzione ai dettagli e rispetto delle differenze si può sperare davvero di cambiare le cose.

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