Alberto Angela svela il grande Cesare con l’aiuto dell’intelligenza artificiale

Alberto Angela svela il grande Cesare con l'aiuto dell'intelligenza artificiale

Alberto Angela svela il grande Cesare con l'aiuto dell'intelligenza artificiale

Giulia Ruberti

18 Novembre 2025

Roma, 18 novembre 2025 – Ieri sera, all’Ara Pacis di Roma, Alberto Angela, volto molto amato della divulgazione scientifica italiana, ha presentato il suo nuovo libro su Giulio Cesare e il “De Bello Gallico”. L’appuntamento, iniziato poco dopo le 19, ha richiamato studiosi, appassionati e curiosi, tutti attratti dalla promessa di un viaggio profondo tra storia e tecnologia. “Questo è un inno alla pace. Stiamo perdendo la memoria e io ho paura”, ha confessato Angela davanti a un pubblico attento, mettendo in luce il cuore del suo progetto.

Storia e tecnologia: un viaggio a tutto tondo

Il nuovo libro di Alberto Angela si distingue per l’uso di strumenti moderni. “Ho voluto raccontare Cesare anche grazie all’intelligenza artificiale”, ha detto il divulgatore, paleontologo e scrittore. L’idea è restituire al lettore non solo i fatti, ma anche l’atmosfera, i suoni, i colori di un’epoca che ancora oggi ci influenza. “Abbiamo ricostruito scene di battaglia, dialoghi, persino paesaggi – ha aggiunto – usando dati storici e modelli digitali. Solo così si può capire davvero cosa voleva dire vivere in quei tempi”.

L’idea di unire la ricerca storica con le nuove tecnologie nasce da un lavoro fatto insieme a un gruppo di storici e informatici. “L’intelligenza artificiale non sostituisce lo studio umano, ma lo arricchisce”, ha sottolineato Angela. Un modo per colmare il divario tra passato e presente.

La memoria, l’unica vera difesa contro la guerra

Durante la serata all’Ara Pacis, Angela ha puntato tutto sull’importanza della memoria storica. “Viviamo in tempi difficili, pieni di conflitti e divisioni”, ha detto. “Parlare di Cesare vuol dire anche riflettere sulla pace”. Il richiamo all’attualità è stato chiaro: “Stiamo perdendo la memoria collettiva. E ho paura che senza memoria si ripetano gli stessi errori”.

Il libro si concentra sulle campagne galliche di Cesare e si legge con facilità, pur restando rigoroso. Angela ha scelto uno stile diretto, alternando citazioni dal testo latino e descrizioni vivide di luoghi come la foresta delle Ardenne, i fiumi della Gallia, le mura di Alesia. “Volevo far entrare il lettore dentro la storia, non raccontarla da lontano”, ha spiegato.

Un pubblico variegato e reazioni dal vivo

Tra i presenti c’erano volti noti della cultura romana, insegnanti e studenti. Qualcuno ha chiesto ad Angela come sia cambiato il modo di fare divulgazione negli ultimi anni. Lui ha risposto senza esitazioni: “Oggi bisogna parlare a tutti, giovani e meno giovani. La tecnologia aiuta, ma ci vuole passione”. Un ragazzo in prima fila ha sussurrato: “Sembra di essere davvero lì”.

La scelta dell’Ara Pacis per la presentazione non è stata casuale. “Qui si respira la storia”, ha detto Angela guardandosi intorno. Il monumento, simbolo della pace augustea, ha fatto da sfondo a una serata in cui passato e presente si sono incontrati.

Il futuro della divulgazione secondo Alberto Angela

Non sono mancate le domande sul futuro della divulgazione scientifica in Italia. “Dobbiamo investire nella scuola e nella cultura”, ha ribadito. “Solo così la storia non diventerà una materia noiosa o lontana”. Poi ha aggiunto: “L’intelligenza artificiale è uno strumento potente, ma va usata con giudizio. La vera sfida è mantenere l’umanità nel racconto”.

Il libro su Cesare – già in libreria – fa parte di un percorso che vede Angela impegnato da anni nel portare la storia e la scienza a tutti. “Non voglio solo informare”, ha concluso, “ma far capire perché certe storie ci riguardano ancora oggi”.

In una Roma avvolta dalle luci d’autunno, la voce di Alberto Angela ha ricordato a tutti quanto sia importante non dimenticare. E continuare a cercare nuovi modi per raccontare il passato.

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