Milano, 22 dicembre 2025 – GetYourGuide ha appena lanciato un allarme con un white paper che mette in luce la crescita delle pseudo-pagine, siti e canali digitali che si spacciano per piattaforme ufficiali nel mondo dei viaggi. La società tedesca, che opera nella prenotazione di esperienze turistiche in tutto il mondo, segnala un aumento significativo di questo fenomeno negli ultimi dodici mesi, con effetti pesanti sia sui viaggiatori sia sugli operatori del settore online.
Pseudo-pagine: facce nuove per truffe vecchie
Nel report di GetYourGuide si legge che le pseudo-pagine si presentano spesso come copie quasi identiche di portali famosi — dai siti dei musei alle biglietterie online delle attrazioni più conosciute — proponendo biglietti e pacchetti a prezzi gonfiati o addirittura inesistenti. Gli esperti della società spiegano: “Il trucco si basa sulla fiducia che gli utenti hanno nel design familiare. Si clicca su un link, spesso sponsorizzato sui social, e ci si trova davanti a un sito quasi identico all’originale. Solo quando il servizio non arriva si capisce di essere stati fregati”.
I numeri parlano chiaro: in Europa, Italia compresa, il traffico verso queste pagine “fake” è salito del 37% rispetto al 2023. I dati raccolti tra luglio e novembre indicano che Roma e Milano sono tra le città più colpite. Le aree intorno ai monumenti principali — il Colosseo e il Duomo — sono i punti caldi dove queste truffe fioriscono.
Chi ci rimette davvero: turisti e operatori
Per i viaggiatori il danno è immediato. Si rischia di comprare biglietti falsi o inesistenti, perdendo soldi che secondo GetYourGuide superano i 60 milioni di euro ogni anno in Europa. Ma non finisce qui: la reputazione dei siti ufficiali ne esce danneggiata e molte strutture devono spendere tempo e risorse per gestire le lamentele dei clienti truffati. “Spesso i visitatori arrivano furiosi ai nostri ingressi”, racconta Maria Fiorini, responsabile accoglienza in un grande museo milanese. “Mostrano voucher mai emessi da noi, convinti di aver fatto tutto regolarmente”.
A finire nel mirino sono soprattutto i turisti stranieri meno abituati ai dettagli dei siti italiani. “Abbiamo visto un aumento delle richieste d’aiuto da parte di visitatori americani e cinesi”, spiega Simone Fabbri, direttore marketing di GetYourGuide Italia. Per contrastare il fenomeno, molte piattaforme ufficiali hanno cominciato a mettere in evidenza avvisi contro questi siti falsi. Ma il problema resta: le pseudo-pagine cambiano continuamente indirizzo web e imitano molto bene gli originali.
Le autorità scendono in campo ma la minaccia resta alta
Il documento cita anche la reazione delle istituzioni. La Polizia Postale italiana conferma di aver ricevuto centinaia di segnalazioni negli ultimi sei mesi, soprattutto durante l’estate, quando aumenta il flusso turistico. Un portavoce della Polizia Postale lombarda ha spiegato: “I truffatori investono molto in pubblicità mirata su Facebook e Google”. Spesso queste truffe si legano anche a furto d’identità o uso fraudolento di carte di credito.
Non è solo una questione economica: a preoccupare sono anche le violazioni della privacy. “Dalla mail all’indirizzo IP, i dati raccolti finiscono sul dark web”, avverte l’Osservatorio Cybersecurity del Politecnico di Milano. Riconoscere una pagina falsa non è semplice; basta una lettera fuori posto nell’URL o un dominio leggermente diverso (.net invece che .it) per ingannare chi non è pratico con la tecnologia.
Le contromisure sul tavolo e i consigli per navigare sicuri
Nel white paper, GetYourGuide chiede più collaborazione tra chi lavora nel turismo e le piattaforme digitali — Google su tutte — per fermare prima possibile questi annunci ingannevoli. Allo stesso tempo invita gli utenti a fare attenzione prima di lasciare dati personali o pagare online. “Solo i siti con connessione sicura (https) e indirizzo verificato meritano fiducia”, sottolinea Fabbri. Anche certificati digitali o recensioni verificate sono segnali importanti.
Intanto enti come ENIT e associazioni dei consumatori hanno lanciato campagne informative per insegnare come riconoscere questi rischi prima che sia troppo tardi. “Serve una cultura della prudenza digitale”, dice Luisa Molinari, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori Lombardia.
I prossimi mesi saranno decisivi per capire se si riuscirà a fermare questa piaga o se la lotta tra truffatori e istituzioni continuerà senza sosta. Per ora vale sempre il consiglio base: controllate due volte ogni indirizzo web prima di comprare biglietti ed esperienze online. Può sembrare banale, ma può evitare grossi guai.