Milano, 19 dicembre 2025 – Il Premio in memoria di Franco Bomprezzi e Maria Grazia Capulli torna a mettere sotto i riflettori chi, con la penna in mano, porta avanti disabilità, diritti e inclusione sociale. La quinta edizione di questo riconoscimento, nato da una collaborazione tra Fondazione Allianz UMANA MENTE, Rai e diverse associazioni del settore, è stata presentata oggi proprio nel cuore di Milano, vicino alla storica sede di via Turati. Qui Bomprezzi incontrava spesso colleghi e giovani cronisti.
Premio Bomprezzi Capulli: un riconoscimento per un giornalismo che fa la differenza
Fino al 3 febbraio 2026 si può partecipare con lavori giornalistici che raccontano la realtà delle persone con disabilità in modo vero ma positivo. Non solo inchieste o approfondimenti: anche reportage quotidiani, storie dal basso e esperienze di partecipazione sociale che – come ha detto Chiara Sbarigia, presidente di Rai Cinema – spostano “l’attenzione dal pietismo all’autodeterminazione”. Quest’anno ci sono anche premi in denaro, per dare un valore concreto a chi fa questo mestiere con passione.
Tre nuove menzioni speciali arricchiscono il premio: una per la migliore storia sui viaggi accessibili, un’altra per le esperienze inclusive nel campo culturale e una dedicata ai giornalisti under 35. “Un modo per riconoscere il lavoro innovativo e fresco dei più giovani”, ha spiegato Silvia Bomprezzi, figlia di Franco e membro della giuria.
Bomprezzi e Capulli: un’eredità che continua a vivere nelle redazioni e sul territorio
Franco Bomprezzi e Maria Grazia Capulli, nati rispettivamente a Brescia e Camerino, hanno lasciato un segno profondo nel giornalismo italiano. Bomprezzi, scomparso nel 2014, era noto per la sua ironia tagliente e i suoi editoriali su “Vita”, oltre alla lunga esperienza a Radio 24 e Corriere della Sera. Capulli, storica conduttrice del Tg2, si distingueva per uno stile empatico: le sue interviste coglievano dettagli spesso invisibili, uno sguardo attento che oggi si fatica a trovare nei servizi televisivi.
Ogni anno la giuria sceglie storie che arrivano dai piccoli comuni del sud fino alle grandi città del nord, restituendo così un mosaico sincero della vita reale in Italia. “Cerchiamo voci capaci di raccontare non solo la fatica quotidiana ma anche l’energia creativa che nasce nelle difficoltà”, ha confidato Lucio Malan del comitato organizzatore.
Disabilità nei media italiani: ancora tanta strada da fare
C’è un nodo aperto da affrontare: come raccontare disabilità e partecipazione sociale senza cadere nei soliti stereotipi. Secondo l’Osservatorio Nazionale sulla Comunicazione Inclusiva – dati aggiornati a novembre 2025 – soltanto il 4% dei servizi televisivi italiani parla di accessibilità; la percentuale scende al 2% sulla carta stampata. “Serve una vera svolta”, ha ammesso Gianluca Nicoletti, autore di “Una notte ho sognato che parlavi”.
Anche l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti chiede più cura nel racconto. Non bastano più semplici resoconti o cronache istituzionali: bisogna puntare su narrazioni vissute, su uno sguardo che non abbia paura della complessità. “La persona deve venire prima della disabilità”, ha ricordato Emma Capulli, sorella della giornalista marchigiana.
Viaggi accessibili e nuovi talenti: il bando punta sull’inclusione
Uno degli aspetti più interessanti della quinta edizione è l’attenzione ai viaggi accessibili. Saranno premiati i servizi giornalistici che raccontano esperienze turistiche fruibili da tutti: dalle spiagge attrezzate della Liguria agli itinerari sensoriali nei musei di Torino. I progetti possono arrivare da ogni angolo del Paese.
Non mancano le opportunità per chi muove i primi passi nel mestiere. La menzione speciale riservata ai reporter under 35 nasce proprio dall’esigenza emersa nelle passate edizioni. “Investire sui giovani significa dare nuova energia al settore”, ha commentato Marco Piazza, rappresentante FNSI in giuria.
Le candidature – disponibili sul sito www.fondazioneumanamente.it – vanno presentate entro mezzogiorno del 3 febbraio 2026. La cerimonia finale si terrà in primavera a Milano; già si respira grande attesa tra le redazioni coinvolte.
Solo allora si scoprirà quali voci avranno saputo davvero portare avanti lo spirito di Bomprezzi e Capulli: quella ricerca quotidiana – tenace ma mai banale – del vero senso dell’inclusione sociale.