Le 8 esperienze imperdibili da vivere a Il Cairo: guida essenziale per i viaggiatori

Luca Mangano

25 Dicembre 2025

Il Cairo, 25 dicembre 2025 – Chi mette piede per la prima volta nel Cairo viene subito travolto da un’energia che non dà respiro, martedì come qualsiasi altro giorno: strade piene fin dalle prime ore, clacson che sembrano non smettere mai di suonare da Zamalek a Nasr City, venditori che urlano offerte di pane caldo e datteri. Ma sotto questo caos apparente, la città nasconde un volto che ripaga chi ha voglia di guardare più a fondo, oltre il traffico e il brusio del centro.

Il primo impatto: tra confusione e stupore

Non sono pochi i viaggiatori che, appena scesi dall’aereo all’alba – ieri come oggi – confessano di essersi sentiti spaesati davanti al fiume di gente e macchine fuori dal terminal di Heliopolis. “Non sapevo dove posare gli occhi”, racconta Sofia, 32 anni, milanese in viaggio con alcuni amici. Le luci dei negozi restano accese quasi tutta la notte lungo Tahrir Square, dove le insegne al neon si mescolano ai caffè tradizionali. Intanto le voci dei venditori ambulanti si fondono con quelle delle famiglie in passeggiata. Qualche guida locale consiglia di fermarsi un attimo, respirare a fondo prima di lasciarsi prendere dal ritmo della città.

Passato e presente: il fascino degli opposti

Per ogni turista un po’ perso c’è qualcosa che lo trattiene. Sono i contrasti tra antico e moderno a colpire nel profondo: la sagoma delle piramidi di Giza, spesso velata da una leggera foschia, si scorge persino dalla tangenziale sud nelle giornate limpide. Nel cuore del quartiere copto, la domenica mattina attorno alle 10 si celebra ancora la messa in aramaico nella Chiesa Sospesa. Pochi isolati più in là si snodano strette vie piene di botteghe dove il rame viene lavorato come secoli fa.

“Il Cairo è una città fatta di paradossi”, confida Ahmed Khaled, guida turistica con vent’anni alle spalle. “Puoi ordinare un espresso italiano in un bar elegante e uscire fuori a sentire l’odore intenso del pane baladi cotto nei forni a legna”.

Museo Egizio: il silenzio tra i tesori

Dentro le sale del Museo Egizio in piazza Tahrir il tempo sembra fermarsi. Secondo gli ultimi dati del Ministero della Cultura egiziano, nel 2024 i visitatori stranieri hanno superato il milione. Davanti alla maschera di Tutankhamon nessuno riesce a passare senza fermarsi. Vetrine polverose custodiscono papiri, amuleti e sarcofagi pieni di storie antiche; all’ingresso gruppi di studenti annotano sulle mappe delle dinastie passate.

“Ogni pezzo qui dentro parla”, spiega Reham Fathy, curatrice del museo. “Chi sa ascoltare trova in mezzo al caos della città una calma sorprendente”.

Strade e mercati: il cuore pulsante della città

Passeggiare tra i vicoli del Khan el Khalili, mercato storico nato nel XIV secolo, mette alla prova anche chi è abituato ai viaggi. Tra bancarelle di tessuti colorati, profumo di cannella e lingue miste tra arabo e inglese, il bar El Fishawy resta aperto sempre: qui sono passati scrittori come Naguib Mahfouz. Oggi come allora si servono tazze di tè forte a turisti sudati o semplicemente curiosi.

Fuori dal centro le cose cambiano: al tramonto le famiglie si ritrovano nei piccoli parchi dei quartieri residenziali per condividere frutta fresca e dolci tradizionali.

Darb al-Ahmar: un angolo fuori dai riflettori

Non tutti sanno del quartiere di Darb al-Ahmar, dove le case guardano su cortili pieni di gelsomini e all’alba le voci dei muezzin risuonano senza amplificatori. In alcuni vicoli resistono botteghe artigiane della calligrafia araba; il signor Gamal, 77 anni, è lì ogni giorno davanti alla sua bottega a scrivere nomi su pergamene per pochi pound.

Viaggiare oggi al Cairo

L’impatto può disorientare, ma la vera ricompensa è dietro l’angolo. L’Ente del Turismo Egiziano segnala un leggero aumento dei visitatori dall’Europa rispetto al 2023. I prezzi restano contenuti: un taxi dall’aeroporto costa meno di 200 sterline egiziane; un pranzo completo nei ristoranti tradizionali intorno alle 250 sterline (meno di 8 euro).

Chi impara a muoversi nel labirinto delle strade racconta che basta poco per sentirsi parte della città: osservare gli studenti discutere sulle scale dell’Università Al-Azhar nel pomeriggio, lasciarsi guidare dall’odore del pane appena sfornato o scambiare due parole con un tassista sulla situazione politica.

Solo così la capitale egiziana – sotto quel velo polveroso e frenetico – mostra davvero la sua anima fatta di piccoli dettagli e incontri inattesi. E chi parte promette spesso (più a se stesso che agli altri) che tornerà presto.

Change privacy settings
×