Delitto e castigo a Roma: lo spettacolo di Dostoevskij al Teatro della Cometa fino al 30

Silvana Lopez

3 Dicembre 2025

Roma, 3 dicembre 2025 – Il Teatro della Cometa di Roma riaccende le luci su un classico senza tempo: torna in scena l’adattamento firmato da Glauco Mauri, che ha già segnato un’epoca. Lo spettacolo, in programma fino al 30 dicembre, permette al pubblico romano di riscoprire un lavoro intenso e personale, presentato per la prima volta vent’anni fa proprio da Mauri. Questa ripresa non è solo un omaggio al passato: vuole dare nuova vita a un testo che ancora oggi interroga chi lo ascolta.

Glauco Mauri torna protagonista

Lo spettacolo va in scena tutte le sere alle 21, con repliche anche alle 18 nel weekend. Il direttore artistico Roberto Croce non ha dubbi: “Questo allestimento ha ancora molto da dire”. L’adattamento rimane fedele a quello del 2005, ma si confronta con i tempi nuovi e con un pubblico sempre più attento. “Abbiamo deciso di ripartire proprio da questa versione”, spiega Croce all’avvio della stagione, “perché i suoi temi sono ancora attuali e il modo in cui guarda al mondo resta fresco”.

Fedeltà e coraggio sul palco

La compagnia è un mix di volti noti, come Andrea Tidona, e giovani talenti cresciuti proprio sotto il tetto del teatro romano. Le scenografie sono essenziali, le luci taglienti: tutto serve a mettere in primo piano le parole e i rapporti tra i personaggi, senza distrazioni. Tidona ricorda quel primo allestimento: “Mauri ci chiedeva di curare ogni pausa, ogni esitazione. Oggi come allora, la forza sta nell’ascolto”.

Alla prima di venerdì scorso c’erano molti spettatori abituali del teatro. Durante l’intervallo qualcuno commentava che “alcune battute sembrano scritte ieri”. Altri apprezzavano l’impianto sobrio, quasi austero, capace comunque di colpire. La scelta di mantenere intatto l’adattamento di Mauri ha diviso gli spettatori: c’è chi lo vede come un gesto di grande rispetto verso il testo; altri avrebbero preferito qualche tocco più moderno.

La rinascita del Teatro della Cometa

Il ritorno dello spettacolo coincide con una tappa importante per la città. Dopo quasi tre anni chiuso per lavori, il Teatro della Cometa si presenta completamente rinnovato: nuove poltrone, un impianto acustico rinnovato e un palcoscenico aggiornato ma rispettoso delle dimensioni originali. “Restituire la Cometa alla città era una sfida”, confida la direttrice Silvia Pasquini a fine serata. “Abbiamo puntato sulla qualità e sull’identità del luogo”.

Le prime settimane hanno confermato l’interesse: sabato scorso il foyer era pieno alle 21:05. Molti spettatori sono arrivati da fuori quartiere, spinti dalla voglia di vedere uno spazio tornato finalmente accessibile dopo tanto tempo. Per alcuni è stata una prima volta alla Cometa; per altri – magari chi aveva visto Mauri nel 2005 – un emozionante ritorno a casa.

Un testo che parla ancora oggi

Alla fine dello spettacolo gli applausi sono stati lunghi e sentiti. I più giovani sembravano colpiti dalla forza delle parole e dal ritmo misurato dei dialoghi. Sara, studentessa ventiquattrenne seduta in seconda fila, ammette: “Non tutto mi era familiare, ma ci sono silenzi che ti restano dentro”.

Lo spettacolo sarà in scena fino al 30 dicembre, con biglietti da 22 euro in su. Gli organizzatori avvertono che molte date sono già sold out grazie a un passaparola che corre veloce soprattutto sui social. Sui canali ufficiali non mancano recensioni entusiaste: c’è chi sente ancora viva “l’impronta di Mauri” e chi apprezza la cura nei dettagli.

Un piccolo grande evento culturale che senza clamori o effetti speciali riempie la sala ogni sera. La prova che certi adattamenti – e certi teatri – sanno ancora parlare alla città e ai suoi abitanti.

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