Barcellona, 22 dicembre 2025 – Quali sono i club notturni migliori al mondo? La nuova classifica dell’International Nightlife Association non lascia dubbi: ancora una volta la Spagna la fa da padrona, o meglio, le Baleari. Sul gradino più alto sale Ibiza, da decenni simbolo della nightlife e del turismo musicale. Dietro, tra sorprese e conferme, spuntano nomi dagli Stati Uniti, dal Regno Unito e dall’Italia. Ma che cosa rende davvero speciali questi posti?
Ibiza guida la scena: Hï Club e Ushuaïa ancora imbattibili
In cima alla lista c’è il Hï Ibiza, un club che attira da anni giovani e meno giovani con dj set internazionali, impianti audio di ultima generazione e ospiti da ogni parte del mondo. Un primato che si riflette anche nell’economia locale: secondo i dati degli organizzatori della nightlife di Ibiza, solo a Playa d’en Bossa il giro d’affari supera i 600 milioni di euro nell’ultima stagione. Al secondo posto c’è un altro big di Ibiza, l’Ushuaïa Beach Hotel, storico locale all’aperto capace di accogliere fino a 7 mila persone. I promoter raccontano di “pubblici da festival ogni sera d’estate”.
Sergio Pastor, presidente dell’Associazione Locale dei Club Balearici, spiega che “la chiave sta nel bilanciare tecnologia avanzata e sicurezza: l’esperienza deve lasciare il segno ma senza mai perdere di vista la tutela dei ragazzi”. Non solo musica: dietro le quinte c’è anche tanta digitalizzazione. Biglietti virtuali, prenotazioni online e persino playlist scelte con l’aiuto degli algoritmi.
Oltre Ibiza, l’America non molla: Las Vegas e Miami in campo
Dietro ai colossi ibizenchi si piazza il Omnia di Las Vegas, esempio di come l’intrattenimento americano abbia trasformato il club in uno spettacolo quasi teatrale. Il locale si trova nel Caesar’s Palace e offre diverse sale con effetti scenici sincronizzati e dj resident di alto livello. I numeri parlano chiaro: nel 2024 il fatturato ha superato i 60 milioni di dollari, secondo la Nevada Entertainment Board.
Segue poi il Club Space di Miami, un punto fermo della scena elettronica statunitense. Aperto giorno e notte nei weekend – recita la scheda ufficiale – vanta una selezione musicale “curata dai migliori artisti del mondo” e una pista da ballo che non conosce pausa: si danza senza sosta dalle 23 fino alle 13 del giorno dopo.
L’Italia risponde con il Fabric di Milano
Non manca la nostra Italia nella top ten dei club più importanti al mondo. Milano si fa notare con il suo Fabric, unico locale italiano nella lista, già protagonista della movida europea. Situato nella zona Lambrate, è cresciuto negli ultimi cinque anni grazie a un’offerta musicale varia: house, techno, rap. “Abbiamo puntato molto sull’accessibilità”, racconta Filippo Galli, uno dei soci fondatori, “e sulle collaborazioni con etichette internazionali”.
I dati SIAE parlano chiaro: nel 2025 il club ha registrato oltre 120 mila ingressi paganti; un numero in crescita rispetto agli anni passati. Nel weekend appena trascorso la sala principale — con capienza per 1.500 persone — ha ospitato un set di Peggy Gou che è diventato virale su Instagram in poche ore.
Come nasce questa classifica: sicurezza e tecnologia al primo posto
Ma quali sono i criteri per entrare in questa classifica? L’International Nightlife Association spiega che oltre ai numeri su ingressi e incassi contano “innovazione tecnologica”, “qualità dell’offerta artistica”, “attenzione alla sicurezza” e “impatto sulla scena locale”. Insomma, non è solo questione di quantità ma anche cura dei dettagli: dagli impianti audio ai servizi igienici; dal controllo agli ingressi alla lotta contro l’abuso di alcol e droga.
Sergio Pastor torna sul tema: “Se non investiamo nella prevenzione rischiamo di buttare all’aria anni di lavoro”. Non è un caso se molti locali oggi offrono – volontariamente – test rapidi per sostanze stupefacenti all’ingresso e personale formato per gestire eventuali molestie.
La notte che verrà: cosa aspettarsi dai club del futuro
La classifica — aggiornata ogni anno grazie a questionari tra gli addetti ai lavori e dati certificati sugli ingressi — mostra anche le nuove tendenze. Si punta sempre più al pubblico adulto (40+), ai format “sunset to sunrise” (dal tramonto all’alba) e alle line-up che mischiano grandi nomi con giovani talenti locali. I superclub restano nelle grandi città turistiche ma cresce l’interesse anche nelle metropoli emergenti come Berlino, Città del Messico o Istanbul.
Per chi cerca qualcosa di diverso dalla solita notte in discoteca, questa lista è ormai una guida preziosa a livello internazionale. E forse — come scherza uno degli organizzatori ibizenchi — “ogni generazione trova il suo tempio della notte… l’importante è che la pista non resti mai vuota”.