Roma: dal 2026 si dovrà pagare per vedere un monumento simbolo della città

Dal 2026 si dovrà pagare per vedere la Fontana di Trevi

Dal 2026 si dovrà pagare per vedere la Fontana di Trevi | Pixabay @swissmediavision - Okviaggi

Federico Liberi

24 Dicembre 2025

Dal primo febbraio 2026 per vedere la Fontana di Trevi bisognerà pagare il biglietto: ecco cosa c’è da sapere

A partire dal 1° febbraio 2026, l’accesso all’area immediatamente circostante l’iconica Fontana di Trevi sarà soggetto a pagamento con un biglietto dal costo di 2 euro. Questa decisione, annunciata dalle autorità capitoline, ha lo scopo di tutelare il monumento barocco più grande e famoso di Roma, preservandolo dall’usura causata dal comportamento incivile di alcuni turisti, come sedersi sui gradini per consumare cibo o bevande.

Roma: nuove regole per visitare la Fontana di Trevi

Situata in Piazza di Trevi e progettata dall’architetto Nicola Salvi tra il 1732 e il 1762, la fontana rappresenta la mostra terminale dell’Acquedotto Vergine, il più antico acquedotto romano tuttora funzionante. Il biglietto consentirà di scendere sulla scalinata centrale e accedere all’area intorno alla vasca, da cui tradizionalmente si gettano le monete con l’augurio di un ritorno a Roma. L’accesso sarà consentito dalle 9 alle 21, mentre dopo il tramonto l’area resterà libera e gratuita. La vista della fontana dalla piazza sovrastante rimarrà sempre libera per tutti.

L’introduzione del ticket è stata pensata non per generare profitto, ma per gestire e ridurre gli assembramenti, un problema che si è acuito negli ultimi anni, con punte di 70.000 visitatori in alcune giornate. Il sindaco Roberto Gualtieri ha sottolineato come circa 9 milioni di persone abbiano già usufruito dell’accesso regolamentato nel 2025, con risultati positivi per la tutela del monumento e la sicurezza dei visitatori.

Finalità e modalità del biglietto

L’assessore al turismo Alessandro Onorato ha ribadito che il fine del ticket è garantire il rispetto del monumento, evitando comportamenti irrispettosi come il consumo di gelati o pizza sui gradini. Le entrate, stimate in circa 6,5 milioni di euro annui, saranno destinate al miglioramento dell’esperienza turistica e alla manutenzione dei beni culturali della Capitale.

I biglietti saranno acquistabili online tramite app ufficiali e siti dedicati, nonché presso hotel e punti vendita autorizzati. I residenti di Roma saranno esentati dal pagamento, così come dal ticket di 5 euro previsto per l’accesso a cinque siti meno noti, tra cui la Villa di Massenzio sull’Appia Antica.

Questo sistema segue precedenti esperimenti di regolamentazione degli accessi, come quello già in vigore al Pantheon, e si ispira a modelli adottati da altre città italiane come Venezia, che ha introdotto una tassa per i visitatori giornalieri con l’obiettivo di contenere il sovraffollamento.

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