L’Avana, 31 dicembre 2025 – Visitare Cuba per la prima volta, soprattutto allontanandosi dai classici resort lungo la costa, significa immergersi in un intreccio di realtà che a tratti può disorientare. Chi arriva sull’isola, ieri come oggi, si trova davanti a un luogo dove passato e presente si mescolano con una naturalezza sorprendente: edifici coloniali in lento declino convivono con ritmi di vita quotidiana che si rincorrono tra le strade polverose della capitale.
Muoversi fuori dai resort: il labirinto di Cuba
Chi decide di lasciare le sicurezze dei grandi alberghi di Varadero o Cayo Coco, magari all’alba dopo una colazione veloce a base di pan y mantequilla, scopre subito che orientarsi a Cuba non è roba da prendere alla leggera. Le strade principali sono piene di vecchie auto—le famose “almendrones”, Chevrolet e Ford degli anni Cinquanta ancora in circolazione grazie all’ingegno dei meccanici locali. Gli autobus statali, racconta Julio, autista di 45 anni incontrato nell’Avana Vieja, “arrivano quando vogliono loro. Qui il tempo lo misuriamo a modo nostro”.
Solo varcando i confini dei quartieri meno turistici si comincia a capire davvero il carattere autentico del paese: case con finestre spalancate sull’umidità, bambini che giocano all’ombra dei ficus, donne che vendono banane e sigari fatti a mano davanti alle loro porte. Immagini che restano impresse nella mente, insieme al profumo intenso del caffè tostato che esce dai piccoli bar spesso aperti solo qualche ora al giorno.
I prezzi: realtà e percezioni lontane
Prezzi e costi a Cuba restano un mistero per molti viaggiatori. La doppia moneta—il peso cubano (CUP) usato dai locali e il peso convertibile (CUC, ormai in via di sparizione) o euro/dollari per i turisti—ha creato negli anni una serie infinita di fraintendimenti. Oggi il cambio cambia spesso: secondo gli ultimi dati della Banca Centrale Cubana, a fine dicembre l’euro si scambia intorno a 1×120 CUP. Ma nel “mercato informale” si trovano spesso tassi più vantaggiosi—una realtà con cui ogni turista prima o poi fa i conti.
Pedro, proprietario di una piccola “casa particular” nel cuore di Centro Habana, spiega: “Un pasto semplice può costare 500 CUP nei ristoranti frequentati dai cubani. Ma appena entri in un locale per turisti, il prezzo schizza”. Anche le tariffe dei taxi seguono questa regola: una corsa breve può andare dai 200 ai 1500 CUP, dipende dall’ora e da chi ti porta.
Trasporti e tempi dilatati: tra attese e soluzioni creative
Viaggiare sull’isola richiede pazienza e spirito d’adattamento. Le tratte tra le città più importanti—da L’Avana a Trinidad o Santiago de Cuba—sono coperte da autobus come i Viazul, pensati per i visitatori stranieri. Però i posti sono pochi e conviene prenotare almeno due giorni prima; spesso però i bus partono con ritardi imprevedibili. “Siamo abituati”, sorride Camila, studentessa ventenne che ogni mese torna dalla nonna a Cienfuegos, “se arriva in orario ci sembra strano”.
In alternativa ci sono i taxi condivisi o le auto private, ma qui si entra nel campo delle trattative informali e non mancano storie di viaggiatori rimasti fermi per ore. Non è raro vedere famiglie intere aspettare sotto il sole cocente o sotto la pioggia alla stazione centrale poco dopo le sette del mattino: è già ora della fila per il primo bus utile.
Relazioni quotidiane: barriere e ponti tra visitatori e cubani
Comunicare fa parte del viaggio stesso. Il livello d’inglese cambia molto da zona a zona: nelle grandi città c’è più dimestichezza con le lingue straniere (molti giovani studiano inglese e italiano), mentre nei paesini più piccoli domina lo spagnolo stretto. Però basta poco—a volte un sorriso o un saluto sincero—per rompere il ghiaccio. Gli operatori locali assicurano che “la diffidenza iniziale spesso lascia spazio alla curiosità: tanti cubani amano raccontare la loro storia”.
Incontrare l’isola vera vuol dire ascoltare racconti, condividere attese, lasciarsi sorprendere anche da piccoli contrattempi quotidiani—l’acqua che manca qualche ora, l’elettricità che salta nel pomeriggio, la connessione internet lenta o assente. In quei momenti capisci davvero dove sei.
Un mosaico da scoprire lentamente
Cuba resta una meta complicata ma capace di stupire chi ha la pazienza di guardarla senza fretta. Chi decide di uscire dai sentieri battuti deve mettere in conto imprevisti e tempi diversi. Solo così—tra un bus in ritardo e un caffè al bancone—l’isola mostra i suoi volti più veri.