Roma, 22 novembre 2025 – **Perdere il proprio bagaglio** in aeroporto è uno degli incubi più comuni per chi viaggia in aereo. Ogni anno, migliaia di valigie spariscono tra i nastri trasportatori e le stive degli aerei. **I dati IATA** parlano chiaro: nel 2024 sono stati segnalati quasi 26 milioni di bagagli smarriti in tutto il mondo, un numero in crescita rispetto ai tempi prima della pandemia. Solo a Roma Fiumicino, per esempio, a luglio si sono contati oltre 2.400 casi.
## **Quando il bagaglio sparisce: cosa succede davvero**
Chi arriva all’aeroporto e non vede comparire la propria valigia sul nastro si trova spesso spaesato e frustrato. Intorno si sentono valigie scorrere e persone che le raccolgono, ma quella tanto attesa non arriva mai. Il primo passo, in questi casi, è correre al banco Lost & Found della compagnia o dell’aeroporto. Qui si apre un rapporto chiamato “Property Irregularity Report” (PIR), dove si annotano tutti i dettagli utili: colore, marca, dimensioni e qualsiasi segno particolare.
Le compagnie aeree devono cercare il bagaglio secondo la **Convenzione di Montreal**. Se dopo 21 giorni non lo trovano, la valigia viene considerata ufficialmente persa. Solo allora il passeggero può chiedere un rimborso.
## **Quanto ti spetta se perdi la valigia**
Il risarcimento per un **bagaglio smarrito** segue regole precise: la **Convenzione di Montreal** fissa un limite massimo attorno a 1.288 DSP (Diritti Speciali di Prelievo), circa 1.600 euro (la cifra varia col cambio). Ma attenzione: l’indennizzo effettivo dipende da quello che hai dichiarato e dalle prove che mostri, come scontrini o ricevute. Se non hai nulla da mostrare, rischi di beccarti molto meno.
«Molti pensano che basti dire cosa c’era dentro», spiega Chiara Luzi, esperta di diritti dei passeggeri a Roma. «In realtà le compagnie controllano tutto con attenzione. È sempre meglio conservare almeno le ricevute degli oggetti più costosi».
## **Cosa fare subito dopo lo smarrimento**
Se il tuo bagaglio è sparito o non si trova subito, alcune compagnie offrono un rimborso immediato per comprare cose essenziali come vestiti o articoli da toilette, basta presentare gli scontrini. Però queste cifre sono spesso basse e coprono solo spese minime.
Gli esperti di viaggi raccomandano di portare sempre con sé una maglietta pulita e i farmaci indispensabili nel bagaglio a mano. «Non è paranoia», dice Giorgio Castelli, viaggiatore abituale. «Capita più spesso di quanto si creda che il bagaglio arrivi in ritardo».
## **Assicurazioni: quando valgono davvero**
Se hai una polizza viaggio, puoi sperare in un indennizzo extra in caso di perdita del bagaglio. Alcune assicurazioni coprono anche ritardi nella consegna, con rimborsi che vanno dai 150 ai 500 euro circa. Attenzione però: molti contratti escludono oggetti elettronici costosi, gioielli e documenti importanti.
L’IVASS consiglia di leggere bene tutte le clausole prima di partire. «Spesso le assicurazioni sembrano coprire tutto – dicono dall’ente – ma poi ci sono franchigie e limitazioni molto rigide».
## **Tecnologia in aiuto dei bagagli smarriti**
Negli ultimi anni molte compagnie e aeroporti hanno iniziato a usare sistemi digitali per rintracciare i bagagli persi. In certi casi puoi seguire la tua valigia tramite app o tag RFID collegati al sistema della compagnia aerea. Altri scelgono dispositivi Bluetooth personali, anche se non sempre le compagnie li accettano per motivi di sicurezza.
Ma attenzione: la tecnologia aiuta ma non elimina il problema del tutto. «Abbiamo migliorato molto la tracciabilità», ammette un responsabile handling di Fiumicino, «ma con l’aumento del traffico dopo la pandemia gli errori sono aumentati».
## **In breve: come proteggersi dallo smarrimento**
Se perdi la valigia devi muoverti subito: denunciare al Lost & Found, fornire tutti i dettagli possibili e se puoi avere una polizza viaggio aggiornata. Ma niente sostituisce l’attenzione personale: etichette chiare sulla valigia e un bagaglio a mano pronto all’uso restano la miglior difesa contro lo smarrimento.
Nonostante dati più precisi e tecnologie sempre nuove promettano miglioramenti concreti, l’ansia davanti al nastro trasportatore resta – purtroppo – un compagno familiare per chi vola spesso.