Castelbuono nelle Madonie: alla scoperta della manna, il tesoro nascosto della Sicilia

Giulia Ruberti

8 Dicembre 2025

Palermo, 8 dicembre 2025 – Nel cuore delle Madonie, in quella parte della Sicilia settentrionale che sembra aver fermato il tempo, un borgo come Petralia Soprana sta mostrando in queste settimane il suo lato più vero. Tra le strade lastricate e le antiche case di pietra, da fine novembre, turisti e abitanti si mescolano in giornate che sembrano sospese, piene di scoperte inattese. Il motivo di tanto via vai? L’inverno, che sulle Madonie arriva piano ma cambia profondamente il paesaggio e il ritmo di chi ci vive.

Un inverno che sorprende

All’alba, quando la nebbia avvolge dolcemente le colline di Petralia e solo il tintinnio dei campanacci rompe il silenzio, il borgo comincia a muoversi. L’inizio di dicembre porta con sé tradizioni locali e iniziative pensate per accogliere i visitatori e mettere in luce i prodotti tipici del territorio. “Ogni stagione qui ha la sua anima,” spiega con un sorriso Salvatore Messina, presidente della Pro Loco, seduto al bar “Da Peppe” con un caffè tra le mani. “D’inverno la montagna sembra più vicina, si sente quell’odore di camino acceso che ti entra nel cuore”.

La vita scorre lenta: al mercato di piazza Duomo, aperto dalle otto, si trovano formaggi delle Madonie e conserve fatte in casa. Poco distante, gruppi di ragazzi raccolgono rami di agrifoglio, pigne e stoffe colorate per le decorazioni natalizie. I laboratori degli artigiani aprono a singhiozzo ma chi bussa è sempre accolto con calore. “Le giornate si fanno più corte – racconta una signora anziana che intreccia cestini – ma il paese si risveglia quando arrivano i primi ospiti”.

Petralia Soprana: tra storia e natura da vivere

A 1.147 metri sul livello del mare, Petralia Soprana conserva ancora tracce evidenti dell’epoca arabo-normanna. Le stradine strette lasciano spazio a scorci improvvisi sui boschi delle Madonie, invitando a passeggiare senza fretta. Nei fine settimana di dicembre l’aria frizzante porta qui famiglie da Palermo e Catania. Molti arrivano per visitare la storica Chiesa Madre dei Santi Pietro e Paolo, dove don Carmelo Meli racconta che “qui il Natale si sente davvero: la comunità si stringe intorno ai suoi riti”.

Non sono solo i monumenti a richiamare visitatori: intorno al paese partono sentieri segnalati che attraversano boschi secolari di agrifoglio e zone dove pascolano liberi gli asinelli delle Madonie. I più esperti si spingono fino alla Grotta del Vecchiuzzo, meta amata dagli speleologi locali. Si mormora anche di incisioni rupestri scoperte poco fuori dal centro; il Comune conferma gli scavi ma invita alla prudenza prima di qualsiasi annuncio ufficiale.

Sapori autentici e volti familiari

Il cibo è parte della vita quotidiana sulle Madonie. Nelle trattorie di via Generale Medici si gustano piatti come la manna, dolcificante naturale dalla linfa dei frassini, o la “pasta cu l’anciova”, semplice ma ricca di sapori antichi. I prezzi restano alla portata di tutti: “Un menu completo qui non supera i 20 euro,” assicura Carmelo La Placa dalla sua piccola cucina a vista.

Ma quello che resta nel cuore è l’accoglienza spontanea. Chi arriva col regionale delle 7:45 da Palermo o dopo aver affrontato le curve della Statale 120 trova un paese dove “siamo pochi ma ci conosciamo tutti”, scherza Giovanni Russo, proprietario del negozio alimentari all’angolo con via Vittorio Emanuele. I pomeriggi d’inverno scorrono tra partite a carte al circolo Arci e chiacchiere sotto le luci soffuse della piazza.

Madonie tra turismo lento e sfide quotidiane

Le Madonie sono ancora fuori dai grandi flussi turistici – anche se negli ultimi anni l’Osservatorio regionale registra qualche crescita nelle presenze straniere, soprattutto francesi e tedeschi. A Petralia si cerca di trattenere i giovani con piccoli progetti come l’ospitalità diffusa o corsi per guide ambientali.

Non mancano le difficoltà: collegamenti poco efficienti con le città grandi, servizi limitati d’inverno. Eppure qui si punta tutto sulla riscoperta dell’identità autentica del territorio. “Il segreto è restare veri,” conclude Salvatore Messina salutando due viaggiatori appena arrivati in piazza.

In questi borghi delle Madonie, l’inverno offre poche certezze ma molte sorprese: chi viene spesso vorrebbe fermarsi qualche giorno in più.

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