I migliori modi per muoversi in Sicilia: guida completa ai trasporti sull’isola

Luca Mangano

29 Dicembre 2025

Palermo, 29 dicembre 2025 – Ogni viaggio in Sicilia, grande o piccolo che sia, si accompagna sempre a uno spettacolo capace di stupire. Chi arriva su quest’isola incastonata tra tre mari, ricca di storie antiche, scopre che la varietà dei paesaggi non è solo un racconto delle guide turistiche, ma un dato di fatto che si rinnova ogni giorno: dalle saline di Trapani, bianche come zucchero, alle distese laviche ai piedi dell’Etna, dove si avverte ancora il respiro della terra.

Un mix unico tra mare e vulcano

La Sicilia è piccola, ma mette insieme panorami incredibili. La costa occidentale, per esempio, si sveglia all’alba con le saline di Marsala avvolte nella nebbia e i mulini a vento che spuntano contro un cielo appena colorato di rosa. Bastano poche ore d’auto per passare da lì a Catania, dove lo scenario cambia completamente: la pietra nera dell’Etna, i crateri fumanti e le strade che si arrampicano a zigzag fino ai rifugi e ai paesi come Nicolosi o Zafferana. “Qui non ci sono due mattine uguali – racconta Francesca Lo Cascio, guida locale di 42 anni – basta che il vento cambi direzione e tutto sembra nuovo.”

Tra città d’arte e borghi nascosti

Chi arriva in Sicilia – da Palermo a Siracusa, da Agrigento a Ragusa – si accorge subito che le distanze non sono solo chilometri. Il tempo scorre diversamente nei vicoli di Ortigia, tra pescherie e cortili, rispetto ai quartieri spagnoli di Palermo dove il traffico si mescola agli odori forti delle rosticcerie. Spesso i visitatori si fermano in piccoli borghi come Erice, sospesa tra nuvole e silenzio, o Castelmola, sopra Taormina. Qui un caffè al banco sembra rallentare il ritmo della giornata. “Abbiamo turisti che vengono solo per assistere a una processione o a una festa di paese”, confida Marco, albergatore a Modica.

Paesaggi da cinema e storie che parlano

Registi e scrittori hanno sempre trovato affascinanti gli sfondi naturali siciliani. Dai templi di Selinunte, baciati dal sole del pomeriggio, alle scogliere nere di Aci Trezza – rese celebri da Verga – sembra di muoversi dentro un set cinematografico. Non sorprende che fiction come “Il Commissario Montalbano” abbiano trasformato spiagge e casette bianche in simboli riconosciuti in tutto il mondo. “Le telecamere non riescono mai a catturare tutta la luce vera che c’è qui”, spiega il fotografo Giuseppe Cutrera.

Un’identità forte tra mito e vita quotidiana

Passeggiando nei mercati di Palermo o Catania – Ballarò, Vucciria o La Pescheria – chi arriva nota dettagli che vanno ben oltre le cartoline: le voci alte dei venditori, l’odore intenso del pesce fresco mescolato con quello delle erbe aromatiche. Tra un banco e l’altro emergono tracce della storia stratificata della regione: arabi nei dolci, spagnoli nell’architettura barocca, normanni nelle cattedrali che dominano le piazze principali.

Le storie personali si intrecciano alla geografia: c’è chi lavora ancora nei limoneti dell’Etna, chi si dedica all’artigianato del corallo a Sciacca. La vita sull’isola vive un equilibrio precario tra turismo internazionale – in crescita soprattutto dopo la pandemia, secondo i dati dell’Ente Turismo Sicilia – e una quotidianità fatta anche di lunghe pause pomeridiane e piazze affollate dopo il tramonto.

Il tempo in Sicilia ha un ritmo tutto suo

Viaggiare qui significa entrare nel ritmo dell’isola. Nessuno ha fretta sotto il sole d’estate ad Agrigento o nei carruggi di Cefalù nel tardo pomeriggio. “Il segreto? Non guardare l’orologio”, scherza Giovanni Russo, tassista palermitano. Solo così si può capire quello che molti chiamano lo spirito siciliano: un mix complesso di orgoglio, forza d’animo e ospitalità.

La Sicilia, tra mari e vulcani, resta pronta a mostrare il suo vero volto a chi ha voglia davvero di guardarla. Senza filtri né scorciatoie, con luci sempre diverse e paesaggi che sembrano mutare appena ti volti indietro.

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