eSIM in Italia: come la SIM virtuale sta rivoluzionando la telefonia mobile

Silvana Lopez

10 Dicembre 2025

Milano, 10 dicembre 2025 – Le eSIM, o SIM virtuali, stanno diventando un tema caldo nel mondo della tecnologia mobile in Italia. L’interesse è cresciuto molto quest’anno, grazie a una diffusione sempre più ampia tra operatori e produttori di smartphone. Questo piccolo chip integrato direttamente nei dispositivi – come smartphone, tablet e smartwatch – promette di rivoluzionare il modo in cui gli utenti gestiscono la loro connessione dati e voce. Ma cosa cambia davvero per chi usa il telefono? E quali vantaggi porta rispetto alle vecchie SIM in plastica?

eSIM: cosa sono e come cambiano la vita degli utenti

Diversamente dalle classiche SIM fisiche – quei piccoli riquadri di plastica che siamo abituati a inserire o sostituire nel cellulare – le eSIM sono un microchip saldato direttamente dentro al dispositivo. Si attivano in pochi minuti seguendo una semplice procedura, spesso tramite un codice QR fornito dall’operatore. “Questa è una vera semplificazione,” spiega Gianluca Bertolini, responsabile reti mobili di uno dei principali operatori nazionali. “Non si rischia più di perdere la scheda o di rovinarla cambiando telefono.”

Il passaggio da un operatore all’altro diventa molto più rapido: basta qualche clic sullo smartphone o sull’app dedicata, senza bisogno di passare da un negozio fisico. Chi viaggia spesso apprezza soprattutto questo aspetto: attivare una eSIM internazionale richiede solo pochi minuti e permette di evitare code e spese extra quando si è all’estero.

Perché le eSIM piacciono? Flessibilità e maggiore sicurezza

La domanda è: perché queste schede digitali stanno prendendo così piede? Gli esperti del settore puntano tutto sulla loro flessibilità. Con una sola eSIM si possono gestire più numeri contemporaneamente – ad esempio uno per il lavoro e uno per la vita privata – o aggiungere velocemente un numero locale appena arrivati in un altro paese. “Abbiamo introdotto le eSIM per tutti i telefoni aziendali,” racconta Laura Santini, responsabile IT in una multinazionale milanese. “La gestione dei cellulari è diventata immediata, senza quei problemi logistici che prima ci facevano impazzire.”

C’è anche un miglioramento sulla sicurezza: eliminare la SIM fisica riduce i rischi legati a furti o clonazioni della scheda tradizionale. Certo, se rubano lo smartphone resta comunque un problema serio – su questo gli esperti della Polizia Postale ricordano di tenere sempre attive le protezioni biometriche – ma almeno non si corre più il rischio che qualcuno sostituisca la SIM senza autorizzazione.

Operatori italiani e dispositivi: chi c’è e cosa funziona

Nel 2025 quasi tutti gli operatori italiani, da TIM a Vodafone, passando per WindTre e Iliad, offrono ormai piani con le eSIM attive. Sul fronte dei dispositivi la situazione è un po’ più variegata. Gli ultimi modelli di iPhone (dal 2022 in avanti), molti Samsung Galaxy e qualche Xiaomi supportano già questa tecnologia; meno comune invece nei cellulari economici o nei modelli più vecchi. “Prima di passare alle eSIM conviene controllare se il proprio telefono può usarle,” avverte un tecnico del centro assistenza Samsung in corso Sempione.

Un dettaglio non da poco riguarda i costi: alcune compagnie applicano ancora una piccola tariffa (da 5 a 10 euro) per l’attivazione, mentre altre la offrono gratis quando si effettua la portabilità del numero.

I limiti delle eSIM e cosa aspettarsi

Non tutto però è roseo. Alcuni utenti si sono trovati in difficoltà durante il passaggio dalla SIM tradizionale a quella virtuale, soprattutto se lo smartphone originale non funziona più bene. “Se il telefono si rompe e non puoi accedervi, spostare la eSIM diventa complicato,” racconta Riccardo De Santi, impiegato torinese che ha vissuto sulla propria pelle questa situazione. In questi casi serve ancora andare in negozio o rivolgersi all’assistenza clienti, con tempi spesso lunghi.

Intanto le associazioni dei consumatori tengono d’occhio la questione privacy: “Chiediamo trasparenza totale su come gli operatori gestiscono le credenziali digitali,” hanno detto dall’Unione Nazionale Consumatori lo scorso novembre.

La strada verso il futuro digitale è segnata

Secondo l’osservatorio Agcom, entro il 2026 almeno il 40% delle linee mobili italiane sarà gestito tramite eSIM. Le SIM fisiche non spariranno del tutto: resteranno nei dispositivi più datati o in certi sistemi specializzati (come alcuni apparecchi IoT o POS). Solo allora potremo davvero parlare di svolta definitiva. Nel frattempo, sottolineano gli addetti ai lavori, i due sistemi convivranno ancora a lungo, accompagnando gli utenti verso un futuro sempre più digitale.

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