G20Spiagge a Castiglione della Pescaia: Nuova Agenda per Ambiente, Clima e Futuro delle Coste Italiane

Giulia Ruberti

10 Dicembre 2025

Castiglione della Pescaia, 10 dicembre 2025 – In una mattinata limpida e fredda sulla costa grossetana, amministratori locali, ricercatori e rappresentanti delle principali località balneari italiane si sono incontrati ieri, lunedì 9 dicembre, per il convegno nazionale “Ambiente, clima e futuro delle coste”. Un appuntamento fondamentale, organizzato nell’ambito di G20Spiagge, che ha messo al centro le sfide del cambiamento climatico e l’urgenza di ripensare la gestione del litorale italiano nei prossimi anni.

Emergenza erosione: la preoccupazione è reale

Il problema non è affatto teorico. A Castiglione della Pescaia, dove ogni estate arrivano circa 3 milioni di turisti, la preoccupazione si sente forte. I dati presentati durante l’incontro parlano chiaro: più del 40% delle spiagge italiane soffre di erosione costiera. In alcune zone — come la Versilia — in dieci anni sono scomparsi fino a trenta metri di arenile. “Non possiamo più aspettare: le mareggiate dello scorso inverno hanno fatto danni pesanti”, ha ammesso il sindaco Elena Nappi, che ha ospitato il convegno e presiede G20Spiagge.

Gli amministratori intervenuti – da Jesolo a Riccione, da Vieste a San Vito Lo Capo – hanno confermato dati simili. La sindaca di San Vincenzo, Annalisa Del Corona, ha raccontato di una “lotta quotidiana per difendere l’identità turistica dei nostri territori”. Ed è proprio il turismo — che in alcune località pesa fino al 65% del PIL locale — a rischiare un duro colpo se non si agisce in fretta.

Sostenibilità e strategie: cosa c’è sul tavolo

Nel dibattito è emersa chiara la necessità di un piano condiviso: più progetti pilota per il recupero ambientale, investimenti sulle barriere naturali, nuove regole per fermare il consumo di suolo e gestire meglio i rifiuti in spiaggia. Gli esperti dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) hanno raccontato alcune buone pratiche già attive sulla costa romagnola: “Ridare spazio alle dune, limitare le costruzioni vicino all’acqua”, ha spiegato la ricercatrice Paola Bruni. Particolare attenzione è stata dedicata alla lotta contro plastica e micro-rifiuti, con dati forniti da Legambiente e testimonianze degli operatori balneari.

A sorpresa, tra le richieste arrivate al governo c’è anche un appello trasversale per creare “un fondo unico contro l’erosione”, capace di finanziare sia grandi opere che piccoli interventi locali. Nel pomeriggio sono stati firmati i primi accordi tra comuni per scambiarsi soluzioni e tecnologie anti-erosione.

Clima e futuro delle spiagge: serve dialogo con la scienza

La discussione si è poi allargata agli scenari climatici nei prossimi decenni. Il climatologo Michele Casella dell’Università di Pisa ha mostrato proiezioni poco rassicuranti: “Entro il 2050 potremmo vedere il livello del mare salire fino a 25 centimetri in punti critici della Toscana e della Puglia. Solo allora rischieremo problemi sociali davvero difficili da gestire”. Tra il pubblico, tecnici regionali e operatori hanno chiesto più coordinamento nella raccolta dei dati meteo-marini, lamentando difficoltà nell’avere previsioni precise e tempestive.

Secondo un report dell’associazione G20Spiagge, oltre il 70% degli operatori balneari intervistati ritiene urgente aggiornare subito i regolamenti edilizi e creare una cabina di regia unica con lo Stato centrale. “Servono risposte uniformi lungo tutta la costa italiana”, ha sintetizzato Laura Masini, titolare di uno storico stabilimento a Forte dei Marmi.

Una nuova agenda per salvare le nostre coste

A chiusura del convegno è stato approvato all’unanimità un documento con i punti chiave della nuova agenda G20Spiagge: più fondi alla ricerca sulle coste, incentivi per rendere gli stabilimenti balneari più ecologici, corsi di formazione sul rischio climatico per gli operatori e campagne mirate per sensibilizzare i turisti. Si lavorerà anche a una piattaforma digitale condivisa per tenere sotto controllo lo stato delle spiagge in tempo reale.

Niente promesse facili o trionfalismi. Solo una consapevolezza ben chiara tra amministratori e tecnici: il futuro delle spiagge italiane si gioca ora, nelle scelte quotidiane fatte sul territorio e nella capacità di fare rete. Castiglione della Pescaia — tra le onde d’inverno e l’attesa della prossima stagione turistica — resta uno dei punti di osservazione più attenti su quello che succederà nei mesi a venire.

Change privacy settings
×