Cile, nasce il nuovo parco nazionale nello Stretto di Magellano: un ecosistema unico ai confini del mondo

Silvana Lopez

22 Dicembre 2025

Ushuaia, 22 dicembre 2025 – Tra le terre estreme di Patagonia, al confine tra terra e ghiaccio, sta per nascere la più grande area protetta del Sud America. Un sogno voluto con forza da Douglas Tompkins, imprenditore statunitense e fondatore di “The North Face”. In questi giorni, le autorità di Argentina e Cile, insieme alla fondazione di Tompkins, stanno chiudendo gli ultimi dettagli per creare un corridoio verde. Un collegamento che unirà riserve, parchi e territori selvaggi tra il Cile meridionale e l’Argentina. La superficie coinvolta supera i 4 milioni di ettari.

Douglas Tompkins: tra natura e impresa

Prima che il progetto diventasse famoso, Douglas Tompkins aveva già lasciato un segno profondo in Patagonia. Dopo aver costruito un impero nell’abbigliamento outdoor con i marchi The North Face ed Esprit, negli anni Novanta scelse il Sud del mondo per dedicarsi alla salvaguardia della natura. “Questa terra va restituita alla natura”, ripeteva spesso durante le sue visite a Coyhaique o vicino al Lago Yelcho. Qui si fermava a parlare con pastori e ranger.

Il suo impegno non fu solo economico. La fondazione Conservación Patagónica, che prese il suo nome, comprò centinaia di migliaia di ettari per ridare vita a ecosistemi minacciati da allevamenti intensivi e deforestazione. “Voleva lasciare una traccia concreta”, ha ricordato ieri a una conferenza stampa a Puerto Natales Kristine McDivitt Tompkins, vedova di Douglas e presidente dell’organizzazione.

Il corridoio verde tra Argentina e Cile

Il cuore del progetto si trova tra il Parque Nacional Patagonia in Cile e il Parque Nacional Perito Moreno in Argentina. Qui vivono specie come il guanaco, il condor andino e il puma. Nel 2026 saranno collegati 14 parchi già esistenti – dicono i dati dei governi locali – creando un grande corridoio che attraversa boschi, steppe e ghiacciai.

Non è solo una scelta ambientale. Il governo cileno, attraverso la ministra dell’Ambiente Maisa Rojas, ha sottolineato: “Sarà un’opportunità di sviluppo per le comunità locali: il turismo responsabile porterà risorse dove prima c’era solo sfruttamento”. Le stime parlano di oltre 300 mila visitatori all’anno, anche se la popolazione locale resta divisa. In villaggi come Villa O’Higgins, la novità è stata accolta con dubbi. “Dicono che porterà lavoro, ma noi temiamo di perdere il controllo dei pascoli”, ha confessato Manuel Espinoza, allevatore.

Benefici per l’ambiente ma anche sfide

Gli esperti di conservazione vedono in questo progetto un passo importante per proteggere specie a rischio come il huemul (cervo andino) e per monitorare i cambiamenti climatici nell’estremo sud del continente. “È una delle aree più intatte del pianeta”, spiega la biologa argentina Marina Lezcano dell’Università di Buenos Aires. Solo qui vivono oltre 600 specie di piante e centinaia di animali, tra cui uccelli rari come il chorlito de Magallanes.

Ma non mancano le difficoltà. L’integrazione tra le leggi cilene e argentine è ancora poco definita; non ci sono ancora accordi chiari su come gestire insieme i fondi per la manutenzione e per combattere il bracconaggio. E poi c’è la questione delle popolazioni indigene – soprattutto le comunità Mapuche – che chiedono consultazioni più ampie prima della firma degli accordi finali.

Un’eredità oltre i confini

Il progetto voluto da Tompkins è già considerato un modello a livello mondiale. Organizzazioni come WWF e IUCN lo chiamano un “banco di prova” per grandi riserve interstatali, secondo quanto riportato da El Mercurio. Nei prossimi mesi sono attese delegazioni dal Canada, Sudafrica e Nuova Zelanda interessate a copiare questa esperienza.

La creazione della grande area protetta patagonica non è ancora ufficiale: si aspettano i decreti all’inizio del 2026. Ma nei piccoli villaggi come El Chaltén l’attesa si sente già forte. Le strade restano sterrate ma sui muri spuntano cartelli con scritto: “Gracias Douglas”. Qui in Patagonia – dove il vento porta via tutto tranne la memoria – l’eredità dell’imprenditore americano sembra destinata a durare ancora a lungo.

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