Dove Alloggiare a Cuba: Guida Completa tra Hotel di Lusso e Ostelli Autentici

Luca Mangano

21 Dicembre 2025

L’Avana, 21 dicembre 2025 – Viaggiare a Cuba significa immergersi in mondi che sembrano vivere a velocità diverse. Si passa dai fasti degli storici saloni dell’Hotel Nacional di L’Avana, aperto nel 1930 sulla collina che domina il Malecón, alle stanze semplici e raccolte delle case particular di Trinidad o Viñales. Qui la vita si prende il suo tempo, e sulle verande le sedie a dondolo scricchiolano piano. Oggi il turismo sull’isola è uno specchio complesso: tante sfaccettature, un solo Paese sospeso tra passato e nuove speranze.

Ospitalità cubana: lusso contro autenticità

Chi arriva a Cuba si trova davanti un panorama vario. Da una parte ci sono i grandi alberghi delle catene internazionali – come il Gran Hotel Manzana Kempinski, che si affaccia sul Parque Central – dove lo staff in divisa ti accoglie con un sorriso studiato, offre cocktail scelti dal menù e camere con vista sulle cupole coloniali. Dall’altra c’è il mondo parallelo delle case particular, abitazioni private autorizzate dallo Stato, spesso riconoscibili da una piccola insegna blu. Qui la vita è un’altra cosa: colazioni con mango e pane dolce fatte all’alba, chiacchierate che partono dalla politica e finiscono sui prezzi del riso al mercato.

Chi sceglie gli alberghi storici come il Nacional, dove Winston Churchill amava passare le serate – “lì mi sembrava di vedere il futuro di Cuba”, avrebbe detto a un collaboratore – cerca comfort e un po’ di nostalgia. Ma oggi molti preferiscono l’immediatezza delle case condivise: nel 2024, secondo il Ministero del Turismo cubano, sono state oltre 400mila le notti trascorse nelle case particular da turisti europei e statunitensi.

Prezzi e vita quotidiana

Il costo è spesso il primo fattore che decide. Una camera doppia in un hotel storico a L’Avana può costare dai 130 ai 250 euro a notte, mentre nelle case private la media è tra i 25 e i 40 euro, colazione compresa. I proprietari – come la signora Maritza di Santa Clara – raccontano storie di continue adattamenti: “C’è chi vuole solo dormire e chi ti chiede la ricetta del congrí”, spiega mescolando spagnolo e italiano imparato dagli ospiti negli anni. “Noi viviamo anche delle loro storie”.

Le differenze non sono solo nel prezzo. Gli hotel offrono wifi stabile (quasi sempre), piscine, ascensori in marmo; nelle case private spesso la connessione fa le bizze e l’acqua calda non è garantita. “Qui si vive come noi”, dice Juan Carlos, proprietario di una casa particular a Viñales. “Non promettiamo lusso ma l’accoglienza è vera”.

L’impatto sulle comunità locali

L’aumento delle case particular si vede chiaramente nelle strade secondarie dell’Avana Vecchia o nelle vie sterrate di Baracoa. L’apertura agli affitti turistici ha portato cambiamenti: “Ora tanti giovani cercano di imparare l’inglese per parlare con i visitatori”, racconta la guida locale Ernesto Suárez. “Ma cresce anche la distanza tra chi può permettersi di ospitare stranieri e chi no”.

Le regole restano rigide. Ogni casa particular deve essere registrata presso il Ministero degli Interni; c’è una tassa mensile fissa sugli incassi, e lo Stato tiene sotto controllo gli ospiti stranieri con attenzione. “Ogni sera devo segnalare alla polizia chi dorme qui”, dice Mayra, ex insegnante diventata host turistica.

Trend attuali e futuro del turismo

Nel 2025, secondo l’ultimo rapporto dell’Ufficio Statistico Nazionale cubano, circa 1,8 milioni di turisti internazionali hanno visitato l’isola da gennaio a ottobre. È ancora lontano dai livelli pre-pandemia ma cresce lentamente. Gli operatori notano una preferenza crescente per esperienze più autentiche, dentro la vita quotidiana locale piuttosto che nei comfort standard dei grandi hotel.

“Cuba ha cambiato faccia mille volte – racconta Diego, tassista cinquantenne all’aeroporto José Martí – ma lo spirito è sempre quello: aprire le porte a chi vuole vedere com’è davvero questo Paese”. Sullo sfondo restano le difficoltà economiche: la doppia moneta complica acquisti e prenotazioni; fuori dalle banche si fanno lunghe code per cambiare dollari in pesos cubani.

Chi sceglie dove dormire oggi – tra le suite dell’Hotel Nacional o una stanza sui tetti di Trinidad – decide anche quale Cuba vuole scoprire. Una scelta che vale molto più di una semplice notte fuori casa: è un piccolo viaggio dentro un viaggio.

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