Sciare nello Stubai: la guida ai migliori comprensori sciistici dell’Austria per esperti e famiglie

Silvana Lopez

29 Dicembre 2025

Cortina d’Ampezzo, 29 dicembre 2025 – Le vacanze sulla neve continuano a richiamare appassionati e famiglie in cerca di aria pura e sport nelle Alpi italiane. In queste settimane di festa, quattro tra i principali comprensori delle Dolomiti si confermano i più frequentati, offrendo piste tecniche per chi ama mettersi alla prova e percorsi più semplici per i più piccoli. Nonostante il freddo intenso delle mattine, le giornate limpide hanno portato centinaia di turisti sugli impianti e nei rifugi in quota.

Cortina d’Ampezzo, il cuore dello sci invernale

Cortina d’Ampezzo resta il centro nevralgico del turismo alpino invernale, anche grazie all’attesa per i Giochi olimpici del 2026. L’Azienda di promozione turistica segnala un aumento delle presenze del 18% rispetto allo scorso anno. «Ci aspettiamo settimane ancora più piene con l’arrivo di Capodanno», spiega Filippo Menardi, responsabile degli skipass Faloria-Cristallo. Oltre alle piste nere, come la Forcella Staunies, nota per la sua difficoltà tra le Dolomiti, ci sono anche aree dedicate ai bambini, dal Baby Park Socrepes alle scuole sci che sin dal mattino accolgono gruppi di piccoli sciatori.

Tra le cime intorno al paese si vedono maestri e guide alpine che accompagnano turisti stranieri, soprattutto da Austria, Germania e Regno Unito. «Abbiamo avuto prenotazioni da famiglie inglesi già a ottobre», racconta Anna Rinaldi, gestora del rifugio Col Druscié.

Val di Fassa: tra Moena e Canazei l’offerta su misura

Spostandosi a sud, il comprensorio della Val di Fassa, che comprende Moena, Canazei e Campitello, ha aperto l’80% degli impianti già a metà dicembre. I dati sono incoraggianti: Funivie Fassa-Fassa Ski registra una crescita delle vendite degli skipass vicina al 22% rispetto all’anno scorso. Tra le attrazioni spicca la Sellaronda, il famoso giro sciistico intorno al massiccio del Sella.

Per i più piccoli c’è il parco giochi sulla neve Fraine a Pozza o le lezioni nelle scuole locali. «Molti genitori chiedono corsi individuali, soprattutto per chi scia per la prima volta», racconta Pietro Loner della scuola sci Vigo di Fassa. Il freddo non ferma nessuno: questa mattina alle 8.30 c’erano –7°C ma sulle piste si sentivano conversazioni in ladino mescolate a inglese e tedesco.

Alta Badia tra piste impegnative e accoglienza famigliare

Più a est, l’Alta Badia si conferma meta molto apprezzata da una clientela internazionale. La Ski Area offre oltre 130 chilometri di piste con collegamenti veloci verso Arabba e Val Gardena. Gli sciatori puntano soprattutto alle discese larghe e soleggiate del Pralongià o alla Gran Risa, storica pista della Coppa del Mondo.

I servizi per le famiglie non mancano: «Abbiamo creato nuovi campi scuola e ampliato gli spazi riscaldati nei rifugi», dice Daniel Kostner, presidente dell’Associazione albergatori Alta Badia. Nel programma settimanale ci sono uscite con le ciaspole e degustazioni di prodotti locali nei paesi di Corvara e La Villa. Dopo le 17 le strade si svuotano quasi del tutto; restano solo le luci delle baite a rischiarare la neve fresca.

Plan de Corones, la regina degli sportivi e dei bambini

Nonostante la vicinanza con Val Pusteria e Val Gardena, il comprensorio di Plan de Corones spicca per un’offerta sportiva ben definita: oltre 120 chilometri di piste tra Brunico, Riscone e San Vigilio di Marebbe. È famoso per alcune discese impegnative – come la “Black Five”, tra le più difficili – ma anche per ampie aree dedicate ai bambini come il Kids Safety Park.

«La stagione è partita bene grazie alla buona tenuta della neve assicurata dagli impianti di innevamento artificiale», commenta Andreas Obkircher, responsabile degli impianti Kronplatz AG. Qui arriva una clientela variegata: dalle famiglie altoatesine ai gruppi da Milano o Bologna che scelgono piccoli hotel vicino agli impianti.

Natura protagonista: boschi silenziosi e panorami mozzafiato

In tutti questi comprensori c’è un filo comune: la natura è protagonista indiscussa. Le valli sono avvolte da boschi di abeti e larici coperti dalla neve; all’alba la luce filtra fra le cime ghiacciate. Nelle ore calme prima dell’apertura capita anche di vedere camosci o volpi sul bordo delle piste in cerca di cibo.

L’invito resta quello di rispettare sempre le regole della montagna e consultare i bollettini meteo prima di partire. «Serve molta attenzione: il rischio valanghe è tra 2 e 3 sulle principali dorsali», avverte il Soccorso alpino. Intanto si aspetta una nuova perturbazione da ovest già nella notte di Capodanno. E nelle valli alpine ci si prepara ad accogliere ancora una volta sciatori esperti insieme alle famiglie con bambini.

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