Riapre l’Elephant House a Edimburgo: il caffè magico dove JK Rowling ha scritto Harry Potter

Simona Carlini

30 Dicembre 2025

Edimburgo, 30 dicembre 2025 – Questa mattina ha riaperto l’Elephant House, il celebre caffè nel cuore di Edimburgo, dopo più di quattro anni di chiusura forzata. Non si tratta di un semplice locale: per i fan in tutto il mondo è un vero e proprio simbolo, grazie al legame profondo con J.K. Rowling e alla nascita del maghetto più famoso della letteratura, Harry Potter.

La riapertura tanto attesa dopo l’incendio

L’attesa si è sentita fin dalle prime ore del mattino. Davanti al numero 21 di George IV Bridge si è formata una fila ordinata ma lunga già dalle 8, mentre la città sembrava trattenere il fiato. L’Elephant House era chiusa dal 24 agosto 2021, quando un incendio partito da un ristorante vicino ha danneggiato seriamente l’edificio. “Abbiamo attraversato momenti difficili, non sapevamo se ce l’avremmo fatta a riaprire”, ha detto Stuart Leask, il proprietario, mentre i primi clienti entravano poco dopo le 10. “Tornare qui è un’emozione forte. Senza questo posto Edimburgo non era la stessa”, ha aggiunto Emily Carter, una turista londinese arrivata apposta per l’occasione.

J.K. Rowling e la magia della scrittura

Il legame tra l’Elephant House e J.K. Rowling non è solo una leggenda metropolitana. Come raccontato dalla stessa autrice – e ricordano le targhe appese alle pareti – qui lei ha passato molte mattine e pomeriggi a scrivere le prime pagine della saga di Harry Potter, tra un caffè e l’altro. “Ci sono venuta spesso quando abitavo a Edimburgo”, aveva detto Rowling in un’intervista del 2019. Alcuni dettagli delle sue storie, nomi e persino i volti dei personaggi sarebbero nati proprio ai tavoli vicino alle grandi finestre con vista sul Greyfriars Kirkyard.

Un ritorno che fa battere il cuore ai fan di tutto il mondo

Questa riapertura non è stata una semplice inaugurazione: tra la folla si sentivano almeno cinque lingue diverse parlare sottovoce o scambiarsi emozioni. “Sono venuta da San Paolo solo per vedere il posto dove tutto è cominciato”, ha raccontato Ana, 27 anni, mostrando con orgoglio una copia ingiallita di Harry Potter e la Pietra Filosofale. Nei mesi precedenti, la chiusura dell’Elephant House aveva lasciato un vuoto nel turismo cittadino: secondo VisitScotland, prima dell’incendio il locale attirava oltre 250mila visitatori all’anno, soprattutto giovani lettori affascinati dall’atmosfera letteraria e dal tocco bohémien degli arredi.

Cosa cambia nella nuova Elephant House

La ricostruzione ha rispettato le aspettative degli habitué. Sedie in legno scuro, elefantini colorati sparsi qua e là – alcuni donati dagli stessi visitatori nel corso degli anni – e pareti ancora piene di biglietti, frasi ispirate a Rowling e fotografie dei fan. La novità più visibile? Uno spazio dedicato alla memoria dell’incendio e alla rinascita del locale, con immagini dei lavori fatti e messaggi di solidarietà arrivati da ogni parte del mondo. I prezzi sono saliti un po’: ora un cappuccino costa 4 sterline, una fetta di torta al cioccolato ne vale 5. “Abbiamo dovuto fare qualche aggiustamento per coprire le spese – spiega Leask – ma la magia resta quella di sempre”.

Edimburgo punta sul turismo culturale

La riapertura dell’Elephant House arriva in un momento favorevole per il turismo letterario a Edimburgo. Dopo anni difficili segnati dalla pandemia e dalla chiusura forzata di tanti locali storici, la città sta puntando su itinerari tematici che toccano tappe come il cimitero di Greyfriars, Victoria Street (che avrebbe ispirato Diagon Alley) e i caffè frequentati da artisti e scrittori famosi. Secondo i dati dell’Edinburgh Tourism Action Group, nel 2024 il turismo legato a “Harry Potter” ha rappresentato più del 15% degli stranieri in città.

L’eredità culturale che va oltre Harry Potter

Ma l’Elephant House non vive solo dei ricordi legati al maghetto o del merchandising: nei suoi ventotto anni ha ospitato presentazioni di libri, serate di poesia e incontri con autori locali. “Non vogliamo essere soltanto un posto dove farsi foto – tiene a precisare Leask – ma un luogo per chi ama leggere e scrivere”. Vicino al bancone gli scaffali sono pieni zeppi di romanzi in inglese, francese e portoghese; sulle lavagnette appaiono consigli di lettura lasciati dai clienti.

Solo così, tra i rumori delle tazzine e le conversazioni del mattino, si capisce perché questo caffè sia diventato tanto importante per Edimburgo. Non per grandi eventi o vetrine scintillanti, ma per quella normalità vissuta ogni giorno tra libri aperti e storie nate davanti a un espresso fumante.

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