Perugia, 18 giugno 2024 – La Francescana, la celebre gara ciclistica che da sei anni ogni settembre collega Assisi a Spoleto, cambia pelle. Diventa una ciclovia permanente, un invito a vivere l’Umbria con calma, assaporando ogni dettaglio lontano dal solito caos. Il percorso, già in parte utilizzabile, avrà la segnaletica ufficiale pronta entro marzo 2026. L’idea è chiara: creare un punto di riferimento per chi cerca un turismo autentico e sostenibile.
Dalla gara alla ciclovia: il progetto prende forma
La notizia è stata annunciata durante una conferenza stampa a Perugia, nella sede della Regione. “Vogliamo trasformare un evento che si fa una volta l’anno in un’esperienza da vivere tutto l’anno”, ha detto Giovanni Tomassini, presidente dell’associazione La Francescana. Il percorso – una novantina di chilometri tra colline, borghi e strade bianche – segue quello della storica gara, ma sarà arricchito da pannelli informativi e aree per sostare. L’obiettivo? “Far scoprire l’Umbria vera, quella dei piccoli paesi e delle strade meno battute”, ha spiegato Tomassini.
Tra storia e natura, un viaggio unico
La nuova ciclovia Francescana attraversa luoghi simbolo come Bevagna, Montefalco, Trevi, e tocca anche angoli meno conosciuti come Cannara e Campello sul Clitunno. Si parte da Assisi, con la basilica di San Francesco alle spalle, e si arriva a Spoleto pedalando tra vigneti, uliveti e scorci medievali. “Non è una pista ciclabile nel senso classico”, ha precisato l’assessore regionale ai trasporti, Enrico Melasecche. “Si viaggia sulle strade che già ci sono, sicure, senza stravolgere il paesaggio”. Un dettaglio che piace molto agli appassionati di cicloturismo vintage: bici d’epoca, maglie di lana, zero cronometri.
Tempi e tappe: cosa cambia per i ciclisti
La Regione ha fissato il termine per la segnaletica definitiva entro marzo 2026. Nel frattempo, il percorso è già accessibile grazie alle tracce GPS pubblicate sul sito ufficiale de La Francescana. “Abbiamo ricevuto richieste da gruppi di ciclisti stranieri”, racconta Luca Bartolini, responsabile del tracciato. “Molti vogliono scoprire l’Umbria pedalando senza fretta, fermandosi nei borghi per un bicchiere di Sagrantino o una fetta di torta al testo”. Un turismo lento, insomma, che gli operatori locali vedono come una risorsa concreta per l’economia del territorio.
L’impatto sul territorio e le aspettative
I sindaci dei comuni coinvolti vedono nella nuova ciclovia una chance per rilanciare il territorio. “Speriamo che questa iniziativa porti visitatori anche fuori stagione”, confida il sindaco di Montefalco, Luisa Bartoli. Le strutture ricettive si stanno già organizzando: alcuni agriturismi hanno allestito spazi per lasciare le biciclette, altri propongono pacchetti dedicati ai ciclisti. “Non puntiamo a numeri da grandi eventi”, ammette Bartoli, “ma a un flusso costante che può fare la differenza”.
Un modello da seguire?
Il progetto della ciclovia Francescana sta attirando l’attenzione anche di altre regioni. “Stiamo parlando con Toscana e Marche per collaborazioni”, spiega Tomassini. L’idea è di creare una rete di percorsi storici interregionali, valorizzando le strade secondarie e i paesaggi rurali. Per ora, però, l’attenzione resta tutta sull’Umbria: “Vogliamo partire bene qui, poi si vedrà”.
Le prime impressioni degli appassionati
Tra i primi a testare il percorso c’è stato Marco Fabbri, ciclista amatoriale di Foligno: “Ho pedalato da Assisi a Spoleto in una giornata di maggio. Ho incontrato solo qualche trattore e due signore che vendevano miele all’uscita di Bevagna”. Fabbri ha impiegato quasi otto ore, con lunghe soste per foto e panini. “Non è una gara – dice – ma un viaggio”.
Uno sguardo al futuro
La ciclostorica tornerà come sempre a settembre, ma da oggi la Francescana non è più solo un appuntamento annuale. Diventa una strada aperta tutto l’anno, pronta ad accogliere chi vuole scoprire l’Umbria in bici. E forse, come suggerisce Tomassini, anche chi non aveva mai pensato di farlo.
 
					